D’un tratto mi ritrovo in un bosco. Ma come ci sono finito? Non ricordo neanche di esserci arrivato. Fa molto freddo qui, l’aria è umida e ci sono grandi nuvoloni nel cielo, penso che tra poco pioverà. Un rumore mi intimorisce. Che cosa è stato? Sarà forse un animale pericoloso?
Mi aggredirà? Devo restare calmo, non farmi prendere dal panico.
Sento delle goccioline che mi picchiettano in testa: ha cominciato a piovere.
Ora cosa faccio? Dove posso ripararmi? Mi metto in cerca di un posto dove ripararmi e scaldarmi quando all’improvviso nell’albero davanti a me si posa un’aquila. Mi immobilizzo di scatto. Cosa posso fare? E’ meglio scappare o restare immobile? L’aquila si appoggia davanti a me.
Ora mi aggredirà? Ma l’aquila spicca il volo lasciandomi solo e zuppo sotto la pioggia.
Così mi rimetto in cerca di un posto dove riposare e dopo poco trovo un albero cavo.
Guardo dentro ed è pieno di insetti e ragnatele ma sono troppo stanco per continuare, così mi accontento di questo: sempre meglio di niente!
Quando mi risveglio il sole è alto nel cielo. Quanto tempo avrò dormito?
Inizio ad avere fame, quindi decido di cercare qualcosa da mangiare.
Cammino per un tempo che mi sembra interminabili. Sto perdendo anche l’ultima speranza, per quanto ancora potrò resistere? Morirò in questo modo? Ma ecco che ad un certo punto, in lontananza, vedo un lago, allora mi metto a correre ma appena sto per raggiungerlo, quest’ ultimo scompare, lasciandomi ansimante e assetato.
L’ultima cosa che ricordo è di essere caduto privo di sensi.
Tasto vicino a me e sento morbido. Ma dove sono finito? Cerco di alzarmi ma qualcosa me lo impedisce. Sono forse in trappola?
Poi però mi sembra di sentire un odore familiare.
Lo riconosco subito: l’odore delle coperte del mio letto caldo. Così allungo la mano e accendo la lampada sul mio comodino.
Ora capisco, è stato tutto un sogno!
Adesso che so che era solo un sogno maledetto, ci rido sopra, poi, dopo essermi tranquillizzato, mi rimetto a dormire.
Esther Scuriatti, frequenta il Liceo Artistico di Macerata, città dove è nata, da padre italiano e madre albanese. Parla molto bene l’albanese e ama l’ Albania, dove ci va ogni anno in estate. La sua canzone preferita albanese è “Kuq e zi”. È una girl scout. Le piace il teatro e gli animali (ne possiede due gatti). Il suo hobby è il calcetto e, anche se è piccola d etá, gioca con la squadra delle adulte della sua citta.