Peza è il luogo dove si è tenuto uno degli eventi più importanti per l’unificazione degli albanesi contro gli invasori stranieri durante la seconda guerra mondiale: lì, infatti, si è riunito il parlamento per la conferenza di Peza del 16 Settembre 1942.
Oggi, dopo 76 anni, si ricorda l’evento in cui sono state costruite le fondamenta dell’unificazione nazionale. Presenti alla celebrazione ufficiale anche rappresentanti del potere esecutivo.
“A Peza è iniziata la scintilla. Alcune cose vanno dette così come sono. Molti dicono per il nord, altri per il sud, ma si dovrebbe sapere che anche nell’Albania centrale ci sono state persone assediate per generazioni.” – ha affermato il ministro per la diaspora, Pandeli Majko.
“Noi crediamo fortemente che una delle cose che dobbiamo tramandare alle nuove generazioni sia il ricordo. Perché non siamo una nazione che è spuntata così da un giorno all’altro, la nostra vita non è iniziata oggi.” – ha detto invece il sindaco di Tirana, Erion Veliaj.
Tuttavia, come ogni anno, i comunisti hanno marciato verso il cimitero dei martiri.
“La nostra battaglia, del partito comunista, è stata ai fini della libertà e dell’indipendenza contro l’invasione fascista e i suoi collaboratori traditori; quest’ultimi erano i più pericolosi, ti distruggevano. Ma, noi abbiamo un’allenza con tutti i paesi del mondo, con le grandi potenze.” – afferma un comunista.
Ma perché, questa storica conferenza, si è tenuta a Peze? La ragione è testimoniata da Ilir Bita, figlio del partigiano Stavri Bita:
“La conferenza si è tenuta a Peza perché qui era il posto più patriottico e sicuro al tempo stesso, lontano da Tirana.”
La conferenza di Peza
I successi raggiunti nella guerra comune del popolo albanese contro il fascismo resero possibile la conferenza di Peza il 16 settembre 1942. Ad essa parteciparono rappresentanti delle diverse correnti politiche del paese, ma prevalse il partito comunista guidato da Enver Hoxha.
L’organizzazione del popolo prese il nome di Fronte Nazionale di liberazione. Questo fronte sarebbe divenuto un’organizzazione pluralista e organi di esso, per la mobilitazione del popolo in armi, sarebbero stati i consigli nazionali locali di liberazione. Questi consigli furono accettati da tutti i partecipanti, ma essi non dovevano essere dominati da un’unica forza politica.
Le discussioni che furono fatte, durante la conferenza, per la denominazione dei gruppi partigiani e per l’apposizione della stella rossa sul cappello portarono allo scontro di alcuni nazionalisti con il partito comunista. La conferenza scelse l’organo dirigente del fronte, il consiglio comune nazionale, composto da alcuni membri scelti dal PKSH (Partito Comunista).
Le decisioni della prima conferenza furono ben accolte dal popolo e seguirono alcune azioni militari, come quella nella città di Skrapar, che portò alla liberazione di questo paese. Il 17 Settembre del 1942 nella città di Tirana fu organizzata una protesta da parte delle donne.