Molta partecipazione a Firenze alla tradizionale rievocazione storica della “Cavalcata dei Re Magi”. La nascita di questa tradizione è documentata intorno al 1447, creata da una compagnia o confraternita di laici, dedicata ai Santi Re Magi. Tra i compiti di questa compagnia quello di organizzare con periodicità triennale una festosa rappresentazione, detta appunto “Festa de’ Magi”, durante la quale veniva fatta sfilare per le vie cittadine la cosiddetta “Cavalcata dei Magi”. Quest’ultima era composta da tre diversi cortei, che si riunivano davanti al Battistero e proseguivano uniti fino alla Basilica di San Marco, dove con canti e preghiere veneravano Gesù Bambino. Della Compagnia dei Santi Re Magi, detta anche “La Stella”, fecero parte i maggiori membri della famiglia dei Medici ed è da allora che il corteo perse sempre di più la sua veste religiosa diventando sempre più laico. Con la cacciata della famiglia dei Medici da Firenze nel 1494, l’iniziativa fu soppressa per essere ripresa nel 1997, in occasione delle celebrazioni per il settimo centenario dalla posa della prima pietra della Cattedrale di Firenze, l’Opera di S. Maria del Fiore. Arrivata alla sua XVI edizione quest’anno, il corteo composto da circa 700 persone per la prima volta porta una novità. Tra i figuranti hanno sfilato alcuni rappresentanti delle comunità presenti sul territorio toscano in costume tradizionale. Tra questi la comunità albanese, boliviana, camerunense, filippina, indiana, peruviana, rom, e srilankese. Un gesto semplice ma molto simbolico e significativo, segno d’integrazione. Il corteo è partito alle 14.15 da Piazza Pitti a capo i tre Re Magi a cavallo sfilando per le vie cittadine fino alla Piazza delDuomo. Dopo l’omaggio dei figuranti ai piedi del presente vivente e lo scoppio della colubrina, l’antico cannoncino da campagna di epoca rinascimentale portato dai figuranti del Corteo Storico, è intervenuto Franco Lucchesi, Presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore. In seguito è stato letto il brano del Santo Vangelo sui Magi seguito dal saluto di S. Ecc.za Mons. Giuseppe Betori, Arcivescovo Metropolita di Firenze. La manifestazione si terminerà con il ritorno del corteo in Piazza Pitti.