Nasce la Rete FARE. La conclusione con successo di un primo percorso che segna l’inizio di un altro più impegnativo sul consolidamento della rete, il raggiungimento dei suoi obiettivi e la sua trasformazione in un interlocutore valido e affidabile per le istituzioni italiane e albanesi.
Ci siamo. Ieri, alla sede dell’Assessorato regionale per le Politiche Sociali si è costituita formalmente la Rete FARE, Forum Associazioni albanesi in Emilia Romagna. Le otto associazioni fondatrici: Alba Media (Modena), Amicizia (Rimini), Integriamoci Insieme (Cervia), Juvenilja (Forlì), Madre Teresa (Ravenna), Scanderbeg (Parma), Tutti Insieme (Bologna) e Unione degli Studenti albanesi di Bologna, hanno firmato l’atto costitutivo in presenza dell’Assessore Regionale alle Politiche Sociali, Teresa Marzocchi, del Console albanese Gjon Çoba, e del Presidente del Consiglio Comunale di Forlì, Paolo Ragazzini. “Un percorso partecipato e lungo di cui sono stati protagonisti i giovani”, ha definito la nascita di FARE, Roland Jaçe, Vice Presidente uscente della Consulta regionale sull’Immigrazione e rappresentante di “Tutti Insieme”. Parole condivise anche dal Console Gjon Çoba: “sono i giovani quelli che hanno qualcosa in più rispetto alle altre generazioni, soprattutto in emigrazione” e dall’Assessore Marzocchi, soddisfatta che “l’esperienza viene portata avanti dai giovani perché è in mano loro la testimonianza delle possibilità di fare inclusione e di diffonderla”. Di fatto, il percorso di costituzione si è concluso con successo, anche grazie al ruolo delle associazioni storiche nate dai primi anni novanta per lottare la discriminazione, come precisato da Endri Xhaferaj, Presidente della Rete FARE e di Juvenilja:“senza questo mix tra associazioni giovani e vecchie non saremmo arrivati alla firma di oggi”, e al sostegno del Comune di Forlì e la Provincia di Forlì-Cesena che hanno cofinanziato la creazione della Rete con fondi regionali ed europei. Nel presentare la Rete, Xhaferaj si è soffermato sugli obiettivi partendo dal suo nome: “Abbiamo scelto di chiamarci FARE, proprio perché la prima missione che ci diamo è di fare comunità, sia per partecipare e diventare attori dei processi di formazione delle politiche locali e governance, sia per costruire comunità di cittadini che promuovono e valorizzano la cultura e le risorse al loro interno e si impegnano insieme alla comunità emiliano-romagnola sull’integrazione”. Sulla stessa linea l’Assessore Marzocchi che ha chiesto alle associazioni di FARE di lavorare su due direzioni. Da una parte, fare comunità, cioè “vivendo in Italia nello ‘spirito’ della Costituzione e nel rispetto delle leggi di questo Paese, senza però mai dimenticare il patrimonio culturale d’origine”. Dall’altra, sostenere le istituzioni a fare inclusione, cioè “diffondendo le buone prassi e riportando gli aspetti positivi del fenomeno dell’immigrazione”, dato che la società italiana è di fatto multiculturale.Un altro obiettivo della Rete FARE è diventare nel futuro un interlocutore valido delle istituzioni italiani e albanesi, come sostenuto da Xhaferaj e Jaçe durante i loro interventi. “La Consulta regionale sull’Immigrazione ci ha aiutato di agire in una mentalità di collaborazione con le istituzioni ed è la stessa base che ha portato l’Associazione Juvenilja insieme al Comune di Forlì e le associazioni albanesi operanti in Emilia Romagna a pensare alla costituzione di una rete. Quindi un nostro obiettivo futuro è di arrivare a siglare un protocollo di intesa con la regione Emilia Romagna”, ha detto Jace, per trasformare la rete in partner affidabile non solo per le politiche di integrazione ma anche quelle di comunità in generale. Obiettivo auspicato anche dal Presidente del Consiglio Comunale di Forlì, Paolo Ragazzini nella ricostruzione dell’esperienza di Juvenilja, “Mi auguro che la nascente Rete abbia con la Regione lo stesso rapporto virtuoso che l’Associazione Juvenilja ha con il Comune di Forlì”, e accolto positivamente anche dal Console albanese Gjon Çoba che ha espresso la disponibilità del Consolato di Milano nel sostenere FARE. Invece, l’Assessore Marzocchi ha ribadito che prima che ciò avvenga, la Rete FARE si deve consolidare e dimostrare di essere veramente un interlocutore valido.
La presentazione della rete FARE a livello locale parte simbolicamente da Forlì il prossimo 9 novembre con la proiezione del documentario di Roland Sejko “L’Albania, il paese di fronte” e proseguirà tra novembre e dicembre anche nelle città dove sono attive le altre associazioni.