Il 24 gennaio scorso il Consiglio comunale di Forlì ha approvato il nuovo regolamento della Consulta dei cittadini stranieri. Ecco le principali modifiche.
Cambia veste la Consulta dei cittadini stranieri della città di Forlì. Attiva dal 1997, dal prossimo mandato, non si fonderà solo sul principio di delega ma anche su quello partecipativo. In altre parole, il Consiglio della Consulta sarà composto da 20 rappresentanti eletti direttamente e da 10 rappresentanti di associazioni nominati dagli organi comunali. È la principale novità introdotta con la modifica del suo statuto, approvato dal Consiglio Comunale di Forlì il 24 gennaio scorso, con i 32 voti favorevoli di maggioranza e opposizione, l’astensione dei due consiglieri della Lega Nord e nessun voto contrario.
Rispetto all’ultimo regolamento della Consulta, ci sono elementi nuovi a partire dalla base dell’elettorato. Non potranno più votare i cittadini che hanno acquisito la cittadinanza italiana. Inoltre dalle modifiche introdotte nel 2009 e riportate anche nel nuovo regolamento, sono elettori anche i cittadini comunitari. In tutti i casi, votano e possono essere eletti i cittadini residenti nel Comune di Forlì almeno 31 giorni prima del giorno delle votazioni e maggiorenni entro quel giorno. Nel nuovo regolamento, vengono espressamente distinti gli organi della Consulta che sono il Consiglio e il Presidente. Il Consiglio rispetto alla Consulta precedente non sarà eletto solo su base elettiva ma anche nominativa. E il numero dei rappresentanti eletti con suffragio universale non sarà in proporzione a quello dei residenti per aree geografiche di provenienza, ma è fissato in 20. Insieme a loro siederanno in Consiglio anche 10 rappresentanti dalle associazioni che hanno sede preferibilmente nel territorio comunale, sono costituite da almeno un anno, sono iscritte ai registri provinciali delle associazioni di volontariato e promozione sociale, e non hanno più del 50% soci italiani. Sarà il Comune a indire il bando per la loro selezione e ogni associazione che si vorrà candidare potrà proporre fino a tre nominativi. Spetterà poi alla Commissione apposita costituita dalla Conferenza dei Capigruppo consiliari e l’Assessore comunale di riferimento, scegliere i dieci membri del Consiglio della Consulta, “tenendo conto anche dei requisiti e delle esperienze maturate nell’associazione e nella società civile nonché della provenienza geografica e di genere al fine di garantire un corretto equilibrio di rappresentanza all’interno della consulta”.
Questo dualismo rappresentativo si esprimerà anche nell’elezione del Presidente del Vice Presidente della Consulta: il primo sarà eletto dal Consiglio tra i rappresentanti eletti direttamente, invece il secondo da quelli delle associazioni nominati dal Comune. Non potranno comunque essere della stessa area geografica. Viene mantenuto l’Ufficio di Presidenza, la struttura di supporto eletto dal Consiglio per l’esercizio delle sue funzioni, di cui fanno parte di diritto il Presidente, il Vice Presidente e altri 3 membri eletti, preferibilmente in base all’appartenenza ad aree geografiche diverse. È stata estesa anche la durata dei mandati del Presidente e dell’Ufficio di Presidenza da due anni alla durata del Consiglio. Un altro elemento nuovo è il Forum sull’immigrazione, che sarà convocato dal Comune almeno due volte l’anno. Vi parteciperanno oltre alla Consulta anche le istituzioni territoriali, le associazioni e le organizzazione del terzo settore che operano nel campo dell’immigrazione per confrontarsi nell’individuazione di iniziative e progetti di integrazione. Invece il sistema elettorale è rimasto identico. Si tratta di uno proporzionale con liste chiuse in base a 5 aree geografiche di provenienza. Alle quattro già esistenti: Europa non comunitaria, Africa, America, Asia e Oceania, è stata aggiunta anche l’Europa comunitaria e apolidi. Ciascuna area avrà un numero di rappresentanti stabilito in proporzione a quello degli elettori di provenienza, considerando che si ha diritto ad avere almeno un rappresentante. Tuttavia, il voto non è vincolato all’area geografica di provenienza: gli elettori sono liberi di votare i candidati che preferiscono. Possono essere presentate una o più liste dalla stessa area e saranno eletti i singoli candidati che hanno ottenuto più voti in ciascuna lista fino al raggiungimento del numero di rappresentanti per quell’area. Con il nuovo regolamento, gli elettori stranieri non possono più fare gli scrutinatori ma questi verranno selezionati tra i dipendenti comunali. Le funzioni della Consulta
La Consulta è l’organo consultivo e partecipativo dei cittadini stranieri alla vita delle istituzioni e della società civile forlivese. Nonostante le varie modifiche negli anni, le sue funzioni sono rimaste sostanzialmente le stesse. Il suo obiettivo primario è quello di favorire l’incontro, il dialogo e il confronto tra singoli, associazioni, comunità, culture, stranieri e italiani. Ma anche promuovere “la crescita di coscienza dei diritti e doveri della cittadinanza” nei cittadini stranieri, sostenere le politiche di inserimento a livello locale e intraprendere iniziative per la prevenzione del razzismo e di ogni forma di xenofobia. Il Presidente e il Vice Presidente della Consulta sono invitati permanenti alle sedute del consiglio comunale con diritto di parola e possono partecipare o designare un componente a partecipare anche a quelle dei consigli di circoscrizione e delle commissioni consiliari comunali e circoscrizionali. Il Consiglio della Consulta, come previsto dal nuovo regolamento, si riunirà in seduta ordinaria almeno ogni tre mesi e vi parteciperanno di diritto, il Presidente e il Vice Presidente del Consiglio comunali, oltre agli assessori e i dirigenti comunali competenti. Il Consiglio può organizzarsi in commissioni di lavoro tematiche, nelle quali partecipa in qualità di consulente un operatore dei servizi per l’integrazione dei cittadini stranier, e possono essere invitati anche cittadini italiani e stranieri esperti nelle materie di interesse delle commissioni.
I regolamenti della ConsultaÈ la terza volta che la città di Forlì modifica il regolamento della Consulta. Nel 1997 sono stati approvati i primi due regolamenti: uno per l’istituzione e l’altro per l’elezione della Consulta. Modificati nel 2000, sono stati abrogati circa 2 anni fa per essere sostituti da uno unico nell’ambito del progetto di riordino dei regolamenti comunali. Infatti, da aprile del 2009, il regolamento della Consulta è contenuto nel Titolo IV della Parte terza del “Testo unificato dei regolamenti in materia di partecipazione popolare, esercizio dei diritti di accesso ed informazione, tutela della riservatezza – Codice II”. Invece con la delibera del 24 gennaio scorso, sono stati sostituiti interamente gli articoli del Titolo IV.