L’articolo che segue è stato pubblicato al numero di luglio-agosto di Modena Cooperazione internazionale, rivista bimestrale di solidarietà, altraeconomia e intercultura.
Scritto da Andrea Minghelli
Era il 20 marzo 2008: collegandosi alla pagina web www.albanianews.al era possibile leggere il primo articolo di un nuovo mezzo di informazione interculturale edito a Modena; non importava essere nella città emiliana o a Tirana, piuttosto che a Roma o Durazzo.Un’iniziativa, quella di Alba Media, associazione culturale nata per supportare la testata Albania News, nata su spalle solide, esperte: già prima del 2008 alcuni dei membri della redazione, a partire da Olti Buzi e Darien Levani (ora rispettivamente direttore editoriale vice direttore), avevano già partecipato ad un’altra esperienza modenese simile: Pipol, un sito web con 8 rubriche, poi affiancato, prima della chiusura, da un programma televisivo locale.
Ma se davvero i media multiculturali nascono anche in risposta ad una rappresentazione mediatica spesso negativa che viene data dello straniero, come ha rilevato il COSPE nel corso delle proprie ricerche, allora anche questa testata non fa eccezione: “Sentiamo la necessità di una nuova autorappresentazione – ha affermato Olti Buzi, il direttore editoriale. Un’esigenza forte espressa da diverse decisioni sul cosa pubblicare e cosa no, profondamente diverse da quelle cui siamo solitamente abituati dai media più tradizionali. Prima di tutto non troverete in nessuna delle sezioni del sito notizie di cronaca nera; non certo per sminuirla, quanto piuttosto per dedicarsi ad altre tematiche, come l’immigrazione, l’integrazione e la seconda generazione.
Quindi grande attenzione su tutto ciò che riguarda l’Albania, il Kosovo e le comunità albanesi in Italia”. Una nuova rappresentazione dello straniero che passa attraverso l’uso di uno strumento tanto semplice quanto efficace: il sito è infatti in lingua italiana, eccezion fatta per una sezione in albanese e una (ancora in fase di progetto) in inglese. “Quella della lingua italiana – ricorda Buzi – è stata una precisa scelta editoriale”. E come dargli torto per un media attivo nella promozione del multiculturalismo? In questo modo si può infatti rivolgere potenzialmente a sessanta milioni di italiani; ai quali vanno sommati tutti gli oltre 440 mila albanesi in Italia, siano essi di prima o di seconda generazione, per i quali l’italiano è diventato oramai rispettivamente la seconda e l’unica lingua conosciuta. Senza dimenticare poi quanti vivono in Albania e conoscono l’italiano: una cospicua fetta di popolazione, data l’intensità dei rapporti tra i due Paesi. Inoltre questo permette di differenziarsi da quello che probabilmente è il loro maggiore antagonista sul mercato italiano, il quindicinale Bota Shqiptare, edito fin dal 1999 in lingua albanese.
A soli due anni dal proprio lancio Albania News punta a strutturarsi e crescere ancora. “Non riempiamo i buchi lasciati liberi dagli altri media – continua il direttore editoriale – ma pubblichiamo temi e notizie che come redazione decidiamo di trattare”. E un passo potrebbe essere, perché no, di andare a rivestire anche il ruolo di agenzia di stampa per gli altri media mainstream, che magari non hanno ancora accesso a determinati canali informativi. Per scrivere di immigrazione, integrazione e cultura la redazione di Albania News usa infatti come fonti soprattutto giornali e giornalisti in Albania e le Associazioni culturali albanesi: i media più tradizionali usano invece canali completamente diversi. Una recente pubblicazione dell’Osservatorio Stampa Locale (OSL) del Centro Culturale “F. L. Ferrari” ci aiuta a far luce su questa differenza, quantomeno in provincia di Modena.
Prendendo in esame le prime pagine del 2008 dei tre quotidiani modenesi (Gazzetta di Modena, L’Informazione di Modena e Resto del Carlino) l’OSL ha constatato come su 10561 articoli pubblicati 147 (l’1,4%) fossero dedicati all’immigrazione. Di questi 76 (51,7%) erano di cronaca nera, 62 (42,2%) di bianca, mentre il rimanente andava diviso tra le voci spettacoli, interviste e inchieste. Ma da dove venivano queste notizie? La pubblicazione dell’Osservatorio ci dice che in materia di immigrazione le tre principali fonti sono state le Forze dell’Ordine, gli Enti locali e gli Enti pubblici statali, che hanno fornito rispettivamente il 30, il 16 e il 10 per cento delle notizie.
Desolante il dato relativo alle Associazioni culturali, dalle cui informazioni sarebbero stati pubblicati meno del 2% degli articoli. “L’auspicio – conclude Buzi – è di poter diventare coloro che propongono la notizia, e non più soltanto coloro che la ricevono”. Ma per fare questo è necessario farsi conoscere, strutturarsi maggiormente anche dal punto di vista economico. Un primo passo in questa direzione è stato fatto recentemente con la costituzione di Alba Media: un’associazione culturale pensata per supportare Albania News attraverso attività culturali.
Note:
La rivista Modena Cooperazione internazionale è realizzata congiuntamente dall’Ufficio Cooperazione internazionale del Comune di Modena e da Associazioni, Cooperative sociali e Ong modenesi impegnate nella cooperazione internazionale