Lei si chiama Sara. È un’italiana, della provincia di Milano e promuove il turismo nella Terra delle Aquile attraverso la sua iniziativa “Vado in Albania”.
Oggi, Sara è ospite di Albania News.
Ciao Sara, prendendo spunto dalla tua affascinante iniziativa “Vado in Albania”, io ti do il benvenuto nella “nostra” di Albania.
Benvenuta su Albania News!
Grazie Adela. Bentrovati.
Presentati per favore, brevemente per il nostro lettore.
Mi chiamo Sara, sono italiana e vivo in provincia di Milano, sono una graphic designer e una travel blogger, opero principalmente nei settori del turismo e della moda.
“Vado in Albania” è il mio progetto di promozione del territorio e della cultura albanese rivolto al pubblico italiano, nato nel 2016 durante il mio primo viaggio nella Terra delle Aquile.
Come nasce e da cosa prende spunto la tua idea per questa iniziativa?
Mi trovavo a Drymades da qualche giorno quando ho realizzato che in Italia buona parte delle persone, me compresa, non conosce quasi nulla dell’Albania così nelle settimane seguenti ho sentito crescere in me il forte desiderio di far sapere ai miei connazionali quanto è magnifica questa terra.
Il nome che ho scelto per questo progetto è una vera e propria dichiarazione di intenti perché spesso, in Italia, quando dico che vado in Albania le persone mi guardano stupite e mi chiedono: in Albania??! Ma è bello? Ma c’è il mare? Ma è sicuro? Ma non c’è la guerra?!
Poi quando racconto di quanto è bello e accogliente qui, lo stupore diventa interesse e curiosità seppur, a volte, ancora con un velo di diffidenza.
Un’italiana che promuove l’Albania.
Il tuo intento di far presentare la tua iniziativa agli italiani, cioè quella di far loro conoscere l’Albania, quali effetti ha scaturito tra le persone, tuoi conoscenti e non? Ha suscitato curiosità, sorpresa o dell’altro?
Diverse persone mi domandano perché amo tanto questa terra, così tanto di decidere addirittura impegnarmi in un progetto di promozione turistica e territoriale, me lo sono chiesta anche io a dire la verità poiché quello che sento per l’Albania è un vero e proprio sentimento viscerale e incondizionato che va oltre la ragione.
La risposta è che amo l’Albania perché per me rappresenta uno degli ultimi, se non addirittura l’ultimo paese dell’Europa occidentale ad essere ancora genuino e autentico da diversi punti di vista, soprattutto da quello umano e naturalistico.
Inoltre c’è tanta Italia in Albania; i villaggi albanesi, il volto stanco e segnato dal sole e dalla fatica degli anziani, gli abiti neri delle donne e alcune vecchie tradizioni, ci ricordano il nostro sud. Siamo fratelli e la storia ce lo conferma, Albania e Italia camminano fianco a fianco da decenni.
Per non parlare della bellezza del mare, della bontà del cibo, della genuinità dei prodotti agricoli, e della vastità delle aree di natura incontaminata e selvaggia.
Ora che hai potuto conoscere gli albanesi da vicino, come li descriveresti?
E cosa dire degli albanesi?
Un popolo estremamente amichevole, sincero, forte e orgoglioso delle proprie origini. È impossibile non innamorarsi dell’Albania!
Obiettivi principali di “Vado in Albania”?
Gli obiettivi di Vado in Albania sono principalmente questi:
Divulgare informazioni di carattere turistico/naturalistico/culturale/territoriale sull’Albania dirette al pubblico italiano;
Promuovere il turismo responsabile e consapevole, rispettoso dell’ambiente, del popolo, della cultura e delle tradizioni del luogo (ecoturismo);
Creare interesse in Italia verso la cultura albanese, le tradizioni storiche e culinarie, il territorio e le sue risorse.
Il focus è rivolto quindi a patrimonio naturalistico, cultura, arte e tradizioni, storia, sapori e prodotti della terra, artigianato locale, spiagge, zone montane, parchi naturali, attività rurali, attività sportive all’aperto sia invernali che estive.
Quanto, tu pensi che l’idea di coniugare la filosofia del “buono, pulito e giusto” con percorsi di turismo sostenibile e responsabile, sia stato curato finora in Albania?
