Se non avete ancora letto il romanzo di Visar Zhiti, “Il funerale senza fine”, affrettatevi a trovarne una copia. Se il libro non è più in circolazione, chiedete immediatamente all’editore che ne pubblichi altre. Se la ripubblicazione richiederà tempo, scrivetemi che vi mando la mia.
Quanto prima lo leggiate, tanto più ne beneficerete. Chiariamo subito una cosa, non è un romanzo divertente. Nonostante questo, o meglio, proprio per questo, dovrete leggere il Funerale Abissale il prima possibile. Non seguiate il mio consiglio e probabilmente senza accorgervi, continuerete sonnambuli a far parte di un funerale, attaccatovi dalla nascita. Forse siete nati in questo funerale o forse è il vostro. Forse siete il cadavere che gli altri accompagnano alla tomba o forse siete il cadavere e membro del corteo allo stesso tempo.
In questo romanzo, Zhiti confessa a noi albanesi cose che tradizionalmente non ci piace sentire, vedere e accettare, soprattutto quando si tratta di peccati comuni.
Come ogni opera di valore, questo romanzo offre ai lettori un trattamento terapeutico. Permetterebbe di riconoscere se stessi, forse più che in qualsiasi altro libro che abbiano letto finora.
Come un Freud delle lettere, Zhiti orienta il lettore con la competenza, la simpatia, ma più volte con insistenza nei labirinti oscuri della coscienza e della subcoscienza.
Con Zhiti, la letteratura albanese ha trovato un nuovo genere di narrazione, che è stato perfezionato da James Joyce e Virginia Woolf.
Scrittori come Visar Zhiti sono molto talentuosi, per essere liberati dalla prigione. Anche quando artisti del genere scontano la loro pena “meritata” per i “complotti” manipolando la parola, l’arma più pericolosa in possesso di noi umani, dovrebbero essere chiusi per sempre nella Torre della Dimenticanza. Per quest’ultima noi abbiamo il merito, in particolare la critica letteraria albanese.
Se aspettate di essere informati dalla critica letteraria albanese per un libro straordinario come questo, è probabile che rimarrete imperturbati nella vostra ignoranza ancora per molto tempo. La critica letteraria albanese, che per ora è in uno stato vegetativo, deve fare ancora molta strada per affermarsi come arte autentica e scienza in sé.
La critica albanese l’avrebbe sollevato al cielo questo romanzo, solo se avesse attirato l’attenzione dei critici occidentali. Attualmente non è probabile perché Zhiti non è interessato a trattare argomenti folcloristici ed esotici che gli occidentali interessati al Albania e gli albanesi, come sempre, continuano ad averli molto a cuore. Zhiti è uno scrittore molto serio per scrivere solo per attirare l’attenzione e garantirsi l’approvazione della critica estera. Alcuni scrittori albanesi, esperti o giovani, che sembra misurino il successo con i pareri provenienti dall’altra sponda dell’Adriatico, dovranno imparare dalla dignità e integrità professionale di Zhiti.
Se si pensa che tale opera doveva essere pubblicizzata dal governo albanese, nei nostri tempi ciò non è più possibile. Gli scrittori e gli artisti albanesi sono trattati dall’establishment politico come figli illegittimi e abbandonati. Il momento in cui lo stato albanese capirà quanto sia importante investire per garantire a scrittori come Zhiti condizioni dignitose per continuare la creatività, purtroppo, appare ancora lontano.
Sebbene non in condizioni ottimali, Zhiti continua a scrivere opere che sono patrimonio nazionale. Questo è probabilmente il romanzo più originale pubblicato in lingua albanese negli ultimi due decenni. Anche solo con questa opera, Zhiti si classifica tra i classici della letteratura contemporanea albanese. Anche se l’opera è passata quasi inosservata e i pochi commenti fatti sottolineano che si tratta di un romanzo contro la dittatura comunista.
In una certa misura, quest’opera di Zhiti è davvero un romanzo contro la dittatura. Zhiti rivela ferocemente la dittatura che però non è solo quella comunista. Come ogni scrittore, Zhiti riflette nelle sue opere l’esperienza personale. Come ogni grande scrittore, non diventa suo prigioniero, ma lo utilizza come piattaforma per affrontare importanti questioni relative alla nazione albanese e non solo.
Il romanzo di Zhiti si concentra, tra l’altro, sulla questione fondamentale del rapporto dell’uomo con lo Stato come uno strumento di forza e totalitarismo. Queste caratteristiche sono tipiche dello stato, in ogni sistema sociale, incluso gli Stati democratici.
Zhiti ha scritto un’ opera originale, tanto modernista quanto post modernista dal concetto e l’esecuzione del messaggio artistico e filosofico. Questo romanzo può essere degnamente confrontato con alcune delle migliori opere di autori come Kafka, Orwell, Salinger, Heller e Solzhenicin. Data la storia del romanzo albanese “Il funerale senza fine” è un successo per la letteratura e la cultura albanese.
Il fatto che questo romanzo sia scritto da un poeta talentuoso come Zhiti, lo rende ancora più speciale. Questo è il primo romanzo di successo in lingua albanese composto da versi liberi in cui il messaggio, la lingua, la ricchezza e la profondità del pensiero può essere paragonata ad opere come “La terra desolata” di T. S. Elliot.
La particolarità di questo romanzo-poema è che, anche se la vita è come un corteo della vanità, Zhiti non perde la fiducia nell’umanità, nella vitalità dell’uomo anche in situazioni in cui sembra che la ragione sia morta. Zhiti trova il significato e trasforma in arte i lati più oscuri della realtà umana. Come ogni capolavoro che si concentra sul tema del pessimismo, lo attraversa una vena elegante di ottimismo.
Il romanzo di Zhiti è un altro successo della letteratura albanese, per la quale dovremmo essere tutti contenti, soprattutto Kadare. Per più di quattro decenni, Kadare è stato triste nella sua solitudine. Non dico che Zhiti è il nuovo Kadare. Sarebbe un inesatto e riduttivo sia per Kadare che per Zhiti. Non c’è bisogno di misurare il valore e l’autenticità dei nostri scrittori con il successo di Kadare. Kadare è un fenomeno unico nella letteratura albanese. Quando parliamo del valore di scrittori di talento come Zhiti, non dobbiamo partire con il presupposto di trovare nelle loro opere un nuovo Kadare. Non abbiamo bisogno di un nuovo Kadare. A nessun paese e a nessuna letteratura servonoclone letterari.
Quando questa opera sarà tradotta nelle principali lingue europee, in particolare in inglese, Zhiti sarà considerata un nuovo promettente scrittore contemporaneo. Con scrittori come Kadare e Zhiti, la letteratura albanese e quella balcanica è rappresentata degnamente nel mondo.