Venerdì 4 novembre, alle ore 9.30, presso la Fondazione Lelio e Lisli Basso in via della Dogana Vecchia 5 a Roma, avrà luogo il convegno “Donne d’Albania. Tra migrazione, tradizione e modernità”.
L’iniziativa, promossa dalla rivista Confronti nell’ambito del progetto L’altra via. Dal conflitto alla ricostruzione: strategie al femminile, gode del sostegno dei fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese ⎼ Unione delle chiese metodiste e valdesi e del patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica d’Albania in Italia.
L’obiettivo del convegno è quello di riflettere insieme, nel corso di un’intera giornata, sul futuro dell’Albania a partire dal ruolo giocato dalle donne nel processo di integrazione del paese in Europa, con uno sguardo sulla diaspora in Italia e uno sulle buone prassi in Albania.
Il convegno intende, inoltre, raccogliere le testimonianze di alcune donne che hanno deciso di impegnarsi in prima persona mediante la costituzione di attività imprenditoriali e associazioni nel settore del microcredito, dell’emancipazione femminile e dell’assistenza sociale.
Dopo i saluti istituzionali dell’Ambasciatore della Repubblica d’Albania presso la Repubblica Italiana S.
E. Anila Bitri Lani, della Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini e della Vice Presidente del Parlamento albanese Valentina Leskaj, si susseguiranno gli innumerevoli interventi di esperti, giornalisti, attivisti, imprenditori e operatori, albanesi e italiani (programma in allegato).
Il convegno sarà realizzato in collaborazione con l’Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa, la Fondazione Migra e l’Associazione Occhio Blu.
Media partner sono la testata Albania News, L’albanese d’Italia e la rivista Noi donne.
Per informazioni: [email protected]
IL PROGETTO. L’altra via. Dal conflitto alla ricostruzione: strategie al femminile è promosso dalla rivista Confronti con il sostegno dell’8 per mille della Chiesa valdese ⎼ Unione delle chiese metodiste e valdesi. Il progetto intende richiamare l’attenzione su micro imprese sociali al femminile nate in un contesto postbellico, che si caratterizzano per il coinvolgimento di donne appartenenti a gruppi religiosi ed etnici diversi, un tempo in conflitto.
Con il loro lavoro, queste donne contribuiscono a un tangibile miglioramento della società di appartenenza non solo per il ruolo chiave ricoperto all’interno del mercato del lavoro, ma anche in quanto portatrici di un importante messaggio di dialogo interculturale e interreligioso.
L’obiettivo del progetto è quello di fornire elementi di formazione e al contempo dare visibilità e sostegno a queste iniziative, valorizzandone il messaggio di pace, riconciliazione e dialogo.
Potete seguire l’evento anche nella pagina dedicata su Facebook