Giovedì, 5 Novembre 2009, presso la Sala dei ritratti a Fermo, alle ore 10:00, si terrà l’incontro dibattito dal titolo “la Costituzione, l’immigrazione, l’integrazione”, rivolto agli studenti delle scuole superiori e non solo.
Un incontro dibattito con la presenza delle autorità locali e del Prof. Giovanni Di Cosimo, docente di diritto Costituzionale presso l’Università di Macerata. È stata chiesta l’organizzazione di questo incontro per poterci conoscere meglio. Perconoscere meglio il nostro vicino, prima di tutto dobbiamo conoscere meglio noi stessi. Dobbiamo conoscere la realtà nella quale viviamo, la sua storia e le sue basi di vita sociale.
La costituzione italiana regola la vita di coloro che vivono nel territorio della Repubblica, nonostante il loro specifico status amministrativo. Dobbiamo conoscere e mettere in pratica valori comela legalità, l’eguaglianza, la solidarietà, tolleranza, democrazia e quanto altro la legge fondamentale ci riconosce per arrivare a capire meglio il significato della LIBERTA’. La libertà della persona in tutte le sue espressioni senza che ciò diventi o si avverti come una minaccia per gli altri.
I diritti e i doveri di ciascuno di noi, conoscere ognuno i propri spazzi di diritto e riconoscere questi spazi agli altri. Il significato della cittadinanza, e la proiezione in questo senso dell’immigrazione, mirando ad una sana integrazione nel tessuto locale senza vedere con preoccupazione la diversità. La diversitàcome base delle democrazie occidentali e garanzia di libertà.
Sono tutte problematiche attuali, che tutti i giorni le viviamo e che spesse volte non comprendiamo. Ci troviamo condizionati dai pregiudizi e dai stereotipi che alimentano intolleranza e disaggio sociale, perché il pregiudizio non ha mai una sola direzione. Se non abbattiamo il muro che un ingiusto pensiero comune ha creato, quello del binomio da un lato immigrato – insicurezza e dall’altro italiano – razzista, non possiamo sperare in una vera convivenza delle diversità. Rischiamo solo di essere vittime delle nostre paure.
Si deve capire prima di tutte che una cultura non è mai una minaccia per un’altra cultura. Quando si incontrano ognuna si rafforza nella propria identità e inizia a trovare nell’altra i punti comuni e prendere dall’altra le eccellenze. È ciò che sempre è avvenuto nella storia dell’umanità; abbiamo importato dalla Grecia il pensiero libero, la democrazia e l’abbiamo migliorata nel tempo e nei luoghi dove l’abbiamo applicata; abbiamo preso dagliArabi i numeri e con la matematica abbiamo avuto teorie e formule che regolano diverse attività della nostra vita; abbiamo preso dai Romani il diritto ed è stato migliorato e applicato in vari paesi del mondo; abbiamo fatto questo ed altro senza dovere diventare un’altra persona, senza che ciò alteri la nostra identità.
Siamorimasti gli stessi, ma abbiamo anche migliorato noi stessi e la comunità nella quale abbiamo vissuto.
Ioritengo necessario conoscere la costituzione di questo paese, non in solitudine o seduto in una sala tra me e me, ma in mezzo a coloro che vivono accanto a me, confrontandomi con loro, crescendo insieme a loro. La voglio conoscere perché mi rappresenta, mi orienta e mi tutela. E sicuramente non mette in rischio la mia identità, il mio essere albanese.