Mercoledì 6 e giovedì 7 aprile gli studenti dell’Ateneo fiorentino vanno alle urne in 36 seggi diversi tra Firenze e le sedi decentrate di Prato, Pistoia e Vinci. Si eleggono i rappresentanti per gli organi centrali di ateneo, quali il Senato Accademico, il Consiglio di Amministrazione, il Consiglio Territoriale A.
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S.U., il Comitato per lo sport universitario di Firenze, e i rappresentanti dei Consigli di Facoltà.
I rappresentanti degli studenti potranno essere scelti tra le cinque liste delle organizzazioni studentesche suddivise secondo l’orientamento politico. La sinistra presenta le liste di “Sinistra Universitaria – UDU -CSX” e “Studenti Di Sinistra”. E alla Facoltà di Scienze Politiche, ne hanno presentato altre due, quali il Collettivo Rossomalpolo e il Collettivo Politico di Scienze Politiche. Invece, quelli di destra fanno capo alle liste “Studenti per le libertà” e “Centro Destra perl’Università”. Fa eccezione “Lista Aperta”, una lista che si propone apolitica.È interessante e allo stesso tempo stimolante notare che per ciascuno di questi gruppi (ad eccezione di Centro Destra per l’Università) si siano candidati 7 studenti albanesi. Per il Senato Accademico dell’Università, la lista “SU – UDU – CSX” ha candidato la studentessa Stela Hajro come rappresentante della Facoltà di Scienze della Formazione. Per ilConsiglio di Amministrazione dell’Università, Alvi Musaraj si è candidato con la “Studenti per le Libertà” della Facoltà di Scienze Politiche. Mentre per il Consiglio Territoriale A.
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S.U., si candida Diana Kapodi Scienze Politiche, appartenente alla lista “SU – UDU – CSX”. Musaraj e Kapo si candidano anche per i Consigli delle relative Facoltà. Indrid Mavromati della lista “Studenti per le Libertà” si candida per il Consiglio Della Facoltà di Scienze della Formazione; Drilona Bramo della lista “CSX – StudentiDemocritici” per il Consiglio della Facoltà di Scienze Politiche. Edison Smajlaj di “Lista Aperta” per il Consiglio della Facoltà di Ingegneria. E per il Consiglio della Facoltà di Lettere e Filosofia, si candida Jozefin Duoda della lista “Sinistra Universitaria UDU – LDS”, laureato in “Lingue e Letterature Straniere” e da due anni attivo nella azioni studentesche di Scienze Politiche.
Siamo riusciti a incontrare alcuni di loro che ci hanno spiegato i diversi orientamenti politici e l’ambizione di essere protagonisti del loro tempo. Ci hanno parlato anche del grande interesse per le questioni degli immigrati e della politica albanese, con un sogno sempre pronto nel cassetto: quello di essere utile un giorno anche per il proprio paese d’origine.Alvi Musaraj di “Studenti per le Libertà”, del corso di Studi Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche, ci spiega che alla base dei suoi punti guida, vi è il principio di meritocrazia. “Questo deve essere l’obiettivo degli studenti che si dovrebbe rispecchiare successivamente nel mondo del lavoro. Dall’altra parte, la meritocrazia è la pretesa che deve stare alle base delle pratiche universitarie e didattiche”. Musaraj vive da circa 10 anni ad Arezzo con la sua famiglia, si sente inserito e vorrebbe vedere tutti gli studenti e in particolar modo gli stranieri diventare un giorno professionisti e risorse del mondo del lavoro in Italia e altrove. Rivolto al mondo degli universitari albanesi, Alvi vorrebbe premere per la ri-introduzione della lingua albanese come esame a scelta. Qualora ciò non fosse possibile, si potrebbe sostituire con una materia di Storia dei balcani che comprenda anche l’Albania, dato che si studia Storia araba, cinese, greca, serba e non quella albanese nonostante la grande percentuale di studenti di questa nazionalità nell’ateneo fiorentino. “Questo riguarderebbe in particolar modo le seconde generazioni che avrebbero così la possibilità di imparare meglio la loro lingua d’origine, e sapere di più sulla loro storia”, sottolinea Alvi. La sua predilezione per il futuro è impegnarsi nella politica albanese.Lo studente Edison Smajlaj del terzo anno di Ingegneria Edile e residente a Firenze da circa 10 anni, ha scelta di appartenere al gruppo “Lista Aperta”, in quanto non strutturato secondo nessun orientamento politico, ma che pretende di “fare pratica dell’Università”. Edison vorrebbe dividere la politica dall’Università, dando importanza unicamente alle azioni concrete in campo e al miglioramento della didattica. Inoltre è contro i blocchi e le occupazioni, che non migliorano l’attività dell’Università e allontanano i giovani dal mondo del lavoro. Il suo punto forte è la costruzione di un dialogo con i professori, per trovare punti d’incontro e risolvere le varie difficoltà, in particolar modo quelle riguardanti gli studenti stranieri. Infatti, Edison, è già da due anni attivo nel campo delle organizzazioni studentesche ed è riuscito con il suo gruppo a far cambiare le materie di esami dei primi anni di Ingegneria, da scientifiche a storiche o di disegno, alleggerendo così il carico dei nuovi entranti. Con il blog albert-engineering, il suo gruppo si propone di mettere in contatto gli studenti con i più grandi architetti del mondo. Il suo sogno rimane una attività, anche di consulenza architettonica in Albania.Infine Diana Kapo, coordinatrice del CSX, Centro Sinistra per l’Università, un gruppo che si propone agli studenti e ai giovani che fanno politica al di fuori dell’Università, quali i “Giovani Democratici” e i “Giovani dell’IDV”, che hanno come base gli “Studenti Democritici”. Con una partecipazione attiva, seria, trasparente e responsabile, Diana insieme al suo gruppo intendono risolvere o cercare di risolvere i problemi degli studenti e della cittadinanza studentesca, con particolare attenzione ai disagi degli studenti stranieri e albanesi, punto che è sempre stato alla base della sua “azione politica”. Diana vive in Italia dal 1992 con la famiglia, e dall’ottobre del 2010 è cittadina italiana. Partendo da un esperienza personale nel comune di Sesto Fiorentino, dove volevano candidarla al Consiglio Comunale, ma non avendo la cittadinanza non poteva né votare né essere votata. “Diritto questo che mi è stato negato, nonostante io pensi di contribuire in pieno alla crescita di questo paese”- afferma Diana.
Ed è anche questo il motivo per cui ha posto i problemi degli stranieri che vivono in Italia cercando di far riflettere sui temi nella sua campagna. L’interesse verso la politica albanese si svela anche dalla sua tesi di laurea nel ottobre 2009 in Scienza Politica dal titolo “La transizione democratica del sistema politico albanese dalla caduta del regime ai giorni nostri”, a cui rivolge molta attenzione, pur essendo conscia di avere oramai costruita una vita, una casa e un’esistenza integrata in Italia.