I cinque cittadini del Kosovo che hanno disperatamente tentato di salvare – tuffandosi nel canale – i quattro ragazzi coinvolti nel tragico incidente stradale del 14 luglio alle porte di Jesolo, sono stati insigniti della cittadinanza onoraria.
Laurat Hoti, Florim Bytici, Burim Kuci, Ilir Lekaj e Lulzim Bytici, tutti tra i 30 e i 40 anni, erano scomparsi nel nulla dopo aver tentato il salvataggio. Non cercavano onori o ringraziamenti, sicuri solo di aver fatto il loro dovere e quello che sentivano dentro nel cuore: sono entrati in acqua, si sono immersi e con uno sforzo immane hanno estratto tre dei corpi, purtroppo ormai senza vita.
“Chiunque avrebbe fatto lo stesso. In quel momento non pensi, ti butti…solo speravamo di poterli salvare.” – ha dichiarato uno dei cinque qualche giorno dopo al “Corriere del Veneto“.
Sono stati poi rintracciati – come riporta Il Mattino di Padova – dalla sindaca di Musile, Silvia Susanna, che ha pensato a un riconoscimento importante in accordo anche con gli altri sindaci, di San Donà e Jesolo. E la cittadinanza onoraria di Musile è sembrata la scelta più opportuna, visto che era di Musile la maggior parte dei ragazzi coinvolti e a Musile si sono celebrate le esequie.
L’accaduto
Sono bastati pochi attimi. Una Golf ha avviato un sorpasso azzardato nella notte, toccando la Ford Fiesta su cui viaggiavano i cinque ragazzi di Musile e facendola finire in un canale.
L’urto è stato terribile, tanto forte da togliere la vita agli altri ragazzi a bordo: Eleonora Frosson, Leonardo Girardi e Giovanni Mattiuzzo sono stati estratti dalle lamiere subito dopo Giorgia (l’unica sopravvissuta) dai 5 kosovari, ma per loro non c’era già più nulla da fare; il corpo di Riccardo Laugeni, seduto al volante, è stato invece recuperato solo grazie all’autogru dei vigili del fuoco.
Il responsabile, un cittadino rumeno di 27 anni e in Italia dal 2012, è stato in seguito fermato dalla Polizia grazie alla segnalazione di un altro automobilista.