La scrittrice di origine albanese, Ismete Selmanaj Leba, è stata insignita del premio Holmes Awards 2019, Premio Assoluto dall’Associazione artistica-culturale “Accademia degli Artisti” di Napoli per il suo libro I bambini non hanno mai colpe
L’autrice ha voluto dedicare questo premio ai bambini albanesi vittime delle conseguenze della vendetta di sangue, protagonista assoluta del suo romanzo.
“Dedico questo Premio a tutti i bambini reclusi in casa perché sono in debito di sangue, a nome di un antico codice consuetudinario albanese del Medioevo, il Kanun, degenerato oggi in vendette personali senza regole e senza limiti, disonorando lo stesso Codice. Loro sono le vittime più piccole di questa matassa sanguinaria che coinvolge anche donne e uomini.
Niente di ciò che sta succedendo oggi in Albania con le vendette di sangue è riconosciuto e consacrato dal Kanun! Portare in Italia la loro storia e ricevere questo riconoscimento mi riempie d’orgoglio. Io credo fortemente che parlando di questi loschi fenomeni diamo voce a chi non ne ha, ai più deboli e perché no, aiutiamo la società a prendere coscienza di questi fatti vergognosi. Il silenzio molte volte uccide.” – ha scritto su Facebook Ismete Selmanaj Leba.
Quest’ultima, lo scorso anno, era stata premiata anche dalla fondazione ‘Harpa’ a Fier, in Albania, per il contributo offerto alla voce albanese in Italia.
Motivazione del Premio
“I Bambini non hanno mai colpe”, Ismete Selmanaj Leba
Un libro di forte impatto emotivo e morale, per argomenti trattati e svolgimento degli eventi. La letteratura ha sempre rappresentato in ogni epoca libertà di pensiero, dove per libertà si intende l’espressione emotiva personale della realtà e di tutto ciò che ci circonda.
Ciononostante alcuni argomenti rimangono tabù insuperabili, fra tutti l’argomento della pedofilia sembra rappresentare la non accettazione comune, tanto forse troppo ignobile da sostenere per la mente umana, un argomento che pochi affrontano e che reca nelle vittime i danni più indicibili nell’età adulta. In questo testo drammatico per fatti e accadimenti, nel susseguirsi di capitoli ben delineati, ottimi colloqui tra i vari protagonisti e un filo logico difficile da mantenere visto l’argomento, il lettore non può non sentirsi colpevole davanti al più grande male inferto alle persone: la violenza sui minori, che sia essa psicologica, o sessuale, e quasi sempre entrambe, perché davvero difficile affliggere l’una senza arrecare anche l’altra.
L’autrice ha composto una narrazione molto complessa, di grande coraggio e altrettanta empatia nei confronti di protagonisti,vittime e carnefici, estraendo da ognuno la loro vera natura. Carpendone stati emotivi e realtà profonde talora tanto diverse da ciò che appare al primo impatto negli uomini tra loro. Una storia che si ingarbuglia pagina dopo pagina sempre più, fino alla fine.
Ottimo da inizio a fine, superlavoro ben scritto in ogni forma letteraria e culturale con argomenti vasti tipici dei grandi autori contemporanei. Complimenti all’autrice.
I bambini non hanno mai colpe
Due bambini, Gjergj e il fratello Sokol, sono gli unici testimoni della morte del padre. Loro malgrado, entrano nelle terribili trame del debito di sangue, accusati dal loro nonno che grida alla vendetta, secondo l’antica regola del Kanun, codice di comportamento albanese di tradizione medievale.
L’unica strada per la salvezza, sarebbe stata quella di restare reclusi in casa, dove si prospettava un’unica possibilità, ovvero morire giorno dopo giorno. L’aiuto di uno zio e la forza morale della madre è provvidenziale e, con molta determinazione, decidono di allontanarsi dal paese e trasferirsi in una piccola città.
Adesso da uomini maturi cercano di andare avanti, portandosi nell’anima le conseguenze di quel tragico giorno; Gjergj con i suoi incubi e Sokol con la sua irascibilità che emerge dalla sua psiche giusto quando si tratta di abuso sui minori. Il passato li ha segnati fortemente e molto presto dovranno affrontare altre verità inconfessabili, chiuse per molto tempo nei cassetti più profondi della memoria.
La loro vita subisce un cambiamento radicale quando al parco della città, viene trovato il corpo senza vita di un uomo con un passato turbolento e dalla comparsa improvvisa di un’ombra misteriosa che segue i due fratelli ovunque. Chi è e cosa vuole da loro?
Biografia di Ismete Selmanaj Leba
Ismete Selmanaj è nata a Durazzo, in Albania. Nel 1991 si laurea all’Università di Tirana presso la Facoltà di Ingegneria Edile, ma la passione per la letteratura, che l’ha accompagnata sin da quando era bambina e che le ha fatto vincere medaglie e numerosi premi, non l’ha mai abbandonata. Vive sulla sua pelle la crisi politica albanese: nel 1992, infatti, decide di trasferirsi in Italia, risiedendo da allora in provincia di Messina.
Con Bonfirraro nel 2015 ha pubblicato il libro di successo Verginità rapite che segna il suo esordio in lingua italiana, adottato dalla cattedra di “Cultura e Letteratura Albanese” presso l’Università di Palermo. I bambini non hanno mai colpe è il suo secondo romanzo. A novembre 2018 è uscito il nuovo romanzo intitolato Due volte stranieri, Besa Editrice.