In questi giorni, Amnesty International, ha pubblicato una nota, nella quale analizza alcuni punti importanti, specificando lo sfruttamento made in Italy riguardando il lavoro degli immigrati.
Questi punti sono stati sviluppati grazie anche alla collaborazione con gli immigrati stessi, che hanno dato la loro testimonianza. In Italia, gli immigrati sono circa 5.5 milioni, che vuol dire l’8,9 % della popolazione. Tra questi, solo 500 mila di essi, risultano ad essere irregolari. Però, ai caporali del settore agricolo non interessano questi ultimi, poiché nei confronti dei sans papier, non sanno con che ricattarli. Quindi, sono gli immigrati regolari a subire le ingiustizie dagli sfruttatori, così, per un compenso inferiore del 40% rispetto alla paga corrisposta a un italiano, i migranti vengono costretti a lavorare per 18 ore al giorno in condizioni disumane.
In tutto ciò, loro non possono neanche denunciare perché gli sono stati requisiti i documenti, non avendo così neanche la possibilità di andarsene pena la perdita del visto.Alcune delle vittime di questo sfruttamento lavorativo, sono migranti africani e asiatici, ed in alcuni casi sono anche cittadini dell’Unione Europea, come rumeni e bulgari, ma anche cittadini di paesi dell’Europa Orientale che non fanno parte dell’Ue, come ad esempio gli albanesi.