Gli stranieri in Italia sono sempre di più. Lo dimostra il fatto che 7,0% del totale dei residenti sono stranieri.
Istat continua a sfornare dati sulla loro importanza e l’affermazione in molti campi, soprattutto quello economico. Solo in Lombardia, il 7% delle aziende sono di proprietà di immigrati,ma la situazione di disaggio è sempre la stessa.
A Roma è stato presentato, il 24 gennaio scorso, la mobilitazione del muovimento Primo Marzo “24 ore senza di noi”, coordinata da Cecile Kashetu Kyenge, medico di origini congolese. L’iniziativa e arrivata in Italia l’anno scorso dopo l’esempio della Francia e Stati Uniti. Il muovimento è nato da una necessità di dire la propria,di un gruppo di donne italiane e immigrate che attraverso i social network sono riuscite a creare una rete di comitati locali di associazioni, di camere del lavoro già impegnate nell’antirazzismo e nella promozione dei diritti umani e della multiculturalità.
La risposta è stata immediata.
La rete del Primo Marzo ha portato nelle piazze italiane oltre 300 mila persone. Una sorpresa,soprattutto al nord,dove questa partecipazione ha convinto i sindacati a proclamare una vera e propria giornata di sciopero. Solo nel bresciano sono 48 le Rsu, prevalentemente di aziende metalmeccaniche, che hanno fermato la produzione. Durante la presentazione a Roma, è stato chiarito il perché di questa manifestazione che ultimamente ha suscitato alcune polemiche da parte di chi sostiene che è solamente uno sciopero etnico. Una manifestazione che invece di integrare ha come reazione l’effetto opposto.”Non si tratta di uno sciopero etnico – chiarisce Cecile Kyenge -, noi invitiamo a partecipare tutti quelli che si sentono parte di una nuova cittadinanza, italiani e immigrati insieme. Molti non considerano che se si colpisce il lavoratore immigrato, se lo si porta verso una condizione di ricattabilità, a subirne le conseguenze saranno gli stessi italiani e tutti i lavoratori ne usciranno indeboliti“. Quest’anno, il muovimento Primo Marzo, in collaborazione con No-Razzismo Day, ha deciso di centrare le mobilitazioni del prossimo 1° marzo sul tema del diritto al lavoro e dei diritti e della sicurezza sul lavoro Nel 2010 molti hanno partecipato per manifestare dei fatti di Rosarno. Quest’anno ci sono ancora più ragioni. Un anno dopo cambiano i personaggi e la locazione ma non i problemi, quelli restano. Quei problemi che spesso passano in secondo piano e non fanno audience,per questo se ne parla poco nei telegiornali.
Quelle notizie che spesso non vengono riportate perché e meglio non sapere.
Quest’anno si manifesta per dare voce alle proteste dei cinquecento lavoratori indiani occupati in agricoltura nelle campagne dell’Agro Pontino, di Roma, Viterbo, Rieti e Terni, che chiedevano più diritti. Per appoggiare le loro richieste di eliminare il lavoro in nero in provincia di Latina e per favorire il miglioramento di vita e di lavoro dei lavoratori extra-comunitari occupati in agricoltura. Si manifesterà per gli immigrati che hanno fatto “lo sciopero delle rotonde” in Campania, contro i “caporali” che per anni offrono lavoro in nero e sottopagato. Si manifesterà per dare voce alle disperate proteste dei nordafricani che a novembre sono saliti sulle gru, a Brescia e a Milano, contro quella che molti hanno definito la “sanatoria truffa”.
Si manifesterà per contrastare il razzismo istituzionale e contro l’anticostituzionalità delle leggi sull’immigrazione. Per chiedere il diritto alla cittadinanza per chi nasce e cresce in Italia (1 neonato su 5 è figlio di genitori immigrati), la chiusura dei Cie e l’approvazione di una vera legge che tuteli rifugiati e richiedenti asilo.
Tutti temi importantissimi che è giusto sotto lineare. Hanno già confermato il loro sostegno al movimento molte parti della società civile, dalle associazioni degli stranieri alle organizzazioni non governative, dalle singole sedi del sindacato ad alcune sezioni di partiti politici, come Sinistra e Libertà Emilia Romagna, come il Forum Immigrazione del Pd, come Rifondazione Comunista.
Albania News è media partner del Movimento “Primo Marzo” https://www.youtube.com/watch?v=I4XWmbIWW2Y