Ho avuto l’occasione di conoscere il poeta postmoderno Eloi Xhani, di cui si legge tanto sui reti sociali, attraverso le sue pubblicazioni nella rivista letteraria ATUNIS.
Le poesie e il pensiero filosofico contenuto in quelle pubblicazione, hanno attirato la mia attenzione. Dopo aver tradotto in italiano alcune delle sue poesie, ebbi l’idea di realizzare un’intervista per il giornale online l’Albania News. L’intervista offre la possibilità di conoscere strettamente un poeta di origine ebrea, il quale ha vissuto nella completa oscurità e nel disprezzo sotto la dittatura del periodo del socialismo in Albania.
Oggi, egli vive da quasi vent’anni con la sua famiglia nella terra dell’arte, dove viveva la dea Athene. Senza allungarmi, ho il piacere di presentarvi la nostra chiacchierata che si è svolto bevendo una tazza di caffè freddo.
Chi è il poeta Eloi Xhani ( in arte Sawah)?
Eloi Xhani, nato ad Elbasan, da madre insegnante delle elementari e da un padre dipendente pubblico. Ho avuto un’infanzia e un’adolescenza non molto normale. Sin da piccolo mi sorprendevano cose ritenute inutili agli altri. Mi ricordo, quando avevo all’incirca 8-9 anni e sono salito sul davanzale del balcone e pensavo che se la terra ruota come dicono, allora io, se mi butto dal balcone stesso….
Credo che i genitori abbiano saputo risolvere al momento questo dubbio che avrebbe potuto causarti problemi con la vita. Sorridiamo un pò e continuiamo:
Lei è di origine ebrea. Poterebbe raccontarci come è giunta la sua famiglia ad Elbasan? Quali sono i suoi rapporti con l’ebraismo?
Nell’infanzia ero tanto vivace quanto un pedone sempre in movimento; diciamo che io correvo, non camminavo e mi chiamavano ” stronzo ebreo”… Io non capivo cosa volevano dire queste parole, solo che, ogni volta che mi chiamavano, correvo sempre di piú.
Possono sopravvivere gli ebrei in modo creativo e indipendente in un ambiente culturale del paese dominante in cui vivono? È mai esistita una letteratura ebraica in Albania?
Mi sono allontanato dall’Albania 27 anni fa e mi mancano le informazioni inerenti a questi temi.
Quale scrittore o poeta ha influenzato nel mondo dei saperi tuoi?
I miei scrittori preferiti sono: Amos Oz, Nietzsche, Spinosa e Bukowski.
Vuol dire che in sostanza la tua preparazione è dovuta alla sapienza ebrea. Chi è stato il lettore della tua prima poesia?
La mia prima poesia l’ho scritta ( Dio perdonami perché lo dico), a 14 anni. L’ho dedicata alla mia prima innamorata, la quale naturalmente spari dalla paura dandomi dello stupido…
Se qualcuno le chiedesse quale poesia ricorda, come risponderebbe?
Devono tagliarmi le braccia
E le devono inchiodare a terra
Perchè si sono fortemente spaventati
Ai voli..
Piú o meno.
Una poesia coraggiosa se riporta alla mente il periodo del realismo socialista quando l’ha scritta…
Pensiero che continua a persistere ancora oggi e che esalta i tuoi versi. Ed ecco, rimaniamo nel tema: -Qual è la tua opinione sulla nascita, morte e rinascita di un’anima? Che rapporti vi sono tra queste trinità che esaltano le caratteristiche principali della tua poesia?
Le persone sono più perplesse della perplessità… Pongono domande sulla nascita, sulla morte e sulla rinascita e perché!? Soltanto perché lo terrorizza il fatto che un giorno si consumeranno… Ma, a questo punto, penso che la vita non sia un ciclo, ma un riciclo. Per esempio, spesso ci succede che, quando siamo da qualche parte con qualcuno? Ciò sembra di esserci già stati; è una specie si déjà vu. Riusciamo a ricordare soltanto questo, senza avere la forza si spiegare il perché e il come.
E a te spaventa questo fatto?
No, no, per niente. Ho dei bei rapporti con la morte. Quando le servirò, dia il suo ordine.
Qualcuno deve pur scendere dal treno della vita, cosicché abbia l’occasione di salirci qualcun’altro…
Per la cultura ebraica, Dio è un essere vivente e non un concetto astratto. Niente si chiude e niente è vietato… come si affronta questa percezione con la cultura occidentale, che è statica?
Penso che l’umanità non sia ancora pronta per confrontarsi con la cultura ebraica. Naturalmente perché vi sono delle sfide con le idee e la cultura europea. Questo, forse perché l’Europa non vuole ancora che vengano insegnate le verità sulle verità. Per quanto riguarda Dio, questa figura pura è stata violata in modo terribile e tragico, soprattutto da coloro che camminano a testa bassa con la croce in mano. Dio esiste, ma non in maniera così comica come desideriamo noi umani.
Nel pilastro della tua poesia rimane Eloi, come uomo, persona, con tutte le sue perplessità, con le sue virtù, con i suoi meriti e le sue debolezze, indifeso e nudo. Non ha paura dei giudizi dei lettori?
