Dal 23 al 28 luglio si terrà a Selva di Fasano (provincia di Brindisi) il Mare Magnum Festival, fondato e diretto da Michele Ido e che promuove l’incontro e lo scambio tra persone e culture dei Paesi euromediterranei attraverso le arti e le discipline come il cinema, il teatro, la letteratura, la musica, ecc.
Le manifestazioni culturali internazionali contribuiscono ad aumentare più efficacemente l’appeal turistico dei luoghi in cui vengono svolte. Aumentano le occasioni di promozione del territorio rafforzando i valori di pace, fratellanza e scambio culturale fra i popoli.
Per l’occasione ci saranno anche tre eventi riguardanti la cultura albanese.
La mostra fotografica “Besa”
Lo scopo di questo evento è di presentare la straordinaria testimonianza del popolo albanese e di rendere omaggio ai suoi valori umani come parte di un esempio etico di tolleranza che è ancora oggi attivo e radicato nelle sue tradizioni e nella sua cultura millenaria.
Questo esempio, unico nel suo genere, trova le sue fondamenta in un antico codice di condotta di nome “Besa”, parola traducibile come “giuramento” o “promessa”. La mostra è viaggio della memoria riproposto attraverso i suggestivi scatti in bianco e nero di Norman Gershman, che per cinque anni ha percorso l’Albania recuperando le testimonianze dello straordinario salvataggio che riguardò quasi duemila ebrei e documentandolo attraverso i ritratti dei salvatori e dei loro discendenti, di singoli e di interi gruppi famigliari.
“Besa” è una nobile promessa morale vincolata da scelte basate su un senso alto dell’onore e della giustizia umana. È un concetto che si stabilisce sull’antico codice albanese della virtù che impegna ogni albanese a prestare aiuto a chiunque si trovi in situazioni di necessità a prescindere dal suo status culturale, religioso, etnico, sociale, di età, ecc.
Gli albanesi musulmani che salvarono gli ebrei dalla Shoah, con le immagini realizzate dal fotografo ebreo-americano Norman H. Gershman, presentata per la prima volta al pubblico nel novembre del 2007 presso il Museo Yad Vashem a Gerusalemme, in Italia inaugurata il 24 gennaio 2010 presso il Museo Ebraico di Bologna, in occasione del Giorno della Memoria.
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Albania Casa Mia
Un racconto autobiografico di Aleksandros Memetaj
“Non c’è speranza nel ’91 in Albania, che è la malattia più brutta che a uno stato possa accadere. Finché c’è una possibilità, anche la minima, ogni uomo è portato per sua natura a combattere per quella possibilità.
Ma quando ti guardi attorno e vedi che i tuoi amici sono morti in prigione, vedi che lo stato ruba tutto quello che spetta al cittadino, allora ti rendi conto che non ne vale la pena di lottare per una causa, perché non c’è nessuna causa. E tutto quello che ti rimane da fare… è scappare.”
Sono le parole tratte dal monologo di “Albania casa mia”, uno spettacolo teatrale scritto e interpretato da Aleksandros Memetaj, il ragazzo albanese che si esprime in un racconto autobiografico.
In quasi 60 minuti il pubblico avrà la possibilità di ascoltare la vita di Aleksandros, un ritorno al passato, tra viaggio, paure, umiliazioni, razzismo e difficoltà di ricominciare.
Padre e figlio sono i protagonisti di questa storia, un figlio che crescerà in Veneto, lontano dalla sua terra natia e che non riuscirà ad avere un pieno senso di appartenenza perché sentirà sempre quella sensazione di essere «diviso» tra due idee, tra due città e tra due mondi completamente diversi tra loro.
E’ anche la storia di un padre, che corre tanti rischi e fa tanti sacrifici solo per togliere suo figlio dalla miseria di uno stato che ha smesso di esistere.
In una regia di Giampiero Rappa, Memetaj attraverso una mimica e plastica teatrale riesce a coinvolgere il pubblico che si trova davanti una scenografia minimalista, le luci che puntano un ragazzo scalzo che si trova in centro ad una sagoma dove si raffigura l’Albania.
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Concerto “SE.MEDITERRANEO”
La musica come strumento di indagine, di dialogo, di contatto. Claudio Prima nel progetto SE.ME. muove le sue composizioni con l’istinto del ricercatore, curioso e attento. Con lo sguardo rivolto, allo stesso tempo, fuori e dentro, per cogliere insieme le consonanze e le dissonanze del rapporto con il mondo.
L’organetto e la voce respirano questa continua alternanza, aprendosi e chiudendosi all’aria che li sostiene. Ad accompagnarlo in questo progetto un inedito quartetto d’archi di provenienza italo-albanese (Nevila Cobo, Merita Alimhillaj, Vera Longo, Shpetime Balla).
La versione Se.Mediterraneo ospita due voci meravigliose, una salentina e una albanese, per aprirsi ad un repertorio di ispirazione mediterranea, con canti salentini, albanesi e di tutto il bacino del Mare che divide i due popoli, eppure li unisce: Rachele Andrioli, interprete eccezionale delle musiche del Sud del Mondo, protagonista prima con Officina Zoè, poi con Rocco Nigro, Adria e molti altri progetti, di importanti tournè internazionali e Meli Haideraj, voce albanese suggestiva e potente, membro dell’Orchestra Popolare di via Leuca, del progetto Skanderband e del quartetto di voci femminili Rosamarino. A scandire il ritmo di questo incontro la batteria e gli insert elettronici di Francesco Pellizzari, talentuoso batterista salentino del progetto Bija e della Giovane Orchestra del Salento.
Il programma dell’evento
23 luglio
- ore 20:00 Inaugurazione mostra BESA curata da VG Architetti – Gianni Trisciuzzi & Veronica Giannandrea
24 luglio
- ore 19:00 Presentazione libro con l’autrice Rita Dalla Chiesa MI SALVO DA SOLA, presenta Ettore Bassi
- ore 21:00 Spettacolo teatrale ALBANIA CASA MIA, con Aleksandros Memetaj
- ore 22:30 Premiazione giovane artista euromediterraneo – attore Aleksandros Memetaj
25 luglio
- ore 20:45 Proiezione del film tunisino VENT DU NORD, di W. Mattar
27 luglio
- ore 19:00 Presentazione del libro con l’autore Paolo Borrometi UN MORTO OGNI TANTO, presenta Rita Dalla Chiesa
- ore 21:00 Spettacolo teatrale LA FOTO DEL CARABINIERE, con Claudio Boccaccini
28 luglio
- ore 21:00 Concerto SE. MEDITERRANEO. Musiche salentine, albanesi e mediterranee
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