Nella città di Urbino, situata nella regione delle Marche nell’Italia Centrale, si è svolto per la prima volta l’Euro Parliament Model, grazie ad una idea degli studenti dell’Università di Urbino “Carlo Bo”. L’esigenza di organizzare una simulazione del parlamento europeo è scaturita anche dal fatto che le elezioni europee, che si svolgeranno il prossimo giugno, sono ormai alle porte.
L’iniziativa ha raccolto intorno a se circa 120 studenti provenienti da 16 paesi europei. Nella città natale di Raffaello, vi erano anche sette studenti albanesi che studiano presso le Facoltà di Scienze Politiche nelle città di Firenze e Milano. È stato questo un modo unico di avvicinare gli studenti alle tematiche delle relazioni internazionali e ad una pratica rudimentale della diplomazia multilaterale, utile per chi vorrà seguire poi una carriera politica.
La simulazione si è svolta nei giorni 2-3-4 aprile. In questo arco di tempo gli studenti sono stati divisi in commissioni, gruppi politici e hanno anche potuto partecipare ad incontri con alcuni europarlamentari. Ogni partecipante era parte ad una commissione ed era membro di un partito politico. Una delle regole principali della simulazione era l’utilizzo della lingua inglese durante i lavori in commissioni e duranti gli incontri con i gruppi politici. Tutta l’attività si è svolta secondo le seguenti tre fasi:La prima fase era dedicata alle discussioni sui progetti di risoluzione e sugli eventuali emendamenti o modifiche che venivano poi votati a maggioranza all’interno delle singole commissioni. Il testo che ne risultava veniva poi presentato alla sessione plenaria per la votazione finale;La seconda fase era dedicata alle riunioni dei vari schieramenti politici i quali erano chiamati ad esprimere la propria posizione in merito ai progetti di risoluzione.
La terza fase era quella in cui il Parlamento Europeo si riuniva in seduta plenaria per poter votare, approvando o rigettando, le risoluzioni presentare dalla varie commissioni.
Durante lo svolgimento dei lavori gli studenti albanesi: Blerina Kushta, Artemisa Hoxha, Dorina Patuzi, Gentiola Madhi, Admir Dizdar, Xhuljeta Celaj e Briseida Lleshi hanno proposto e presentato le loro conoscenze riguardo a temi come: l’immigrazione, aiuto economico nel settore educativo per il paesi in via di sviluppo e l’estensione delle borse di studio per studenti provenienti da paesi del Europa dell’est e non facenti parte all’UE.
Il fine settimana trascorso nella bellissima città di Urbino si è concluso poi con visite nei principali monumenti storici e artistici del luogo.