A Tirana cresce la tensione politica e lo sdegno pubblico per la decisione del Tribunale di Tirana di non condannare nessuno delle due guardie repubblicane accusate dell’uccisione di 4 manifestanti al boulevard “Deshmoret e Kombit”
La procura aveva chiesto rispettivamente 23 anni per il comandate della Guardia Repubblicana Ndrea Prendi e 24 anni per il gardista Agim Llupo, accusati di aver sparato colpi di arma da fuoco contro i manifestanti davanti all’edificio della Presidenza del Consiglio albanese. In tanti pensavano che non era sufficiente e in più cercavano anche di aprire le indagini contro gli ordinanti.
Oggi la decisione del Tribunale
Forte la reazione dei famigliari delle vittime e di tutta l’opposizione che oggi ha abbandonato in segno di protesta l’aula del Parlamento Albanese.
“Lo hanno ammazzato per la seconda volta!“- dice in lacrime davanti alle telecamere delle tv la sorella di Ziver Veizi, una delle vittime de massacro- “Chiederemo giustizia fino alla fine “.
Dura reazione anche del leader dell’opposizione, Edi Rama: “Oggi non c’è stata giustizia, ma solo un abbraccio fra gli assassini delle persone e gli assassini della giustizia. Il processo per portare gli assassini alla giustizia non è ancora cominciato”
Un altro deputato socialista invita la popolazione a proteggersi contro la deformazione di ogni standard democratico.
“Questo è lo standard di Berisha: Se ammazzi gli avversari del Primo Ministro nessuno ti condannerà! In nessun modo possiamo permettere una cosa del genere, noi come opposizione e tutta l’opinione pubblica!”