Bella domanda e bella gatta da pelare! Da quello che fin’ora ho visto e sentito, ci sono dei grandi contrasti riguardo questo argomento poiché, se da un lato ci sono tantissime iniziative private e pubbliche mirate alla salvaguardia del patrimonio naturale e culturale e alla divulgazione di una cultura rispettosa dell’ambiente e delle tradizioni, dall’altra ci sono degli scempi enormi soprattutto nel mondo dell’edilizia. Saranda ne è l’esempio forse più conosciuto e a cui si fa maggiore riferimento; là dove c’era l’erba ora c’è una città mi viene da dire, e questo non è un male di per sé se però la città viene costruita seguendo un piano edilizio adeguato alle necessità e rispettoso dell’ambiente.
Il turismo è in forte crescita e il trend proseguirà anche nei prossimi anni, questo è un bene ma è anche un grande rischio. Tuttavia sono piuttosto fiduciosa, il popolo albanese è intelligente e ama tantissimo la sua terra, è consapevole dei danni che sono già stati fatti e mi piace pensare che abbia imparato dagli errori.
So che il vostro progetto “Vado in Albania” spegne la sua prima candelina.
È già passato un anno dalla sua nascita.
Qual è il bilancio del vostro lavoro? Soddisfatti dei risultati ottenuti finora?
Già. Vado in Albania compirà un anno proprio in questi giorni e sono molto soddisfatta dei risultati finora ottenuti. L’interesse da parte del pubblico è andato via via crescendo, i canali social facebook e instagram hanno parecchie interazioni e anche il sito web riceve un numero sempre maggiore di visite.
Ovviamente c’è dietro un gran lavoro (e diversi viaggi!) da parte mia, di Vincenzo Ciani, co-founder del progetto che ora vive a Tirana, e degli altri collaboratori. Dedichiamo molto tempo e risorse, anche economiche, a questa iniziativa che per il momento è completamente autofinanziata, ma stiamo selezionando e ricercando validi partner e sponsor indispensabili per la crescita.
C’è una città albanese che ti ha colpito in particolare?
Sono innamorata di Tirana, la trovo una città entusiasmante e viva. Ogni volta che ci torno, anche se sono passati solo pochi mesi, scopro che è stato fatto qualcosa di nuovo e di brillante come Pazari i Ri, il rinnovato mercato del fresco. Spesso però mi è stato detto che Tirana non è la vera Albania ma secondo me è un lato dell’Albania. Un’altra città che trovo bellissima è Korça, un vero gioiello ricco di cultura immerso nella natura e circondato da località incantevoli come Dardhë o Voskopoja.
La lingua albanese come ti sembra. Stai imparando un po’ visti i tuoi viaggi frequenti in Albania?
Ehh la lingua albanese è molto bella ma molto difficile, soprattutto la pronuncia di alcune lettere, tuttavia qualcosina l’ho imparato: shumë mirë, shumë vapë, faleminderit, mirëdita, mirëmbrëma, mirëmëngjesi, çuni, oltre a tutti i piatti serviti nei ristoranti ovviamente! ;)
Specialità culinaria albanese che distingueresti come dal sapore speciale?
Il fërgesë lo trovo molto molto particolare e ottimo, lo adoro!
Una preparazione speciale è sicuramente kukurec ma, mi spiace deludere i miei amici albanesi, l’ho assaggiato armata delle migliori intenzioni ma proprio non fa per me! In compenso, essendo una grande fan del riso, uno dei miei piatti preferiti è il tradizionale riso pilaf con yogurt e pollo.
Nel caso dovessi scegliere, quale sarebbe il panorama naturalistico albanese che preferiresti intravedere appena aperta la finestra della tua camera?
Senza dubbio il mare, ma con una bella e imponente montagna dietro come qui a Drymades!
Mi racconteresti un aneddoto con protagonisti te, Albania ed albanesi?
Io compio gli anni il 29 luglio e l’estate scorsa mi trovavo qui a Drymades esattamente come adesso, nello stesso camping, ed era la mia prima volta in Albania. Era una ventina di giorni che ero qui e i ragazzi e le ragazze del campeggio, tutti albanesi, anche se ci conoscevamo da poco tempo, mi hanno organizzato una bellissima ed emozionante festa a sorpresa in spiaggia allo scoccare della mezzanotte. È stato divertente come, sapendo che io crollo a letto piuttosto presto, hanno fatto di tutto per tenermi sveglia fino a mezzanotte e io non mi sono accorta di nulla finché non sono arrivati con spumante, torta e regalo!