Salve amici e lettori di Albania News! Vogliamo portarvi nella attività della comunità albanese di Lecco, dove risiedono più di duemilaseicento nostri connazionali.
Sono quelle semplici storie della vita quotidiana e non della grande cronaca di cui ci abituiamo giornalmente. Ho capito da subito che vivendoli soprattutto da vicino ti riempiono di gioia facendoti perfino sentirti te stesso anche in un paese ospitante come Italia. Diversi per alcuni versi ma uguali alle altre culture che insieme viviamo gli stessi luoghi comuni.
Andiamo per ordine allora conoscendo da vicino il famoso gruppo di ballo “Le Aquile” che da undici anni trasmette la cultura del nostro popolo non solo in Italia con musica, i balli e i bei vestiti tradizionali.
Il prossimo mese infatti li vedrà super impegnati nei vari concerti: il 4, l’11 e il 17 febbraio sono a Treviso; il 25 febbraio invece a Brescia. I corsi di ballo sono aperti e totalmente gratuiti. Ormai fanno parte di questo gruppo anche altri che non sono di etnia albanese. Un altro gruppetto di giovani sta crescendo che si fanno chiamano “Le piccole Aquile”.
Nel frattempo mi dicono che si stano preparando per un festival che si terrà il 20 maggio al teatro di Lecco, nel quale parteciperanno diverse città d’Italia con le loro associazioni, scuole, gruppi di ballerini e cantanti. Questo evento sarà dedicato particolarmente ai bambini e sarà seguito da un telecronista albanese che vuole raccontare al di là del Adriatico questi eventi culturali.
Ma voi dite chi c’è dietro tutto questo lavoro?
Chi sono i protagonisti?
Se vogliamo chiamarli cosi: perché come ben sappiamo ognuno di loro svolge anche un’altra attività redditizia oltre questo.
L’anima di questo gruppo, o la musa come si suol dire si chiama Drita (Luce per gli italiani). Lei è anche l’ideatrice di questo progetto e la cofondatrice insieme al suo marito Ndue Pal Qokaj, il quale è il presidente di una altra associazione di spicco in questa città “Sofra Shqiptare“.
La loro famiglia arrivati in Italia nel 1998 chiedendo asilo politico come kosovari ma senza buon esito sia in Germania che poi qui a Milano nel 1999. Nel 2000 hanno avuto anche decreto di espulsione che per miracolo – come racconta Drita Qokaj – non è stato eseguito.
Sono ormai stabiliti e integrati così bene nella società da portare avanti attività culturali nel interesse di tutta la comunità. Auguriamo tanto successo a questo gruppo e che possano sempre emozionare ricordando le nostre radici e riscoprendo le nostre belle tradizioni. La musica è una cosa bella perché ci unisce!
Voliamo in alto insieme alle Aquile!