I cent’anni di vita superati fanno notizia di per sé, ma certe volte una vita conclusa prima verrà festeggiata per millenni. È il caso di Madre Teresa di Calcutta che non si limitò a raggiungere la vecchiaia ma si impegnò a lasciare in vita la sua missione. Per questo a Parma è stato festeggiato il centenario della sua nascita con un meraviglioso spettacolo che Darina riporta in questo reportage.
Sdraiarsi sulla sabbia bianca della spiaggia, con i piedi accarezzati dalle morbide onde del mare e circondati dagli occhi discreti degli scogli, è, forse per la maggior parte di noi, il modo ideale per passare le vacanze. La fantasia ti porta a girare il mondo in barca a vela, fermandosi in ogni Paese che si incontra il giusto tempo per conoscersi e ripartire alla riscossa di altre scoperte umane. Un viaggio che ti arricchisce e sorprende, un sogno che il più delle volte rimane tale, ma che per Lei divenne vita.
Statura piccola, fisico minuto, di una bellezza che lasciava desiderare, con una voce non poi tanto dolce, conquistò il Mondo perché ne fecce parte. Madre Teresa di Calcutta non si fermò a sognare e augurare che tutti avessero la possibilità di vivere, ma afferrò la sua valigetta di cartone ove pose l’unica sua ricchezza, la Bibbia, e partì alla ricerca delle anime inginocchiate alla vita perché si ricordasse di loro.
Sarà, forse, stato questo pensiero che indubbiamente ti scorre nella mente a pochi giorni dal centenario della sua nascita che ha portato l’Associazione albanese “Scanderbeg” di Parma a volerla commemorare in grande ma con la semplicità che le apparteneva e la forza di volontà che la distinse e che “Scanderbeg” ha fatto sue.
Cosi, parte delle vacanze di Durim Lika, Direttore organizzativo dell’Associazione e di sua moglie Elvira, si sono trasformati nel tortuoso viaggio che li ha portati alla meta del 31 agosto scorso definita all’auditorium Toscanini di Parma con “Il concerto per Madre Teresa” per festeggiare il centenario della sua nascita.
L’idea della festa in nome della Santa Madre perseguiva da tempo i progetti dell’associazione. Cosi, il talento dei giovani della scuola di ballo “Robert Radoja”di Tirana, presente in Italia grazie alla segnalazione dei maestri della scuola di danza albanese dell’Associazione “Scanderbeg”, Albert e Lindita Bekja, a Carlo Devoti, Presidente di “VivasWorld” che ogni anno raggruppa talenti da tutto il mondo in tour per la regione dell’Emilia-Romagna, ha ispirato e svegliato la tenacia di Durim che appoggiato da Elvira, ha reso possibile in tempi record la realizzazione di un magnifico spettacolo per onorare come associazione la migliore delle figlie dell’Aquila, Madre Teresa di Calcutta.
Il successo di questa serata era garantito. Soli pochi giorni prima a Langhirano, in provincia di Parma i cinquanta giovani artisti della scuola di ballo di Tirana, avevano incantato il pubblico presente allo spettacolo che ogni anno Carlo Devoti con la sua associazione offre in Regione ma nessuno, forse, si sarebbe aspettato il tutto esaurito per il centenario di Madre Teresa. Con spettatori improvvisati affacciati alle finestre nell’intento di intravedere ed ammirare i colori e le danze dell’Albania dalle porte dell’auditorium Toscanini lasciate aperte dal caldo portato dall’insieme di persone che hanno voluto esserci.
Pensare che il tutto è iniziato sotto una stella spenta. Il gruppo di ballo di Tirana sembrava destinato a non partire mai per la più squallida delle burocrazie. Una garanzia d’appoggio economico in Italia a dieci dei piccoli artisti, poveri di averi ma ricchi d’animo e talento, sembrava svanisse il sogno di veder realizzato l’impegno preso con Vivasworld per dare voce all’arte dell’Albania e ai suoi piccoli talentuosi.
Era l’inizio della corsa! Centinaia di telefonate interminabili, ferie per buona parte dello staff dell’associazione e dei suoi collaboratori investite in pratiche burocratiche, la generosità di Carlo Devoti a garantire le somme dovute per avere nel suo tour d’arte e cultura i partecipanti albanesi e soprattutto la certezza di portare una delle più belle rappresentanze dell’Albania, hanno illuminato poco a poco la stella in penombra. Uno spettacolo memorabile, dai costumi perfettamente calzanti e di una forza indistruttibile. “Vogliamo stupire “, – ci ha confessato emozionato prima dello spettacolo il direttore della scuola d’arte di Tirana “Rober Radoja”, Thanas Gega, che insieme alla sua coreografa Lindita Kaimi, correva avanti e indietro nello stretto spazio dietro le quinte. Il programma della serata “ha fatto il giro dell’Albania”. I colori folcloristici magici dei costumi ricamati e cuciti fedelmente a quelli originali hanno danzato leggeri sui corpi dei ballerini che sembravano svolazzassero nel cielo dell’Albania portando le sue regioni di oggi dal nord al sud, e quelle strappatesi via, come la Ciamuria ( Cameria), nel centro di Parma, risvegliando il calore dell’auditorium che si è reso partecipe come mai prima.
