Il mio orologio segna mezzogiorno inoltrato in una strada che profuma di tiglio. Mi trovo circa a metà secondo il mio indicatore, ma non sufficientemente a metà di quello che dovrei vedere all’interno. Dopo un rapido sguardo al lato dalla ringhiera sul marmo entro in un nucleo che all’esterno presenta un qualcosa di veloce che stona. Mi trovo davanti ad una triplice porta pesante ed aperta … Non ho intenzione di muovermi e incomincio immediatamente ad esplorare riguardo a ciò che voglio scrivere. Mentre si stava costruendo per divenire quella che è oggi, mi stuzzicava l’idea di essere il primo a sapere che cosa si sarebbe presentato in questa Cattedrale per i credenti e tutti gli altri, poiché rappresenta uno dei pochi edifici in regola nella città. Oggi l’ho visto di nascosto, perché un certo signore me lo ha permesso avendolo convinto con un invenzione del momento che ero qualcuno della Chiesa e dovevo vedere ciò che stavano terminando.
Non proprio alla fine mi ha concesso un rispetto guadagnato, perché c’era scritto che doveva esserci un punto culminante, che ancora non si vedeva! In realtà lo hanno risolto, si tratta del mosaico cristallino con antiche basi canoniche Ortodosse, Unufriane e Bizantine. La luce vi penetra provenendo dall’alto tramite 52 finestrini, che sicuramente rappresentano le 52 settimane dell’anno, disegnato e situato in esse vi è il meglio del desiderio di fede ossia figurine ricamate in mosaico. “Si dice che questo sia il più grande mosaico dei Balcani! Per me ha poca importanza perché in un piccolo paese come il nostro ci sono sempre molte altre cose più grandi di tutti gli altri paesi vicini.”
Continua questa distanza per il disinteresse mostrato nei confronti di tale grandezza da quando ho attraversato la porta dorata, perché ora mi trovo quasi a metà e qualcuno mi guarda da sopra col potere di un abbraccio che cresce per via della lontananza e della vicinanza. Abbasso la testa per calmarmi da tutto ciò che mi circonda e mi vengono in mente i catechismi coi volti delle icone che mi mettevano paura nell’infanzia.
La maestrale chiesa sembra semplice, forse perché la massima importanza è riservata alla cupola all’interno, che viene chiamata Risurrezione di Cristo. Quando passo e mi fermo al mattino vicino ad essa mi piace chiamarla Santa Sofia di Tirana, mentre all’interno al di sotto del mosaico davanti agli occhi Risurrezione di Cristo. Vista dall’esterno, per quanto riguarda il carattere e la creazione assomiglia a Santa Sofia, la cui testa è stata presa e portata a Tirana.
Il mosaico della Cattedrale Ortodossa, di cui buona parte della gente stenta a capirne l’esemplare semplicità, è stato realizzato con maestria dalla coppia Josif e Liljana Dobroniku. Josif Dobroniku lo possiamo trovare anche al centro di Tirana come uno dei co-autori del mosaico nel Museo Storico Nazionale. Il cielo di Cristo Onnipotente o Pantocratore è stato creato azzurro e placido dove si separano i petali di luce e di lato si distribuiscono 12 petali celesti con 4 tonalità occupando una superficie di 700 m² che ammirevolmente donano una tranquillità imponente, celeste che viene dall’alto, circondato da 52 finestre. Qui, dove mi muovo e mi fermo, non mi ostacola la vista un lampadario bronzeo, con una regale corona con non tante spine appeso ai lati della corona per non ostacolare la vista verso gli occhi e la situazione di Cristo. Egli appare proprio come dovrebbe essere, tra la Divinità e l’uomo, né severo né giudizioso dall’alto del suo potere divino.
Vedo che il mosaico predomina e non ti rendi conto del suo potere cristallino nel XXI secolo, perché si manifesta e scompare all’improvviso, proprio come tu non sai che qualcuno ti sta osservando dal quale dovrebbe rivolgersi anche il credente in una cupola che all’esterno è profonda, mentre all’interno si trasforma in meno di una mezza sfera posta al di sopra.
Ho sentito molte persone a cui non piace la Cattedrale, perché essi sono abituati alle nostre chiese con tre navate e la concepiscono in modo più classico, diverso dalle posizioni nell’arte bizantina.