Appunto, questa è la mia arma potente contro la folla. Negli scritti mi spoglio nudo come sono e nell’anima, senza paura di niente e nessuno. Una persona, un poeta o uno scrittore, che si getta in arena decorato con l’armatura, sarà sicuramente applaudito, ma colui che farà urlare la folla dall’emozione, sarà l’altro, quello semi-nudo e indifeso.
La materia che dà vita alla tua poesia è la donna. Cosa rappresenta la donna per te?
La donna o la femmina… ehm… mancanza di logica e mediocrità, che non distingue la differenza tra queste due parole… di donne ce ne sono milioni, ma di femmine veramente poche. Molti cantano la bellezza femminile nei versi. Io, durante la notte, mi concedo un po’ di svago, cantando a femmine sparse qua e là. Aggiungo, che per me la femmina è l’ispirazione che mette in moto la mano, che scrive ciò che sente il profondo del cuore.
Per questo motivo le maledici nei tuoi versi? Esiste la formula odio-amore?
Ammazziamo per farci onore. La maledizione da me lanciata è ironica. Certamente si. Esiste.
I protagonisti nei versi sono Lui e Lei. Sembra come se ballassero un tango passionale nei ciottolati delle scure stradine dell’Argentina. Perché questo ballo a due in solitudine? Qual è il messaggio che cerchi di trasmettere ai tuoi lettori attraverso il tuo pensiero?
Molto facile: non usate le vostre unghie per strangolare le persone, ma osate strappare la realtà e viveteci…
Tu cerchi di alludere che viviamo una vita in tempi in cuo regna l’ipocrisia?
Questo è abbastanza chiaro… ecco, guardi. Le persone si muovono liberamente nelle bare delle loro menti.
Lo stile della tua poesia è quello post-moderno, travolgente, ironico, ricco, sorprendente, che crea contrasti alle condizioni e suscita una forte emozione. Com’è arrivato fin a questo punto?
Da ciò che scrivo, la condizione emotiva è ricoperta da colori diversi: tristi, vivaci, sensuali, ecc, ecc… dipende…
Perché gli ebrei rispondono ad una domanda con un’altra domanda?
Perché gli ebrei (una parte, naturalmente), hanno le risposte quasi pronte per ogni domanda. Così desiderano domandare perché domandi… Per esempio, come farò io ora: – Perché così tante domande intelligenti e profonde, che mi sembrano dei coltelli a due lame!? (SORRIDE)
E, infine, quando potremo avere il libro con le sintesi poetiche?
Nel caos in cui ogni persona ha il diritto di pubblicare qualunque cosa, nell’epoca in cui gli alberi tremano dalla paura, perché diventeranno le miserabili pagine di un libro qualsiasi, dico che vale una frase di Nietzsche: “Allena la mano per almeno 10 anni, dopodiché diventa uno scrittore”
Speriamo di essere vicini al decimo anno, per poter avere tra le mani il libro con i tuoi versi, che sono ammirati da un vasto pubblico di lettori, i quali sono sparsi per tutto il mondo.
Ti ringrazio, Eloi e ti auguro di avere tanti successi!
Lei…!
Lei beveva vino bianco
A Gambe accavalate
Mentre
Osservava l’immagine disumana dello sbricciolarsi dell’anima mia.Sei soddisfata?
Soltanto un sorriso ironico.
Credo che abbiate presente la tiranide femminile quando ride ironicamente,
tiranide con viso angelico.E riempiva i bicchieri di vino
Con il vino bianco
E rideva con la mia angoscia
Rideva con l’anima mia dissolta.Da tutte le donne che conobbi
Lei,
Ah lei, mi trattava peggio di tutte.
Ogni mattina vedevo il terrore
Lei sorseggiava il caffé, quasi nuda,
Sorridendo
Nemeno guardarmi,
E questo era una ragione
Per distruggere l’anima mia!Lei beveva vino bianco, adaggio
Sotto i suoi piedi, io, uno disperato,
Silenziosa, sorridente, senza parole,
Beneficava con vino, la mia anima dissolta!
Ajo..!
Ajo pinte vere te bardhe
kembe permbi kembe
nderkohe qe
shikonte pamjen cnjerezore ,te therrminit te shpirtitA je e kenaqur?
Vec nje buzeqeshje ironike.
Besoj keni idene te nje tiranie femer.kur qesh ironikisht
Tirane me pamje Engjellore.Dhe mbushte gotat me vere
me vere te bardhe
e qeshte ne timin mjerim
qeshte me therrminin e shpirtit tim.Nga te gjitha femrat qe njoha
ajo
ah ajo me trajtonte me keq nga te gjitha
cdo mengjes shikoja tmerr
ajo duke pire kafe ,gjysme e zhveshur
duke buzeqeshur
pa me hedhur asnje shikim
dhe ky ishte nje shkak
per therrminin e shpirtit tim.!Ajo pinte vere te bardhe ,ngadale
poshte kembeve te saj ,une plot deshperim
E heshtur ,duke buzeqeshur ,pa fjale
bekonte me vere ,therrmimin e shpirtit tim.!