Migliaia di persone sono giunte oggi in Albania da Kosovo, Macedonia e Montenegro per celebrare i cento anni dell’indipendenza del Paese.I festeggiamenti sono iniziati a Valona, nel sud, dove nel 1912 i notabili albanesi decisero il distacco dall’Impero ottomano, e sono poi proseguiti nella capitale Tirana e in altre città del Paese. Alle celebrazioni hanno preso parte il presidente del Montenegro, i primi ministri di Ungheria, Croazia e Slovenia, così come ufficiali da Italia e Kosovo. Per la festa, in piazza Skanderbeg, nel centro della capitale,è stata distribuita alla popolazione una torta da 18 tonnellate, quindi è seguita una parata militare. Tuttavia, non sono state poche le polemiche, dopo che ieri il capo del governo Sali Berisha ha parlato di “terre albanesi” per quei territori che si estendono da Preveza in Grecia a Presevo in Serbia, e dalla capitale macedone Skopje a quella montenegrina Podgorica. In seguito alle dichiarazioni, il ministro degli Esteri greco Dimitris Avramopoulos ha cancellato la sua visita a Tirana prevista per oggi, spiegando, in una nota, che commenti come quelli di Berisha “non contribuiscono a creare un clima di amicizia, fiducia e buone relazioni di vicinato”. La portavoce del premier, Erla Mehilli, ha spiegato che Berisha stava parlando in un contesto storico e “non voleva in nessun modo esprimere rivendicazioni territoriali verso i vicini del sud, del nord o dell’est”. Separatamente, il presidente macedone Gjorgje Ivanov ha cancellato la sua visita dopo che l’automobile del suo primo ministro Nicola Gruevski è stata colpita dal lancio di un uovo la scorsa settimana, durante una visita a Tirana. Le critiche degli animalisti hanno inoltre costretto Berisha a rinunciare al programma di macellare duemila ovini da arrostire in piazza nel corso della festa. (LaPresse/AP)