Il Pantocrator espande la famosa benedizione con il Vangelo sulla mano sinistra, benedicendo in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Avvolto dai colori base nella canonica della pittura bizantina e teologica sul rosso che simboleggia il divino che viene dall’alto, mentre il blu è segno della terra e si avvicina al lato più umano venendo dall’alto con addosso il terreste.
Continuo ad osservare Cristo sul mio viso, sembra davvero affettuoso e reale, imparziale in una lontananza che si avvicina senza incutere paura nei suoi confronti e per i tuoi peccati! Inizialmente ero venuto a sapere che la cupola sarebbe stata di vetro, ma nonostante ci siano stati dei problemi nella sua costruzione, la coppia Dobroniku ha trovato una splendida soluzione raffigurando Cristo nel cielo immortalato nel mosaico cristallino con le quattro tonalità del blu. Il Mosaico è stato eseguito con oro di diversi colori, oro bianco, giallo, oro di colore bronzeo scuro e chiaro. Nella Cattedrale regna un silenzio di quelli che ti fanno abbandonare qualunque lavoro e mettersi a scrivere e leggere.
Josif Dobroniku non è poi tanto dimenticato dal mosaico, perché il suo lavoro lo ritroviamo anche al centro di Tirana in un tempo in cui i mosaicisti venivano pregiudizievolmente considerati come artigiani. In realtà, qualcuno che ha studiato o letto qualcosa sui colori e l’iconografia avverte qualcosa di diverso, di neobizantino sia nel mosaico sia nelle icone.
Il mosaico sembra essere lontano e avvicinarsi, perché il simbolo di Cristo che riporta non è soltanto un simbolo di religione e fede, ma una soluzione a quello che vogliamo, alla perfezione, alla sovra bellezza e alla verità …
Ora decido di uscire dalla Maestrale Cattedrale. Alla mia sinistra, sotto le scale al primo piano del sottosuolo si trova la libreria. Quando entro per comprare dell’incenso, la commessa si sorprende del mio acquisto, vedo sugli scaffali un libro intitolato “Il grande mosaico dei Balcani”. Mi siedo a sfogliarlo con della musica bizantina come sottofondo, la quale mi sembra provenire oltre i muri da un coro che suona nella stanza accanto, ma in realtà proviene dal computer della commessa. Apro il libro dal grande titolo e la pagina 17 cita: lo sfondo blu era composto da 21 tonalità e ciascuna tonalità conteneva al proprio interno 3-4 sfumature. Il rombo stesso presentava 4-5 sfumature. Il cerchio al centro della cupola (con diametro 8 metri e di superficie 49 mq) fu diviso in quadretti da 20-30 cm e le pietre colorate furono ordinate tramite commissione, perché non facevano parte del catalogo della società veneziana “ORSONI” che produce pietre. Una pietra blu del mosaico aveva dimensioni 8×13 mm e larghezza 4 mm. In un solo m² del mosaico furono collocate all’incirca 1000 pietre a seconda delle sfumature stabilite nella bozza del progetto. 1 m² del mosaico di colore dorato pesa 10 kg, mentre 1 m² del mosaico di colore blu pesa 14-16 kg. L’oro usato per il mosaico è di quattro tipi: oro bianco, oro giallo, oro di colore bronzeo scuro e chiaro. Le loro piastrelle sono sia piatte sia con rilievo. Così sullo sfondo, soprattutto dietro la figura del Pantocrator è stato usato l’oro piatto, mentre ai bordi quello con rilievo. Con rilievo sono anche le pietre dorate usate nei 12 raggi della cupola che si diffondono a partire dallo sfondo dorato del Pantocrator. Le stesse pietre dorate con rilievo sono state usate anche nel tamburo sottostante dove si appoggia la cupola. Nell’aureola è stato usato l’oro di colore bronzeo. Esco dalla perfezione e dalla bellezza, l’orologio sovrastante e le campane hanno suonato ben tre volte per la città.
Pubblicato sul quotidiano Shqip del 13 maggio 2013. Titolo originale “Për Krisht AT’mozaik Ose Shën Sofia e Tiranës”.
Tradotto per AlbaniaNews da Daniela Vathi.