A Tirana il fattore internazionale si impegna per avviare nuovi negoziati tra maggioranza e opposizione con la mediazione del Presidente Topi. Il tutto per poter avere un piano di azione prima del martedì 11 maggio, giorno della riunione del Consiglio di Stabilizzazione e Associazione che dovrà dare la sua opinione sullo stato delle relazioni tra l’UE e l’Albania.
Da venerdì scorso, Manuel Montobio de Balanse, ambasciatore spagnolo e rappresentante della Presidenza UE insieme a Helmut Lohan, capo della Delegazione della Commissione europea a Tirana, stanno lavorando intensamente per l’avvio di nuovi negoziati tra democratici e socialisti albanesi. Un impegno che i due rappresentanti di Bruxelles hanno intrapreso dopo i segnali positivi che la maggioranza potrebbe dimostrarsi disponibile a concedere qualcosa alle richieste dei socialisti.
Sarà il Presidente della Repubblica Topi a condurre di nuovo i negoziati anche se quelli avviati a febbraio sempre con il coinvolgimento del fattore internazionale non hanno dato risultati concreti. Le parti si sono trincerate dietro le loro posizioni e i deputati socialisti sono entrati in parlamento solo per prestare giuramento e presentare due disegni di legge che consentissero indagini incondizionate sulle elezioni del 28 giugno scorso. Ora il contesto è peggiorato. Dalla fine di marzo la sede rosa organizza una protesta al giorno e dal 1 maggio 20 deputatie 200 militanti socialisti fanno lo sciopero di fame di fronte alla sede del Consiglio dei Ministri. Dal canto suo il governo non cede anche se un fatto molto importante potrebbe portare di nuovo le parti attorno al tavolo di Topi. L’11 maggio si svolge la riunione del Consiglio di Stabilizzazione e Associazione, un organismo comune tra l’UE e l’Albania, composto da un rappresentante del Consiglio europeo, uno della Commissione e un altro del governo albanese. Il Consiglio discute e delibera sulla realizzazione dell’Accordo di Stabilizzazione e Associazione e ovviamente l’attuale crisi politica potrebbe influire sul suo parere.
Il Presidente della Repubblica Topi ha avuto il primo incontro venerdì scorso con l’ambasciatore statunitense John Withers nella residenza di quest’ultimo a Tirana. Withers si è detto pronto di dare il suo contributo ricordando pero che dovrebbero essere i partiti albanesi a trovare la soluzione tra loro.
Dopo Withers, Topi si è incontrato con il Vice Primo Ministro e Ministro degli esteri Ilir Meta che nei giorni scorsi si è dimostrato aperto a contribuire alla avvio di un dialogo tra le parti. Invece il pomeriggio del venerdì scorso hanno bussato alla porta di Topi i due rappresentanti dell’UE a Tirana, Lohan e Montobio De Balanse, per discutere sulla soluzione della crisi. Come si legge nel comunicato del Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica, i tre hanno considerato come fondamentale la riapertura del dialogo politico istituzionale per la soluzione della crisi attuale, il rafforzamento degli standard istituzionali e democratici e il processo di integrazione europea.
Anche ieri il lavoro dietro le quinte dei due rappresentanti UE a Tirana è continuato incessante e ci sono progressi per quanto riguardo l’individuazione di una piattaforma per la soluzione della crisi, tuttavia insufficiente per trovare un accordo.Nei contatti con socialisti e democratici, Manuel Montobio de Balanse, sta aspettando la risposta da Berisha e Rama per comunicarlo a Diego López Garrido, segretario di stato per le relazioni con l’UE del governo spagnolo che dovrà presiedere anche il Consiglio di Stabilizzazione e Associazione di martedì prossimo. La pressione sui partiti politici albanesi è forte e secondo i media albanesi il governo sarebbe disposto a concedere la verifica del materiale elettorale senza ricontare i voti, soluzione che non soddisfa l’opposizioneMentre si lavora per trovare un accordo tra le parti, la situazione creatasi è veramente paradossale. È l’Unione Europea che si attiva per spingere la classe politica albanese ad iniziare i negoziati prima della riunione del Consiglio di Stabilizzazione e Associazione. In questo modo anche quest’organismo comune tra l’UE e l’Albania non da un parere duro sulla stato delle cose nella politica albanese che potrebbe influenzare negativamente il processo di integrazione del paese. L’UE si preoccupa della stabilità politica del paese delle aquile considerando i precedenti infelici della fragile democrazia albanese ma in questo modo non fa altro che dare una boccata d’ossigeno a una classe politica autarchica e per niente democratica.{jacomment on}