Ventinove anni sono una vita. Una persona a quell’età viene considerata matura persino nelle società occidentali dove il tempo si dilata. È quindi passata una vita intera dall’8 agosto 1991, data di arrivo sulle coste pugliesi della nave Vlora.
Quel giorno segnò un cambio di paradigma: l’Italia diventava definitivamente un paese che oltre a salutare i propri figli in partenza per il mondo, ne accoglieva altri nati altrove ma giunti qui fuggendo da situazioni che rendono impossibile a donne e uomini continuare a vivere nel proprio paese d’origine.
La nave mercantile Vlora quel giorno al posto dello zucchero di canna da Cuba trasportò un carico di migliaia e migliaia di donne, uomini e bambini in fuga dall’Albania. E arrivò in Italia senza alcun preavviso: nessuna informativa dei servizi, nessun segnale di avvistamento lungo la traversata. Si materializzò portando scompigliò tra le autorità e incredulità generale, a partire dai bagnanti delle spiagge attigue al porto.
La Vlora stracolma di persone è un’immagine così potente e densa di significati da essersi ritagliata un ruolo simbolico nelle nostre coscienze, nella percezione che gli italiani e gli albanesi hanno di se stessi e dei propri dirimpettai, ma anche nella storia delle migrazioni che coinvolgono l’Italia da allora. Quella nave porta da ventinove anni un carico di ricordi indelebili: umanità, errori, paura, scontri istituzionali, solidarietà.
È una storia collettiva, di cui moltissimi albanesi ma anche molti italiani, sono parte. Alcune di queste persone sono ospiti dell’iniziativa che Albania News, l’associazione Volare e Shqiptari i Italise organizzano questo pomeriggio alle 18 in diretta Facebook. Oggi la comunità albanese è tra le più numerose e ben integrate in italia.
Decine mi migliaia di persone acquisiscono la cittadinanza italiana ogni anno e tra i quattrocentotrentamila albanesi residenti regolarmente in italia più del 70% sono soggiornanti di lungo periodo. La stragrande maggioranza sono famiglie, i bambini con genitori albanesi sono i non comunitari più numerosi nelle scuole italiane (oltre centosedicimila), così come gli studenti universitari, oltre novemila.
Diversi nodi rimangono tuttavia ancora da sciogliere. Uno di questi riguarda le pensioni. Non c’è ad oggi un accordo pensionistico tra Italia e Albania e questa mancanza tocca proprio la prima generazione di immigrati – la “generazione Vlora” – persone che avevano lavorato in Albania e hanno lavorato in seguito in Italia, senza però riuscire a maturare la pensione in nessuno dei due paesi. In mancanza di un accordo tra Italia e Albania, migliaia di albanesi d’Italia non godono di un diritto fondamentale: quello ad avere una pensione.
Partecipano all’incontro
- Eva Meksi, passeggera della nave Vlora e tra i protagonista del docufilm Anija
- Nicola Montano, ispettore della polizia in pensione, per 30 anni in servizio lungo la frontiera adriatica
- Marco Lacarra, deputato eletto nella città di Bari
- Tommaso Nannicini, economista e senatore
Introduce e modera
Geri Ballo, attivista italo-albanese
Albanesi d’Italia ????- A 29 anni dalla nave Vlora
La memoria dell'8 agosto 1991 ????A 29 anni dalla nave Vlora, parliamo di integrazione e sfide ancora aperte.?Vi aspettiamo, live qui, sabato 8 agosto alle ore 18
Posted by ALBANIA NEWS on Thursday, August 6, 2020
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