Modena, un piccolo presidio di fronte alla prefettura. Bandiere sindacali, lavoratori preoccupati e un sindaco Giorgio Pighi di passaggio per informarsi sulla situazione.
Sono i lavoratori dell’Ufficio Immigrazione e della questura e dello SUI che protestano per un taglio al personale non poco rilevante. Solo a Modena, 14 i lavoratori interinali che rischiano di perdere il posto di lavoro, 650 in tutta Italia.
Precari da dieci anni, seppur vincitori di un concorso che prevedeva la loro stabilizzazione, hanno ormai in vista la scadenza del contratto; giusto due mesi la distanza.Piccoli numeri ma di notevole rilevanza negli ingranaggi di quel settore della pubblica amministrazione che si occupa di permessi di soggiorno e ricongiungimenti familiari.
Tanto per capire, la scure taglierà un terzo dell’intero Ufficio immigrazione a Modena e la situazione è analoga in molte altre province del paese, col collasso degli sportelli dietro l’angolo.
I numeri parlano chiaro, il taglio al personale ridurrà di parecchio il numero di stranieri convocati di giorno in giorno in questura per il rilascio o il rinnovo dei permessi di soggiorno, dai 120 attuali a 20 dicono le stime.
Servizi al singhiozzo quindi e tempi lunghi per le attese; “se all’oggi per un appuntamento bisognava aspettare tre mesi, con questi tagli come minimo ci vorrà un anno” racconta una ragazza del personale e aggiunge: ” per i ricongiungimenti familiari abbiamo appuntamenti fissati fino al 6 Giugno 2011, senza considerare un eventuale nuovo decreto flussi”.
Alla preoccupazione dei dipendenti si aggiunge quella del sindacato di polizia Sap, presente al presidio, perché il taglio del personale civile alla questura comporterà per forza di cose l’impiego di agenti di polizia, tolti dalla strada e già parecchio sottorganico.
Strano destino quello di questi lavoratori. Assunti in piena emergenza dopo l’approvazione della legge “Bossi-Fini” in questi anni hanno sostenuto per intero il carico dovuto alle politiche sull’immigrazione di questo paese, accumulando competenze e professionalità ed ora rischiano il posto.
Se consideriamo che la sola Modena e Provincia conta la presenza di circa 80.000 extracomunitari sul proprio territorio allora le cause di quel piccolo presidio rischiano di diventare un pesante disagio per tutta quella fascia di popolazione e non solo, costretta a ricorrere ai servizi degli Uffici immigrazione.
Tante le parole su sicurezza e immigrazione in questi anni, dal 2011 a queste corrisponderanno disagi certi.
Ricordate le lunghe file di attesa agli sportelli?? Rischiano di tornare ma non saranno più dovuti alla disorganizzazione degli uffici; anzi, quello di Modena potrebbe tranquillamente essere preso a modello, un buon esempio su scala nazionale. Si tratterà esclusivamente di tagli.[Il Sindaco di Modena, Giorgio Pighi]