Topi emana i decreti di nomina e rimozione dei ministri del LSI, parte del governo Berisha. Dritan Prifti, fuori dal governo per decisione del suo partito, si dedicherà alla famiglia e si impegnerà nel parlamento a fianco dei deputati socialisti per l’integrazione.
Il Presidente della Repubblica Bamir Topi ha decretato oggi la nomina dei due nuovi ministri del Governo Berisha. Lo ha reso noto l’Ufficio stampa della Presidenza.
Ilir Meta sarà il nuovo Ministro dell’Economia, dopo essere stato per un anno a capo della diplomazia albanese, invece Edmond Haxhinasto assume il portafoglio del Ministro degli Esteri. Dopo la fiducia del Parlamento, Meta e Haxhinasto dovranno ritornare dal Presidente Topi per prestare giuramento.
Rammarico nel commento di Dritan Prifti, fino a ieri Ministro dell’Economia e oggi fuori dal governo Berisha. “La decisione del mio partito è stata presa in un momento inopportuno. Mentre ieri ero al funerale di mia nonna, Il Consiglio Direttivo del LSI non ha aspettato che fossi presente in una riunione cosi importante”, ha dichiarato, sottolineando di aver richiesto il suo rinvio almeno dopo il funerale. Nessun cambiamento di rotta nel futuro per Prifti. Anche se accusa l’esistenza di correnti all’interno del Movimento Socialista per l’Integrazione dice di voler essere attivo in parlamento insieme agli altri 3 deputati del suo partito e dedicarsi alla famiglia.
Dura, invece, la reazione dei socialisti. Per Edi Rama, il rimpasto non è stato un processo trasparente e non può impedire l’affondare del governo nella piaga della corruzione. Rama si è espresso anche sulla trasparenza delle elezioni parlamentari dell’anno scorso, causa della crisi politica ancora in corso: “la trasparenza delle elezioni fa paura a chi governa perché attraverso essa si disfa il meccanismo del quale si servono per derubare. L’Albania è più a rischio oggi rispetto ad ieri e l’attuale governo se ne deve andare”.
Il rimpasto del governo è stato voluto dal Movimento Socialista per l’Integrazione, parte della coalizione governativa, che ieri ha deciso di cambiare due dei suoi tre ministri.