Pubblichiamo la poesia “Shqiperia” (l’Albania), parte della raccolta “Emozioni” di Klaudia Shkurti, pubblicato a giugno 2010 dalla casa editrice Montedit (Melegnano).
Sono albanese e non me ne vergogno, sono albanese, mi ha mantenuta viva un sogno.
Sono albanese, parlo lingue straniere,sono albanese, riconosco il mio dovere.
Scrivo in un’altra lingua, questo mi ferisce,ma perché la mia qui non si capisce.
Sono albanese per ricordare,sono albanese per adorare,quella lontana mia amata terrache, come tante, è stata divisa dalla guerra.
Sono albanese e non ho paura,sono albanese, sono matura.
Sono l’albanese delle mie montagne,sono l’albanese che non tira lagne.
Sono l’albanese dei miei amici,sono l’albanese dei miei nemici.
Sono l’albanese dell’antica Illiria,da quella mia terra son scappata via.
Sono l’albanese dei balli popolari,sono l’albanese dei due vicini mari.
Sono l’albanese di Vojosa e Valbona,sono l’albanese di Tirana e Valona.
Ma più tra tutte originaria io sonodell’illirica Epidamnos, un antico dono.
Della romana Dyrrachium dal mar assalitae della mia Durazzo che ora è in vita.
Sono l’aquila che alla mia terra il nome ha dato,sono l’essere che qualcuno ha amato.
Sono albanese e coraggio ho nel cuore,sono albanese e ho provato anche dolore.
Sono l’albanese dei miei genitori,sono l’albanese che ha avuto rancori.
Del mondo era donna ed era regina,la chiamavano Teuta ed era divina.
Quel che si dice è falso o vero,ma chi non è sicuro,legga nel cuor sincero.
Sono albanese e provo nostalgia,del mondo che è paese, del mondo che è casa mia.
Sono l’albanese che la paura ha conosciuto,sono l’albanese che l’identità ha ritrovato.
Sono albanese, mi sono salvata,il mio nome è Shqipëria e ne sono onorata.