[ Dioràma Storico Albanese (17°) ] In Albania, nell’agosto di settant’anni fa, quel tragico “accordo” con Broz e i suoi accoliti!
È notorio che la politica (in generale) rappresenta l’arte del possibile. Qualche volta, addirittura, è costretta a “nutrirsi” (sia in tempo di pace che in tempo di guerra) anche di azioni compromissorie più o meno rischiose ed in buona fede. A tale riguardo, per esempio, desideriamo ricordare (ai nostri immemori fratelli arbëreshë e shqipëtarë!) una tragica pagina di Storia legata alla Guerra Civile Albanese durante il Secondo Conflitto Mondiale. Intendiamo riferirci a quel “compromesso storico” con i Comunisti d’Albania che i Nazional-democratici shqipëtarë accettarono di porre in essere nel lontano 1 e 2 agosto 1943, appena caduto il Regime fascista in Italia. Erano i Comunisti stessi che premevano su “Balli Kombëtar” (Fronte Nazionale della Resistenza Albanese) per un tale insidioso compromesso, consci che la Seconda Guerra Mondiale stava per finire e gli Alleati erano pronti per sbarcare!
Anche le missioni anglo-americane, difatti, in Albania spingevano in questa direzione forse prevedendo la calata dei Nazisti nel vuoto lasciato lungo le sponde adriatiche dalle Armate fasciste logorate dalla Resistenza albanese. L’euforia della fine dell’occupazione fascista rese superflua la discussione sulla opportunità di un incontro con i Comunisti, che allora si trovavano sotto le dirette dipendenze del Partito Comunista Jugoslavo! Antàret të kuq (i Partigiani rossi albanesi) si presentarono in forze al Convegno di Mukàj vicino a Krujë, capitale storica dell’antico e glorioso Principato di Giorgio Skanderbeg. Là, dopo discussioni acerrime, il Partito Comunista Shqipëtar accettò di malavoglia quasi tutti i programmi dei Nazional-democratici (aderenti al “Balli Kombëtar” ) che si dimostrarono all’altezza della loro missione! Lo scoglio più grande da superare fu la questione del Kosòvo, allora gran parte unito all’Albania occupata. I Comunisti albanesi volevano il “nulla osta” di Josip Broz (alias “Maresciallo Tito”) per consolidare questa unione, mentre “Balli Kombëtar” considerava il Broz, nel caso che le sue truppe avessero invaso il Kosòvo, come occupatore alla stregua di Benito Mussolini. Si scelse, così, la formula che la “Unione degli Albanesi per la salvezza dell’Albania” doveva combattere non solo i Fascisti e i Nazisti ma “ogni eventuale occupatore dell’Albania etnica”. Si doveva formare un Comitato e poi un Governo Provvisorio, da proclamarsi in Krujë liberata. L’eroico Presidente del “Balli Kombëtar”, Midhàt Fràshëri (1880-1949), confidandosi con un suo strettissimo collaboratore, ebbe a dire testualmente, a caldo: «Il temerario approccio di Mukje con i comunisti è stata la mossa politica più insensata commessa durante tutta la mia vita!». Gli avvenimenti successivi gli diedero ragione. Dopo un mese i Comunisti cominciarono a criticare l’intesa, a tacciare i Nazional-democratici di Fascismo, a presentare i migliori Patrioti come traditori. Il convegno che effettuarono quasi subito a Labinòt, sotto la guida degli emissari di Broz, emise la condanna della “Intesa di Mukje” e decretò l’inizio della Guerra Fratricida Albanese. Caino aveva gettato la maschera, cominciando ad insozzare il sacro suolo della Patria del Kreshnìk Gjergj Kastriòti Skënderbèu!
Nelle mani di “Balli Kombëtar” cadde nel contempo il documento di tale iniqua preparazione firmato “Shpati” (pseudonimo di Enver Hoxha, futuro Despota Bolscevico d’Albania!). In quel documento, tra l’altro, si leggeva: ● Bisogna preparare lo scontro frontale e fare in modo che la colpa della Guerra Civile cada sopra i dirigenti di “Balli Kombëtar”. ● Bisogna agire in modo da dividere la massa dei Nazional-democratici dai loro Capi, distaccare dal corpo del loro Movimento i Progressisti e i Riformisti e unirli al Partito Comunista. ● Bisogna attaccare “Balli Kombëtar” dove è più debole, costringerlo a lasciare il campo della Resistenza e farlo scendere nelle città dove sarà costretto a compromessi con gli occupanti e con i traditori fascisti e nazisti e le altre sporadiche forze della Reazione. I Comunisti di Hoxha (aiutati da illusi “socialistoidi” e da patrioti senza partito), dopo una apocalittica guerra fratricida, vinsero… con le armi alleate e con quelle del Generale italiano Arnaldo Azzi (1885-1957) la belluina lotta, fondando il loro diabolico potere alla fine del novembre 1944!
ANNOTAZIONE / (1) – Figlio del grande Abdyl Frashëri, il mitico fondatore della “Lega di Prizren” (nata nel luglio 1878). Fu lui a firmare, a nome del “Balli Kombëtar”, il tragico e fatale compromesso con le forze comuniste albanesi al soldo del sanguinario “masson-bolscevico” Josip Broz! Midhàt, dopo la fine della guerra, venne assassinato negli USA (ottobre 1949) da alcuni scherani del “KGB” sovietico per ordine di Jòsif Vissariònoviç Dzugashvìli (alias “Stalin”).