Të dhurojmë së bashku! Con questo slogan si è riunita domenica 1° dicembre la comunità albanese per dare un segnale molto forte donando il sangue al centro trasfusionale di Pistoia.
L’iniziativa promossa per portare alla conoscenza dell’importanza della donazione del sangue, organizzata dall’associazione AssoAlbania, insieme al Comune di Pistoia e l’AVIS, ha visto la partecipazione di circa 70 cittadini di nazionalità albanesi, di cui ben 54 sono riusciti a fare l’esame e iscriversi come donatori.
Donare il sangue è un servizio di responsabilità civile, di altruismo sociale e di espressione democratica. Per aiutare chi ha bisogno, ma anche come un impegno civile da parte dei cittadini albanesi che non solo dimostrano di essere integrati ma danno un segno di ringraziamento a tutta l’organizzazione sanitaria italiana che ha accolto e curato negli anni i cittadini albanesi ed ha aiutato l’Albania con donazioni, farmaci e infrastrutture ospedaliere.
In particolare, l’AVIS Toscana, come dichiara Presidente Regionale Avis Luciano Franchi, in accordo con il governo albanese ha donato negli ultimi 6 mesi i prodotti creati con la donazione di plasma, il “fattore VIII” per curare gli emofilici.
“Il sangue, infatti, come ci ricorda spesso l’Avis, non può essere prodotto in laboratorio ed è indispensabile nelle operazioni di primo soccorso, in chirurgia e nella cura di alcune gravi malattie come quelle oncologiche, ematologiche e nei trapianti. I dati indicano che nel 2013 si è raggiunto il numero di 2409 donatori di sangue stranieri, che dal 2006 hanno visto un incremento del 43%, di cui la metà proviente dall’Europa Balcanica.
Anche il sindaco Bertinelli si è unito al nutrito gruppo per donare il sangue: “Sono davvero lieto dell’occasione, perché sono convinto che chi dona riceve. I centri trasfusionali sono teatri di coesione sociale e contribuiscono a costruire legami di priorità tra i cittadini.
La parola comunità contiene il senso del dono, ed il dono fonda la comunità e la sua identità aperta. Abbiamo visto difendere piccolissime patrie, ma il futuro della democrazia è il meticciato: le nostre comunità saranno più forti mescolandosi. Pensiamo alla storia dell’aristocrazia: si è estinta a forza di incrociare il sangue in un ristretto gruppo. Incrociare i nostri cammini dona linfa vitale oltre che sangue alla nostra comunità”.
“Vedo intorno facce sorridenti, è una cosa meravigliosa, non si può più parlare di integrazione, ma di coesione e fratellanza. Ringrazio uno ad uno, è un gesto da prendere ad esempio, in tutta la regione ed oltre. “- afferma il presidente di Asso Albania, Gjeloshi.
Il riferente e organizzatore dell’iniziativa Ardian Mehmeti, ribadisce l’importante di una comunità integrata e non più destinatarie di politiche di accoglienza. Continuare su questa linea è la nostra priorità.
Roberto Biagini, direttore dell’ospedale nel suo intervento quasi commosso afferma che: “Per me oggi è un giorno molto emozionante. Sono un donatore, ed ho visto coinvolgimenti di diverse comunità e di volontari. Questa è senza dubbio una delle più belle giornate vissute, si legge nei vostri occhi l’entusiasmo, la voglia di fratellanza comune, elemento che ci lega nella nostra comunità. Quello che realizziamo in Toscana si può fare solo con questo spirito”.