Definito da alcuni il “Gandhi dei Balcani”, Ibrahim Rugova è stato una voce di pace e uno tra i leader balcanici che più hanno caratterizzato quell’area geografica. Dalla lotta nonviolenta dei primi anni ‘90, alla guerra del ‘99, all’elezione a primo Presidente di un Kosovo autonomo dalla Serbia e sotto controllo Onu, la sua figura ha attraversato non senza contraddizioni gli anni tragici della disgregazione violenta della Jugoslavia.
Di cui non vide, per quanto riguarda il Kosovo, l’esito finale: morto nel 2006, a seguito di una grave malattia, non fu lui infatti a proclamare, nel 2008, la dichiarazione di indipendenza del Paese.
Giovedì 26 maggio a Rovereto, presso il Palazzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, con inizio alle ore 17.30, si parlerà della sua figura nell’incontro pubblico dal titolo “Kosovo senza violenza. Storia e pensiero di Ibrahim Rugova”. L’evento è promosso da Tavolo Trentino con il Kossovo; Accademia Roveretana degli Agiati di Scienze, Lettere e Arti; Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani e Osservatorio Balcani e Caucaso, progetto della Fondazione Opera Campana dei Caduti.
L’incontro del 26 maggio a Rovereto si aprirà con i saluti di Fabrizio Rasera – presidente dell’Accademia Roveretana degli Agiati di Scienze, Lettere e Arti, e di Mauro Cereghini – coordinatore del Tavolo Trentino con il Kossovo. Seguirà l’intervento di Anna di Lellio, sociologa e analista politica, docente di relazioni internazionali alla New York University. L’incontro è moderato da Luisa Chiodi – direttrice di Osservatorio Balcani e Caucaso e verrà concluso da Michele Nardelli, presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani.Un’occasione per parlare di Kosovo e d’Europa. Attraverso la figura di un intellettuale e politico che tentò la strada della nonviolenza. In un contesto balcanico che era in fiamme. Una scelta politica per molti versi eccezionale, per la quale Rugova ha ottenuto lodi e complimenti dalla comunità internazionale ma forse non una seria considerazione.