Con una dichiarazione molto forte, lontana dalla prudenza diplomatica, il presidente della Grecia Prokopis Paulopoulos ha accusato l’Albania di aver sostenuto i collaboratori nazisti attraverso la Ciamuria, per la quale – secondo lui – gli albanesi devono accettare la verità storica.
Le dichiarazioni di Paulopoulos
Paulopoulos, in una sorta di minaccia, ha lasciato intendere che se l’Albania vuole il sostegno della Grecia nel suo percorso di integrazione all’Unione Europea, deve accettare la verità; ovvero il caso riguardante la Ciamuria, e di come – a sua detta – essa è stata il tramite di collaborazione con i nazisti.
Il presidente greco ha rilasciato questa dichiarazione durante una cerimonia commemorativa a Paramithia, riferendosi a quel che si sostiene in Grecia, ovvero che gli albanesi della Ciamuria si siano uniti ai nazisti dell’esercito tedesco il 29 Settembre 1943.
Le affermazioni di Prokopis Paulopoulos arrivano in un momento in cui Grecia e Albania stanno per entrare nella fase finale di un dialogo che risolverà una serie di questioni storiche irrisolte tra i due paesi e, per questo motivo, potrebbero significare che questi accordi vengano rimandati.
Nonostante si sia trovato un accordo sulla nuova delimitazione dei confini marittimi, sullo stato di guerra, sul riconoscimento delle patenti di guida, sul contenuto dei testi scolastici, sui problemi di monitoraggio delle crisi, sulla cooperazione alle frontiere e sulle questioni relative alle minoranze, la Grecia ha più volte affermato di non voler discutere sulla questione Ciamuria. E la considera una condizione per continuare i negoziati tra i due paesi.
Chi sono i çam
I çam sono una popolazione di etnia albanese e di religiose musulmana che viveva in Grecia; furono sfrattati con forza dalle loro case dall’esercito greco dopo la seconda guerra mondiale. Il governo ellenico in seguito si appropriò dei loro beni dover averli sfrattati dal loro paese, giustificandosi con il fatto che i çam avessero collaborato con i nazisti.
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