Il 2 giugno è la Festa della Repubblica Italiana. Nel lontano 1946, infatti, si tenne il referendum sulla forma di governo dello stivale italico. Alle urne si recarono quasi 24 milioni di italiani e di questi un po’ più della meta (12.718.641) decisero che il paese dovesse diventare una Repubblica.
La famiglia reale dei Savoia fu esiliata ed ebbe cosi inizio la Repubblica d’Italia. Solo un anno prima, nel 1945, c’era stato in Italia l’estensione del diritto di voto anche alle donne. Oggi, questa festività ha assunto una importanza notevole, in quanto rimarca con forza l’essenza della vita repubblicana del paese. L’autorità che più di tutte è espressione dell’unità nazionale sicuramente è il presidente della repubblica, simbolo al di sopra delle parti, che da sempre in Italia tenta di bilanciare i diversi poteri. Questa festa cosi importante dovrebbe servire ai politici e governanti di questo paese, come momento di riflessione sul concetto di cittadinanza. Siamo ancora lontani infatti dai standard di civiltà che dovrebbero contraddistinguere un paese come l’Italia. Ci sono tutt’oggi oltre 4 milioni e mezzo di italiani totalmente invisibili in quanto non cittadini. Ciò nonostante l’Albania, da sempre legata in vari modi all’Italia, è presente a modo suo, non solo sul territorio, ma anche nelle celebrazioni di questa festa.Il presidente della Repubblica Italiana, solitamente insigna di medaglie, personaggi che in qualche modo reputa importanti per il paese. Ci sono varie medaglie e onorificenze che hanno significati diversi tra di loro. Nella lista dei cavalieri e commendatori della Repubblica c’è una piccola ma significativa, pattuglia di albanesi che si possono vantare questi titoli. L’onorificenza più diffusa è quella legata all’Ordine al merito della Repubblica Italiana che è destinato a “ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, dell’economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari.”.
In questa categoria troviamo tra gli altri, il noto intellettuale albanese Fatos Lubonja, il direttore della biblioteca nazionale Aurel Plasari, la studiosa Nermin Vlora, il vice capo di stato maggiore dell’esercito albanese Kristaq Gerveni, lo scrittore Ismail Kadare e il colonnello Guri Pasha. L’altro ordine dove gli albanesi sono presenti invece, è quello della stella della solidarietà italiana, destinata a quanti abbiano provveduto e contribuito alla ricostruzione dell’Italia nel dopo guerra. Una dicitura che comprende anche quanti hanno contribuito al miglioramento del paese a livello sociale e culturale. In questa categoria troviamo l’attuale governatore della banca d’Albania, Ardian Fullani, l’italianista Abedin Preza, il sociologo Rando Devole, il traduttore Pashko Gjeçi e il politico socialista Flamur Bime, attuale sindaco di Argirocastro.