Ho appena finito di montare il video relativo ai “fatti” di Febbraio scorso che hanno coinvolto l’Accademia di Cinema Marubi e che avevo seguito da vicino scrivendone un reportage che è stato pubblicato su queste pagine.
Ho dovuto ri-aggiornare la parte finale in quanto, mentre ero ancora al montaggio, mi hanno chiamato da Tirana avvertendomi che erano tornati gli operai, questa volta mandati da Top Channel, per completare l’opera di smantellamento del giardino. Era giovedì scorso, il 16 Aprile.
Anche questa volta (come le altre passate “incursioni” del governo) il tutto è stato documentato dalle telecamere dei ragazzi della scuola e messo online immediatamente sulla webtv appositamente creata dagli studenti all’indirizzo www.saveafmm.net .
Nelle immagini di questo nuovo breve video (AFMM Garden Destruction Attempt) si vedono, oltre agli operai, degli emissari di Top Channel discutere animatamente con Cashku, e uno di loro infastidito dalla telecamera minaccia anche di romperla.
A Tirana è una bella giornata fa caldo e le immagini lo rivelano, gli operai sono sudati e faticano un po’ a segare i tronchi della siepe.
La discussione si sposta seduti a un tavolino nel giardino della scuola.
Cashku prova a instaurare un dibattito, ma i tipi di Top Channel sembrano avere molta fretta e le telecamere proprio non gli piacciono anche se sono a distanza.
Come osservatore straniero è presente Fred Schuller docente di Cinematografia e Direttore della Fotografia Americano. In un’immagine veloce lo si vede offrire da bere ad uno degli operai e in una altra esprime alla telecamera il suo disappunto per la situazione.
Alcuni ragazzi osservano anche stavolta con rassegnazione gli operai fare il lavoro per cui sono stati pagati ed è proprio l’impotenza quella che traspare dalle parole che Cashku rivolge alla telecamera: “Il problema è che loro possono usare sempre più forza, hanno il potere, i soldi e la violenza, non c’è più moralità qui! Questa è la logica con cui stanno distruggendo questo paese. Se li avessero avuti dei principi morali avrebbero detto: ‘Bisogna proteggere la proprietà pubblica’ e Top Channel sarebbe dovuta stare dalla nostra parte, sposando la nostra causa e non quella del governo. Il Governo ha deciso di violare uno spazio pubblico? E Top Channel cosa dice? Appoggiamo il governo.
Domani torneranno a tagliare gli alberi e tutti noi assieme agli studenti non potremo altro che essere testimoni”
Ed è proprio questo sentimento di “impotenza” che le istituzioni culturali hanno nei confronti del potere economico e statale l’elemento che forse avvicina di più l’Albania all’Europa, o almeno al sud di essa.
Questo dover dipendere dagli umori politici, questa poca voglia dello Stato di investire in settori culturali, in sostanza questa volontà precisa di lasciare i campi artistici abbandonati a se stessi con la convinzione ormai solida che in uno Stato Moderno l’unica cultura che meriti di essere finanziata sia quella mercantile, nuova nuova e di recente importazione.
Questo giardino è diventato realmente il campo di battaglia tra due modi completamenti diversi di vedere la realtà, di elaborarla e di riproporla al pubblico.
Da una parte c’è Top Channel, la migliore tra le televisioni albanesi, la più “moderna” e dall’altra c’è l’Accademia Marubi nuova anche essa ma che cerca con la sua esistenza di tramandare un’arte antica come quella di fare del Cinema.
Da una parte il Cinema, dall’altra la TV.
Chi fa o ha fatto studi di comunicazione a livello universitario sa che c’è una grande differenza tra i due “Media” e in linea di massima anche le persone comuni intuiscono che ci sia una differenza abbastanza grande tra una puntata del Grande Fratello e un film di Kubrick.
Ma la differenza più grande è proprio nella somiglianza tra le due cose.
Sebbene usino lo stesso linguaggio “audio-visivo” i fini sono sensibilmente diversi.
La Tv ha come fine il puro intrattenimento, o nella sua parte “seria” l’informazione, il Cinema invece ha il solo fine di raccontare una Storia, che intrattenga si il pubblico, ma che lo faccia anche riflettere sui meccanismi della vita e dell’esistenza.
In uno stato moderno avanzato devono poter esistere tutti e due i modi. Tutte e due le possibilità espressiva.
Ci deve essere la pubblicità ma anche la poesia.
Non bisognerebbe costruire soltanto centri commerciali, ma anche qualche Cinema.
Mio Nonno mi diceva sempre “Non è ciò che hai ma come lo usi” e per me questa intuizione è sempre stata abbastanza evidente.
Non è il giardino il problema. ma l’uso che se ne vuole fare l’argomento di discussione.
Discussione che chiaramente non può avere luogo se le due parti non vedono contemporaneamente anche se da posizioni diverse, lo stesso nocciolo della questione.
Una posizione che, come diceva Cashku, è appunto “morale”.
È un terreno pubblico?
Allora deve essere di tutti e non di qualcuno in particolare.
La scuola è un’istituzione privata?
Sorge su un territorio pubblico ed ha una funzione pubblica.
I suoi allievi pagano una retta salata?
Hanno in cambio le migliori attrezzature e sono messi nelle migliori condizioni di poter esprimere la propria creatività e crescere nella loro professionalità.
Top Channel ha bisogno di una sede?
Spazio a Tirana non sembra che ne manchi, e lo stesso Kinostudio offrirebbe delle alternative.
Cashku ha usato il terreno fino ad ora in maniera abusiva?
Ci ha piantato piante e fiori e ci ha costruito soltanto uno schermo cinematografico, di cui non ha fatto pagare mai ad alcuno l’ingresso per vederci i film che ci proiettava sopra.
E su molte altre domande tipo questa credo che Cashku sappia rispondere se soltanto gli diano modo di poterlo fare davanti ad un Corte di Giustizia, carte alla mano e tramite un processo regolare.
Alla fine questa dovrebbe essere la soluzione più logica.
Che la cosa vada in Tribunale.
E invece prosegue questo tira e molla con il Governo che ora si è defilato lasciando il compito di finire l’opera di distruzione a Top Channel, destinataria effettiva di quel terreno.
Mi domando cosa avrebbe pensato di questa situazione, se fosse ancora vivo, il fondatore di Top Channel, Dritan Hoxha morto tragicamente un anno fa e la cui storia affascinante è stata una delle prime che mi è stata raccontata quando sono venuto qui la scorsa Estate per la prima volta.
Che parte avrebbe preso lui?
Nessuno può dirlo, forse solo chi lo conosceva bene bene potrebbe immaginarlo e magari nemmeno è importante saperlo ma a me in tutta sincerità la curiosità è venuta
Il video