Il seminario è realizzato, nell’ambito del progetto di ricerca “Tracce di Resistenza: la Brigata Gramsci in Albania 1943-1945”, finanziato dalla Regione Puglia (Assessorato all’industria turistica e culturale – Piano straordinario 2018 in materia di Cultura e Spettacolo).– e realizzato dalla Fondazione Gramsci di Puglia insieme al Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” (DISUM), all’Istituto per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia contemporanea (IPSAIC), al Museo Storico Nazionale di Tirana.
Tracce di Resistenza: la Brigata Gramsci in Albania 1943-1945
Il progetto vede impegnati giovani ricercatori universitari a ricostruire le vicende della partecipazione dei militari italiani alla resistenza in Albania dopo l’8 settembre e che si articolerà in una serie di giornate di studio tra le Università di Bari, di Lecce e presso il Museo storico nazionale di Tirana e in attività seminariali rivolte agli studenti e ai docenti delle scuole superiori della regione.
La storia del Battaglione, divenuto poi Brigata e Divisione, “Antonio Gramsci” in Albania è particolarmente significativa per le relazioni tra il popolo italiano e quello albanese.
All’indomani dell’8 settembre 1943 parte dei militari italiani, partiti dai porti pugliesi nel 1939 come occupatori, decisero di unirsi alle forze di liberazione partigiane albanesi partecipando alla liberazione del paese e in particolare della capitale Tirana pagando un alto tributo di sangue.
Il contributo dato soprattutto dagli artiglieri fu fondamentale per l’Esercito di Liberazione Nazionale Albanese e per le sorti della guerra mentre i medici e le infermiere italiane svolsero un ruolo fondamentale nell’assicurare l’assistenza sanitaria ai feriti
Dopo la liberazione di Tirana dai nazifascisti, i militari italiani ripartirono dall’Albania come liberatori, celebrati come tali dalla popolazione e dalle nuove autorità che consentirono in rientro in patria della formazione in armi e con le bandiere di guerra unico caso in tutto il conflitto mondiale
Il convegno, grazie alla partecipazione di esperti e studiosi italiani e albanesi, offre un’occasione di riflettere sui diversi aspetti che hanno caratterizzato la storia della resistenza dei militari italiani in Albania, partendo, nella prima sessione, da quelli politici e diplomatici con i professori Federico Imperato (Università degli Studi di Bari) e Settimio Stallone (Università degli studi di Napoli), per giungere agli aspetti più strettamente militari con gli interventi del generale Massimo Coltrinari (Istituto del Nastro Azzurro – CESVAM) e della dottoressa Antonella Fiorio (Fondazione Gramsci di Puglia) cui seguirà un approfondimento del professor Vito Antonio Leuzzi (direttore IPSAIC) sulle relazioni tra Puglia e Albania nell’immediato secondo dopoguerra e una proposta di allestimento espositivo a cura della dottoressa Annabella De Robertis (IPSAIC – Fondazione Gramsci di Puglia).
Nella seconda sessione verranno presentate riflessioni di carattere sociale e letterario grazie agli interventi della professoressa Sheyla Moroni (Università degli Studi di Firenze), del dottor Vito Saracino (Università di Roma Tre – Foggia) e del professor Edon Qesari (Università Mediterranea di Tirana) cui seguiranno le letture tratte dal romanzo dello scrittore albanese Ismail Kadarè “Il generale dell’armata morta” a cura della professoressa Lea Durante (Università degli Studi di Bari), con la partecipazione degli studenti del corso di Critica Teatrale Daniele Colacicco (voce) e Francesco Esposito (chitarra).
Porgono i loro saluti: il direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, professor Paolo Ponzio, il direttore del Dipartimento di Scienze Politiche, professor Giuseppe Moro, il direttore della Fondazione Gramsci di Puglia, professor Luigi Masella e il console generale Adrian Haskaj dell’Ambasciata d’Albania a Bari.
Introducono e coordinano il professor Enzo Orlanducci, presidente dell’ANRP (Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento, dalla guerra di liberazione e loro familiari) e il professor Rosario Milano dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.
Programma del convegno
Scaletta Convegno “I militari italiani nella lotta di liberazione in Albania: 1943-1944”
- Bari 20 maggio 2019
- Aula Vincenzo Starace, Facoltà di Scienze Politiche
SESSIONE MATTUTINA (9.00 – 13.00)
Saluti:
- Paolo Ponzio, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, direttore Dipartimento di Studi Umanistici
- Giuseppe Moro, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, direttore Dipartimento di Scienze Politiche
- Luigi Masella, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, presidente della Fondazione Gramsci di Puglia
- Adrian Haskaj, console generale d’Albania a Bari
Presiede:
- Enzo Orlanducci, presidente dell’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento, dalla guerra di liberazione e loro familiari (ANRP)
Intervengono:
- FEDERICO IMPERATO (Università di Bari): aspetti politici dell’annessione dell’Albania al Regno d’Italia (1939-1943) con particolare riferimento all’ordine nuovo dato all’Albania durante l’occupazione fascista.
- SETTIMIO STALLONE (Università di Napoli): La normalizzazione impossibile. Gli esordi della politica dell’Italia verso il Regime comunista albanese.
- MASSIMO COLTRINARI (UNICUSANO-ROMA. ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO – CESVAM): aspetti militari della Resistenza italiana in Albania. Il quadro complessivo delle forze e il concorso alla lotta di liberazione del Comando Italiano Truppe alla Montagna.
- ANTONELLA FIORIO (Fondazione Gramsci di Puglia): Da Battaglione a Divisione: breve storia della formazione partigiana “Antonio Gramsci” in Albania, tra aggiornamenti della ricerca e prospettive di lavoro.
- VITO ANTONIO LEUZZI – ANNABELLA DE ROBERTIS (IPSAIC): Meridionalismo democratico: relazioni tra Puglia e Albania tra Carlo Maranelli e Tommaso Fiore. Prospetto per l’allestimento di una mostra documentaria e audio-visuale sulla Resistenza degli italiani in Albania.
SESSIONE POMERIDIANA (15.00 – 18.00)
Presiede:
- Rosario Milano (Università degli Studi di Bari)
Intervengono:
- SHEYLA MORONI (Università di Firenze): La costruzione del mito della donna resistente negli anni del regime a partire dalla vedova di Enver Hoxha.
- VITO SARACINO (Università di Roma Tre/Foggia): Media tra guerra e pace: stampa, radio e storytelling tra Italia e Albania.
- EDON QESARI (Università Mediterranea di Tirana): Ismail Kadarè: Il generale dell’armata morta tra romanzo e trasposizione cinematografica.
- LEA DURANTE (Università di Bari): Letture tratte dal romanzo di Ismail Kadarè, Il generale dell’armata morta, con la collaborazione degli studenti del corso di Critica Teatrale Daniele Colacicco (voce), Francesco Esposito (chitarra).