L’associazione Ura a Novara ha deciso di festeggiare il centenario dell’indipendenza della nazione albanese insieme al comune di Novara e tutti i novaresi.“Potevamo benissimo organizzare qualcosa tra noi, ma non sarebbe stato all’altezza dell’auspicabile importanza che questa festa riveste per la comunità albanese, alquanto folta a Novara. Ecco perché abbiamo deciso di bussare alle porte del comune e vi abbiamo trovato un’accoglienza eduna cordialità che non ci aspettavamo” – commenta Enea Canaj, presidente dell’associazione Ura.
In collaborazione col comune, ha avuto luogo il 17 novembre presso il teatro Piccolo Coccia la proiezione del film “Il secondo novembre” del regista Viktor Gjika con sottotitoli in italiano. Presenti all’evento anche l’Assessore della Cultura, Paola Turchelli, la senatrice Biondelli, il segretario generale del sindacato di Novara, il direttore di “Tribuna Novarese”, Attilio Barlassina, da sempre amici dell’associazionee molti altri ancora.
Nel suo intervento l’assessore Turchelli afferma che la comunità albanese siè ottimamente integrata nella città negli ultimi anni e il comune è lieto di festeggiare insieme a questa comunità una ricorrenza d’oltre adriatico, precisando di apprezzare personalmente l’anelito alla libertà di questo popolo grazie alla lettura di un libro del grande scrittore albanese IsmailKadare, “ I tamburi della Pioggia”.“Questa collaborazione vuol essereun messaggio alla città, allo stato italiano, ma anche a tutta la comunità europea, perché le basi di una vera e propria integrazione risiedono nel rafforzare i rapporti tra le comunità, ecco perché il comune di Novara si impegna per una maggiore collaborazione con l’associazione anche nei mesi a venire, in cui si prevede una festa folkloristica albanesea primavera ed altri progetti che coinvolgerannole scuole ” – chiarisce l’assessore.
D’altro canto, i rappresentanti dell’associazione Ura contraccambiano la cordialità dell’assessore dedicandole un famoso proverbio albanese “Ama la patria come l’aquila il proprio nido” e un souvenir tipico albanese con l’aquila bicefala, che vuol essere un ricordo e un ringraziamento per aver abbracciato questa festa.
Inoltre l’associazione insieme a un gruppo di giovani hanno organizzato per sabato 24 novembre una serata, in cui festeggiare e condividereinsiemetra musica popolare e balli di gruppo ilcentenario dell’indipendenza.
L’associazione Ura nata nel marzo del 2011, in soli 18 mesi di vita è stata protagonista di molti eventi che hanno coinvolto albanesi e italiani. Nel giugno dell’anno scorso è stato proiettato un film documentario sull’Albania, vi sono stati altri momenti conviviali molto apprezzati dai più giovani e soprattutto hanno rappresentato col proprio stand la comunità albanese durante la festa dei popoli e nella notte bianca della città, promuovendo i prodotti artigianali tipici del Paese delle Aquile.Quest’estate, invece, le magliette rosso nere deiragazzi dell’associazione si sono distinte durante gli street games, che li hanno visti più voltevincitori del torneo di calcetto.Un passo molto importante per l’associazione Ura, dato che era stato uno degli obbiettivi che si era preposto inizialmente,è stato quello di collaborare anche con altre associazioni del luogo, com’è stata quella con Casa Alessia, grazie alla quale sono riusciti a mandare un container di aiuti a Scutari,esaltando così l’impronta solidale e umanitariache ne è alla base.“ I valori che ci hanno uniti e che vorremmo portare avanti insieme a tutta la comunità albanese a Novara e dintorni sono il patriottismo, la solidarietà e l’integrazione, ragion per cui siamo lieti di dare il benvenuto a chiunque voglia unirsi a noi al fine di promuovere la nostra cultura e la nostra civiltà” – specifica Osjon Osja, vicepresidente dell’associazione.
Tra i tanti progetti futuri rientra quello di promuovere una conoscenza più approfondita e l’appartenenza alla comunità albanese mediante vari eventi, a cui si aggiunge anche la collaborazione col comune e altre associazioni di Novara.
Non può mancare naturalmente anche l’obbiettivo di sostenere prossimamenteun corso di lingua e cultura albanese per i più piccini e la creazione di una squadra di calcio, che rappresenti la comunità negli eventi sportivi della città.