Diritti umani, integrazione sociale, difesa delle minoranze etniche, formazione professionale, occupazione, cooperazione, pari opportunità, raccolta differenziata, salvaguardia ambientale. Tutto in un unico progetto. A Topoja, nel distretto di Fier, un’iniziativa di cooperazione internazionale che parla pugliese sta producendo un risultato inedito per l’Albania.Dopo 21 mesi di formazione è stata costituita un’associazione composta da Rom e albanesi per la gestione di un servizio collettivo: la raccolta selezionata di metallo, carta, plastica, vetro. La proposta ambisce non solo a diventare un progetto pilota da esportare nelle municipalità vicine ma un modello operativo da applicare ad altri settori di sviluppo territoriale, come il turismo e l’agricoltura. Basandosi su un concetto semplice: l’integrazione passa dal lavoro.
A Bari è stato presentato “Sviluppo dei diritti umani in Albania in favore della popolazione Rom, Distretto Fier, formazione professionale nel settore dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani”. Nel maggio del 2010 è iniziato un corso che ha formato una decina di giovani di etnia Rom, già alfabetizzati e con esperienza nella raccolta del materiale ferroso. Sono state selezionate anche due allieve per favorire la parità di genere e due albanesi per incoraggiare l’integrazione. Successivamente è stata costituita una piattaforma di laboratorio per le esercitazioni all’interno dell’abitato di Seman I dove si concentra parte della comunità Rom. La fase formativa è stata affidata a esperti di compostaggio dell’Amiu di Bari, la società che si occupa di raccolta e smaltimento dei rifiuti nel capoluogo pugliese, e a un docente di Agraria dell’Università degli studi di Bari per la parte relativa alle tecnologie di produzione e utilizzo del compost da matrice organica, all’igiene e sicurezza nella manipolazione e lavorazione dei rifiuti e della produzione di compost, alla sensibilizzazione alla gestione integrata dei rifiuti. Le lezioni sono terminate con la costituzione di un’associazione capace di gestire il servizio di raccolta differenziata attraverso lapiattaforma realizzata alla periferia di Topoja, predisponendo uno statuto ad hoc in conformità con la legislazione albanese.
Il progetto è stato proposto e realizzato da Legacoop Puglia in collaborazione con Amiu Bari, il Centro sociale Murialdo dei Padri Giuseppini e i fondi messi a disposizione dalla Regione Puglia. Così l’assessore al Mediterraneo Silvia Godelli: “La Puglia si ritiene ‘sorella’ dell’Albania, da cui ci dividono appena 80 km di mare, e questo è un progetto a cui teniamo tantissimo. Anche se è un piccolo progetto, il suo valore e la sua importanza sono molto grandi. Quest’iniziativa si inserisce in una più ampia politica di intervento a sostegno dei diritti umani in difesa delle minoranze e contro tutte le forme di discriminazione che, tra l’altro, ha visto l’adesione ufficiale della Regione Puglia nel 2010 alla campagna Dosta promossa dal Consiglio d’Europa di Strasburgo per combattere i pregiudizi e gli stereotipi nei confronti dei Rom e per favorire politiche di integrazione attraverso la conoscenza della realtà storica, sociale e culturale della comunità Rom”. Parla di “piccolo grandissimo progetto” anche il presidente di Legacoop Puglia Carmelo Rollo: “La cooperazione, per definizione, non ammette diversità e non tollera disuguaglianza bensì tutela e diffonde il valore della democrazia: con questo progetto lo abbiamo dimostrato. Perché ‘da soli non c’è storia’, come dice il nostro slogan, nel 2012 che l’Onu ha proclamato Anno Internazionale della Cooperazione”.Un progetto piccolo, se si pensa che coinvolge una dozzina di persone, ma con obiettivi ambiziosi.
Anche per la Municipalità di Topoja che vuol presto diventare punto di riferimento territoriale e che guarda lontano, a un ufficio di coordinamento e raccordo intercomunale, e a progetti cooperativi e formativi analoghi in campo agricolo, agroalimentare e turistico. Ne parla il più giovane sindaco d’Albania, il 28enne Arben Voja eletto lo scorso maggio, che a Bari è stato accompagnato dai due coordinatori del progetto, Vladimir Malo e Achille Sigliuzzo, dal responsabile della progettazione Xhevahir Ngeqari e da alcuni corsisti Rom.'”Albania News” ha intervistato il sindaco di una comunità che ha 8.500 abitanti e circa 220 Rom.Un numero esiguo solo se non si pensa che tutt’attorno ce ne sono molti altri: ad appena 3 km da Topoja vivono altri 3-400 Rom, a Levan ce ne sono 2mila senza contare le migliaia di famiglie alla periferia di Fier, distante appena 13 km.
È la prima iniziativa del genere per Topoja, la prima di cooperazione internazionale.
Sì, è la prima esperienza per questo Comune ma vuole essere un progetto pilota per altri comuni vicini e vuole creare una rete su tutto il territorio per sviluppare l’idea della cooperazione. Speriamo che diventi un simbolo.
Topoja è a 13 km da Fier, dove la Puglia a febbraio ha avviato uno sportello per facilitare gli investimenti italiani in Albania. Quanto è importante la cooperazione?
Senza cooperazione non si può andare avanti.
Quanto è stata importante in questo progetto l’integrazione dei Rom?
I Rom sono sempre stati emarginati. Il lavoro è un modo per integrarli nella società anche perché i rifiuti appartengono a tutta la comunità.La cooperazione si dimostra ancora una volta un mezzo di sviluppo, che dà lavoro e dignità ai lavoratori.
La comunità Rom ha tanti problemi e uno è quello di lavorare. Questo progetto dà un contributo alla loro integrazione. Se lavorano, ne seguono tutte le altre cose. E questo è possibile grazie al sostegno che voi avete dato attraverso questo progetto.
I corsisti si dicono entusiasti della formazione ricevuta e del lavoro professionalizzato. Come è organizzata la raccolta dei rifiuti a Topoja?
La raccolta dei rifiuti è un servizio del Comune. Finora abbiamo avuto un gruppo per raccogliere la spazzatura. Ora, con questo progetto, abbiamo creato un gruppo specializzato. Dodici persone sono più qualificate professionalmente, hanno un’idea chiara dell’organizzazione. Il progetto ha poi portato alla costruzione di un’unica piattaforma per la raccolta di tutti i rifiuti in un solo luogo alla periferia del Comune. Finora i rifiuti si raccoglievano con trattori. Adesso si spera di dotare il servizio di mezzi meccanici.
Questo progetto pilota interessa i rifiuti. Ma quello della tutela ambientale è solo un primo passo.
Sì, il progetto crea un inizio. È un progetto piccolo ma significa tanto. Un primo passo per aprire altre finestre. Pur essendo molto importante, questa è solo una parte di quello che si può fare se si considera l’obiettivo agricolo e di infrastrutturazione turistica, visto che a disposizione del Comune ci sono 5mila ettari, una spiaggia di 4 km, tre lagune, 3mila ettari di bosco. C’è tantissimo da fare in Albania, tanto da migliorare: strutture turistiche, porti, risorse naturali da valorizzare. Speriamo in nuovi progetti, in nuove collaborazioni.
Barbara Minafra