Il fenomeno migratorio, e la conseguente integrazione lavorativa degli stranieri in Puglia, continua ad essere uno deinodi cruciali nell’ambito di un’ adeguata accoglienza territoriale.
Il lavoro “nero” o irregolare costituisce, a livello nazionale e locale, una profonda piaga sociale, strettamente correlata al fenomeno migratorio.
A tal proposito, la Puglia e’ stata la prima regione italiana a legiferare una politica di contrasto al lavoro irregolare, rappresentando con la legge regionale n. 28 del 26 ottobre 2006, “Disciplina di contrasto al lavoro non regolare”, l’unico caso di legislazione diretta.
Durante il convegno “Le politiche del governo per la lotta al lavoro nero”, tenutosi a Bari il 3 luglio 2007, Rosa Rinaldi, sottosegretaria di Stato al Ministero del Lavoro, riferendosi alla realta’ pugliese, hadenunciato la presenza massiccia di lavoratori irregolari, sfruttati e sottopagati. L’unico modo per agevolare il lavoro regolare e, quindi, l’integrazione, e’ risultata essere una adeguata formazione dell’aspirante lavoratore,un efficace orientamento e inserimento nei canali legali di ricerca occupazionale.
Secondo il dossier statistico della Caritas, in riferimento al rapporto immigrazione e lavoro, risultano importanti i dati forniti dall’Inail che individuano una spiccata integrazione lavorativa della comunita’ albanese (18,2%) nella citta’ di Bari, raggiungendo picchi di 26% nella immediata provincia.
Il quadro acquisisce maggiore chiarezza con l’analisi dei dati riguardante il settore di attivita’: 9.400 sono le iscrizioni nel settore dell’agricoltura (20%), seguono il settore delle costruzioni con 4.980 iscrizioni e una netta prevalenza nella provincia di Bari (41,8%) e il settore degli alberghi e della ristorazione, concentrati prevalentemente nella provincia di Bari e Lecce.
Ma il numero degli stranieri che effettivamente vivono in Puglia e’ molto piu’ alto, a dimostrazione che solo una piccola percentuale riesce ad accedere ad un inserimento lavorativo regolare.
I motivi di tale problematica sociale sono molteplici: in primo luogo il pregiudizio che porta a ritenere gli stranieri meno abili e carenti di una formazioneadeguata e, in secondo luogo, l’effettiva mancanza di associazioni o enti che si occupino dell’orientamento e della formazione degli stranieri, al fine di garantire loro l’acquisizione di determinate competenze, necessarie all’entrata nel mondo del lavoro.Una adeguata preparazione e formazionerappresental’unico vero strumento di lotta al lavoro irregolare e allo sfruttamento, che da anni contraddistinguono e penalizzano il flusso migratorio in Italia. E’ necessario riconoscere negli stranieri una risorsa per il nostro territorio e, in tale direzione, agevolarne una corretta integrazione nel tessuto sociale.
L’Associazione Mediter, partendo da un’attenta riflessione dei dati statistici e da uno studio del fenomeno sul territorio, intende dare il proprio contributo, riconoscendouna adeguata formazione professionale come unica risoluzione al problema.
L’associazione si avvale dell’esperienza in campo formativo di Missione lavoro, da anni punto di riferimento e incontro tra aziende e inoccupati, perseguendo sia l’obiettivo dell’orientamento e della formazione, che la creazione di una rete diretta tra lavoratore straniero e aziende del territorio.
A tal proposito, l’associazione Mediter, in collaborazione con Missione Lavoro e Sei Ugl, organizza, il 12 Giugno 2010 ,a Bari, un seminario di orientamento al lavoro, rivolto a cittadini albanesi in Puglia, con lo scopo diperfezionare determinate competenze che permettano di affacciarsi al mondo del lavoro in maniera consapevole ed efficace.
Gli argomento del seminario, della durata di circa 2 ore, verteranno sulla stesura di un Cv corretto e comprensibile ,sui modi per presentarsi alle aziende e ai colloqui di selezione e sui diritti del lavoratore straniero.
Durante il seminario verranno forniti tutti gli indirizzi utili per presentare le proprie candidature alle aziende del territorio e alle agenzie per il lavoro.
I seminari sono gratuiti e aperti a tutti gli albanesi senza distinzioni di sesso, età o titolo di studio. Altre Informazioni:
Per partecipare è necessario registrarsiCel: +39 333 7845761 Indirizzo mail: [email protected]