I piccoli della scuola di lingua e cultura albanese dell’Associazione, capitanata dalla giornalista e Vicepresidente di “Scanderbeg”, Anila Kadija, hanno aperto il sipario recitando – come veri artisti con alle spalle lunghi anni di esperienza – le poesie in memoria di Madre Teresa e della sua terra d’origine, l’Albania.
Negli occhi dei tantissimi spettatori italiani, tra cui rappresentanti del comune e della provincia, come l’immancabile Massimo Pinardi, traspariva l’incredula soddisfazione di partecipare ad un evento mai visto prima. Gentian Alimadhi, Presidente dell’Associazione Scanderbeg, cercava di nascondere nel suo sorriso l’emozione unica che si può provare quando si è consci di aver battuto qualsiasi record se si può contare su collaboratori devoti. I tempi erano brevi e la solita burocrazia interminabile, ma fare conoscere ed onorare il Paese d’origine di Madre Teresa meritava un “miracolo”. L’allegria ci ha messo niente ad impadronirsi di tutti. I ballerini e cantanti russi invitati a partecipare in segno di fratellanza con la scuola di Tirana, che prende il nome da un artista albanese che arricchì il suo talento in Russia, si alternavano a quelli albanesi e continuavano a cantare e ballare la musica dell’Aquila ad ogni esibizione.
Si notavano spettatori intenti a massaggiare le mani con le quali poco prima applaudendo avevano ripagato l’impegno degli artisti. Qualche lacrima e tremolio di mento è stato magicamente incastonata in più di una foto che Tonin Bajraktari, Responsabile multimedia dell’Associazione, ha genialmente accolto.Uno spettacolo che ha risvegliato la memoria, le gioie e i dolori, che ti fa sentire parte di un grande Paese e ti rende orgoglioso nel scoprire con la musica la forza di questo popolo, di una Nazione ben più grande dei suoi confini e che ha cresciuto una piccola, minuta, neanche bella donna, con un cuore grande che racchiudeva il mondo, caldo come la sua terra Albania.
Organizzato in pochi giorni, con l’auditorium “Toscanini” concesso dal Comune di Parma a soli due giorni prima della data stabilita, la corsa ai preparativi ed ai sponsor che passavano dal luogo d’alloggio dei 50 ballerini albanesi e altre tanti russi, alla ricerca di Indrit Cela che facesse da abile presentatore per non far sentire il vuoto durante i pochi minuti che occorrevano agli artisti di cambiar abito, allo stampo degli inviti ed il lancio della pubblicità in rete e telefonini, lo spettacolo risultò perfetto.
Quel viaggio che in tanti sognano di realizzare in tutto il mondo, Madre Teresa di Calcutta lo fecce con la forza del cuore. Incontrò poveri e ricchi, pacifisti e guerrieri, imam e preti, neri e bianchi, operai e presidenti, serve e regine, perché diede sempre spazio e voce all’anima ed al suo Dio.
Quel viaggio che la portò lontana dalla sua Terra ma mai distante. Si dichiarò figlia del mondo nata nella sofferta Albania. Portò l’amore che imparò a riconoscere nell’Aquila Bicipite a tutte le anime abbandonate dall’egoismo dell’uomo.
Chissà se, per chi ci crede, Madre Teresa di Calcutta abbia osservato dal lontano dei cieli, in compagnia, forse, delle tante vite che ha provato a salvare, il rincorsi di idee dello staff dell’Associazione “Scanderbeg”. Chissà se, abbia accompagnato con il suo inconfondibile sguardo la tenacia di Durim Lika o, sia stata lei a rendere possibile usufruire del bellissimo auditorium “Toscanini” concesso dal Comune di Parma che si dimostra sempre più amante del folklore albanese.
Chissà se la forza di Madre Teresa abbia toccato nel cuore il funzionario dell’ambasciata italiana a Tirana che ha concesso i visti ai dieci piccoli e “poveri” artisti che hanno raggiunto con una barca in mare aperto il traghetto che aveva lasciato il porto di Durazzo in direzione di Bari. Chissà se dietro a tutte le difficoltà incontrate per lo spettacolo sia stata proprio Lei. Forse, chissà, per far capire anche in piccolo che la barca con la quale sogniamo di girare il mondo deve essere reale e svelata senza timore. Forse ha voluto insegnarci che non ci sono traguardi irraggiungibili ma solo da raggiungere. Forse ha voluto dimostrarci, che come lei, ci vuol solo cuore per rendere quel sogno reale. L’associazione “Scanderbeg” di Parma di certo non saprà mai se da lassù, Lei li abbia seguito, ciò che è sicuro però, è che loro hanno reso onore alla sua memoria ed ai suoi insegnamenti. Hanno dimostrato che la forza e la tenacia di madre Teresa è parte dell’Albania e che la sua Terra, ne sarà debitrice per sempre di aver sparso nel mondo il suo nome.
Non si possono descrivere mai al meglio i sentimenti altrui, e credo, neanche quelli personali. Ma, con se stessi si ha più confidenza e ci si perdona più facilmente qualche mancanza, perciò vi dico in una sola frase ciò che ho provato nel conoscere le difficoltà superate dall’Associazione “Scanderbeg” e nel aver ammirato la riuscita di questo meraviglioso spettacolo, sperando di rappresentare tutti: mi sono sentita ciamuriota, albanese, illirica ed orgogliosa di poter dire che Madre Teresa di Calcutta, la figlia di Dio che amò tanto l’India, portò per il mondo l’amore che essa stessa imparò a conoscere dalla sua nazione.