Il poeta albanese Visar Zhiti interverrà oggi al convegno internazionale organizzato dalla Pen Italia alla Fondazione Rockefeller di Bellagio (Como), in occasione del 50° anniversario del comitato Writers in prison (Scrittori in prigione).
Al convegno dove verrà presentato il libro “Parole di liberta” parteciperanno Maurizio Cucchi (Italia), Mimmo Càndito (Italia), Fawzia Assad (Egitto).
Visar Zhiti nasce a Durrës (Durazzo) nel 1952. Laureato in letteratura si distingue presto per le sue poesie. Ed è proprio per le poesie che viene processato e condannato a 13 anni di carcere per propaganda contro il sistema.
Non “ingiustamente”, scrive Umberto Eco nella prefazione del libro “Parole di liberta”: “….giustamente, direi, almeno dal punto di vista dei regimi che li hanno arrestati e reclusi. A giustificare l’ esigenza di recluderlo non è necessario che uno scrittore si muova anche, o eminentemente, come soggetto politico e, come Zenone, cospiri attivamente contro il tiranno. Si veda in questo volume la vicenda di Visar Zhiti: gli è bastato scrivere poesie considerate dai redattori di una casa editrice «tristi ed ermetiche», e quindi ostili al regime…”
Forse i redattori del regime avevano ragione: Zhiti aveva scritto ciò che sentiva.
Leggi anche “LA LETTERATURA DIETRO LE SBARRE” , la Prefazione di Umberto Eco al libro “Parole di libertà”, pubblicato in occasione del Convegno internazionale del Pen Italia (Fonte: La Repubblica)