21 febbraio 1991. Questa data è ricordata nella storia albanese come il giorno del crollo della statua del dittatore Enver Hoxha.I susseguirsi di quegli eventi che hanno avuto luogo in piazza “Scanderbeg”, hanno messo l’Albania all’attenzione della comunità internazionale. Il crollo del busto di Enver Hoxha avrebbe segnato la rottura con il passato e l’inizio di una nuova era, del post comunismo o, come lo chiamano gli ottimisti, quella della democrazia.
Dal 18 fino il 20 febbraio 1991 sono stati i giorni in cui 700 studenti hanno iniziato lo sciopero della fame e hanno chiesto all’Università di Tirana di rimuovere il nome del dittatore Enver Hoxha. Fino a quel momento, infatti, l’università pubblica portava il nome del leader comunista. Gli studenti sono stati sostenuti da migliaia di cittadini di Tirana e di tutta l’Albania con lo slogan: “Fare dell’Albania come il resto dell’Europa”, che durante quell’anno divenne il simbolo della protesta degli studenti e dei cittadini di Tirana.
In ricordo di questo giorno, oggi nella capitale albanese si organizzano una serie di attività. Presso il Museo Nazionale di Storia si inaugurerà “Il Padiglione del Terrore Comunista”, dove sarà presente anche il Primo Ministro Sali Berisha. In questo padiglione saranno esposte foto, documenti, oggetti personali dei prigionieri e dati sconvolgenti riguardo a questa categoria di persone, alcuni dei quali sono morti nelle carceri della dittatura comunista.
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