Quando ieri mattina gli è arrivata una “letterina” Matteo Salvini ne ha condiviso il contenuto, ha scattato una foto e ha pubblicato tutto sui suoi profili social. Ecco il testo della lettera: “Per Matteo Salvini. Finocchio Salvini, ai 3 albanesi puntati su di te. Sarai giustiziato. Sei diventato un maiale frocio cornuto“.
E dopo aver pubblicato la foto della “letterina”, Salvini si appresta a commentare: “Letterina di minacce, soprattutto alla grammatica italiana, arrivata al Ministero… Si tira dritto, baci e abbracci! Sabato prossimo, 8 dicembre alle 11 a Roma in piazza del Popolo, risponderemo con i sorrisi di un mare di italiani perbene!“.
https://www.facebook.com/salviniofficial/posts/10156240781243155
Ovviamente la comunità albanese in Italia si è indignata per essere presa di mira e si nota anche tra i commenti nei social network. Tra le voci indignate pubblichiamo la risposta data dalla professoressa Enkelejda Shkreli che riproponiamo integralmente.
Caro Salvini,
stamane sulla tua pagina ufficiale avevi pubblicato questa foto-messaggio, facendo capire agli italiani di essere stato minacciato (tu e la grammatica) dagli albanesi. Sinceramente volevo non risponderti; sai com’è, sono una reduce di fresca vernice anch’io dalla politica e so bene che post simili sono cibo per il consumo di massa, nel senso che chi li pubblica è il primo a non credere.
Ma poi curiosando, ho notato sul timbro della busta “Bologna”, e allora visto che sono albanese e vivo a Bologna, mi sono sentita due volte chiamata in causa. E non solo, ma siccome non c’è due senza tre, tu menzionavi la grammatica ed io sono linguista, anzi sociolinguista, allora scatta il tre e ti rispondo.
Caro Ministro, come ti dissi sono sociolinguista, albanofona ma anche italofona, e quindi conosco bene le interlingue, le interferenze o il code-mixing di un albanese che scrive in italiano. Così come conosco le sue metafore mentali.
Un albanese quando sbaglia la grammatica dell’italiano (o quando la minaccia come dici tu – ma figurati se noi linguisti consideriamo un errore come una minaccia; almeno dai tempi del fascismo non più), quando un albanese sbaglia quindi, sbaglia sulle doppie o sugli articoli.
L’errore “ai” per “hai”, è tipico del italiano popolare che è quel socioletto nato da un italiano incolto che ha il dialetto per madrelingua. Ma è tipico dell’italiano popolare, credimi! O se non mi credi e fai bene, informati! Le doppie sono tutte regolari, così come sono regolari anche gli articoli. E non solo! Un albanese infuriato a tal punto di minacciarti, non ti avrebbe scritto “maiale frocio cornuto”. E neanche l’italianissima locuzione “puntati su di te”. No caro, non è una locuzione nostrana, è vostrana ?
La metafora del “maiale cornuto” non è dell’albanese, e non fa parte nel nostro linguaggio di imprecazione o rabbia, per il quale la sociolinguistica afferma di attingere sempre sull’archetipo linguistico o comunque di rifletterlo. Invece qui, in questa breve lettera non c’è la minima interferenza del presunto bilinguismo, nessunissimo cenno di un code-mixing, niente! È italianissima questa lettera, caro. Italianissima per gli errori e i non-errori.
Concludendo: non sarà mica una lettera pubblicata in modo irresponsabile a disturbare una convivenza di duemila anni e passa tra i due popoli. No sicuramente! Ti consiglierei di leggere un po più di Sociolinguistica nel tempo libero. È una disciplina che rende l’uomo migliore di quanto sia.
Buon Natale, caro! È la prima Domenica di Avvento oggi.