Mercoledì 30 maggio, Laila ottiene dal Comune di Torino un grande riconoscimento: il sigillo civico. Laila non parla ancora, ma da grande avrà molto da raccontare.Per ora non sa cosa sia il sigillo civico e non sa quanto è importante ma un giorno lo saprà e si sentirà sicuramente onorata. Una piccola bambina dagli occhi neri e grandi, diventa per un giorno il barlume di speranza per molti stranieri residenti a Torino. È stata lei la prima nata dell’anno corrente, una bambina marocchina. La sua nascita è stata per la città un grande segnale: la comunità straniera di Torino è sempre più vasta ed integrata, sono molti i bambini nati da genitori stranieri che nascono sul territorio nazionale ma che non diventeranno italiani fino al compimento del diciottesimo anno di età. Laila crescerà a Torino, come quasi tutti i bambini stranieri nati in Italia, sarà un ponte di collegamento fra il mondo dei suoi nonni dove vigono tradizioni tipiche del magreb e il mondo dove un giorno vivranno i suoi figli: quello italiano. Dire che i suoi genitori fossero commossi è dire poco, la gioia era grande, la speranza ancora di più. Sono molte le parole di gratitudine che un genitore potrebbe usare nei confronti del sindaco Fassino che ha teneramente stretto Laila tra le sue braccia o nei confronti del consigliere comunale Tricarico che ha fortemente voluto la consegna del sigillo. Ma il padre di Laila ha prima di tutto fatto le condoglianze a tutti gli italiani per le vittime del terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna e poi ha ringraziato la città che da anni lo ospita. Questo giovane padre emozionato ci ha dimostrato una grande integrazione e un grande rispetto nei confronti delle autorità, ma ancor di più ha insegnato che l’umanità viene prima di tutto.
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