Il ministro del Benessere Sociale e della Gioventù, Erion Veliaj, e la vice premier belga, Laurette Onkelinx, Ministro degli Affari Sociali e della Sanità Pubblica, hanno firmato Lunedì a Bruxelles un accordo bilaterale sulla protezione sociale, che dovrebbe consentire il trasferimento delle pensioni degli immigrati albanesi tra questi due paesi.
L’accordo comporta un enorme vantaggio per i quasi 35.000 immigrati albanesi che vivono e lavorano regolarmente in Belgio versando i dovuti contributi alle casse dello stato, ai quali verrebbe riconosciuto così il diritto di percepire la propria pensione dal Belgio in Albania nel caso decidessero di fare ritorno in quest’ultima e viceversa.
L’applicazione e il rispetto dei principi della difesa sociale secondo gli standard europei comporta enormi vantaggi e facilitazioni per i lavoratori, gli imprenditori e le loro famiglie all’interno della comunità.
Per quanto riguarda l’Albania, oltre ai diretti vantaggi che interesserebbero buona parte degli immigrati, l’accordo è un segno evidente del progresso fruttuoso nell’ambito delle relazioni internazionali con gli stati europei, nonché una spinta non trascurabile verso l’adesione all’Unione Europea.
“E’ la prima volta che sottoscriviamo un accordo di questo genere con un paese dell’Unione Europea, a cui ci auguriamo ne seguano molti altri. Gli accordi bilaterali nel campo della protezione sociale costituiscono un passo molto importante per un paese come l’Albania che intende diventare al più presto parte della grande famiglia europea.
Le riforme, lo sviluppo e il consolidamento del sistema della protezione e sicurezza sociale saranno sempre una delle principali priorità del governo”– si è espresso il ministro Veliaj.
Questo genere di accordo sarebbe di una rilevanza di gran lunga maggiore se esteso anche a paesi come l’Italia e la Grecia dove vivono un numero considerevole di immigrati albanesi, i quali giustamente trarrebbero vantaggio dal riconoscimento dei propri anni lavorativi nel caso decidessero di tornare in patria, percependo la dovuta pensione.
A questo proposito il ministro Veliaj ha affermato che il governo albanese si sta impegnando in questa direzione e vi sono già delle trattative in corso, senza trascurare però gli impedimenti finanziari che ostacolano l’immediata realizzazione di questo progetto.
Attualmente la legge italiana prevede l’assegno della pensione solo a chi ha “residenza effettiva, stabile ed abituale” in Italia. Quindi nel caso un albanese, che per anni ha versato i suoi contributi alle casse dello stato italiano, decidesse di tornare nel proprio paese d’origine non potrebbe usufruire della pensione né accedere ai contributi versati in Italia.