Il Parlamento albanese ha approvato ieri con 71 voti il progetto per la registrazione della popolazione. Il progetto apre la strada all’approvazione di una nuova legge tramite una procedura accelerata.
La legge è stata proposta dal ministro della Tecnologia, Innovazione e Comunicazione, Genc Pollo, lo stesso che ha proposto la decisione del governo per cambiare il nome delle “carte d’identità” in lingua albanese. Ma questa volta, il governo ha proposto la parola latina “censimento”, che, come dice la relazione, aiuterà a una registrazione unica. Ma la terminologia non è l’unico cambiamento. Con le nuove modifiche, i dati dei cittadini albanese non saranno usati per gli elenchi elettorali. I dati saranno utilizzati nel pieno rispetto della legge per le statistiche solo dall’Istituto di Statistica. Questo istituto sarà anche il garante dei dati sensibili. Legge che il parlamento albanese deve ancora scrivere ed approvare. Le modifiche proposte dal Governo non soddisfano le richieste dell’Alleanza rosso e nero, un associazione di intellettuali e associazione che avviato una petizione per fermare la registrazione della popolazione su basi etniche e religiose. Attivisti di questa alleanza hanno protestato davanti al Parlamento, portando argomenti a sostegno della tesi che questa registrazione può in un qualche modo portare rischi alla convivenza etnica e religiosa degli albanesi. Ma il governo sembra determinato a fare questa registrazione dal 1° ottobre di quest’anno, dicendo che lo stesso è un obbligo europeo. L’alleanza rosso e nero ha avviato anche una seconda richiesta, che concerne alcune modifiche nella Costituzione del paese in modo da facilitare la concessione dei passaporti a qualsiasi cittadino albanese. Il punto centrale di questa proposta è la possibilità di dare passaporti albanesi ai kosovari che risiedono in Albania da cinque anni.