Un’intervista con Avni Dervishi, politico svedese di origine albanese, sulle ultime vicende politiche in Svezia, le politiche di immigrazione e integrazione in questo paese.
Le ultime elezioni politiche in Svezia hanno portato all’attenzione dell’opinione pubblica il Partito “Democratici svedesi” e il suo leader, Jimmie Akesson.
Per la prima volta nella storia svedese, questo partito ha ottenuto più del 4% dei voti, superando cosi la soglia elettorale necessaria ad ottenere seggi in parlamento.
Il programma di questo partito comprende politiche discriminatorie contro gli immigrati. Il centro destra governerà la Svezia per la seconda volta, dopo quasi 80 anni di governo socialdemocratico.
Intervista con Avni Dervishi
Per capire qualcosa di più su quello che sta succedendo nel paese scandinavo, abbiamo intervistato Avni Dervishi, politico svedese del Partito Popolare-Liberale, di origine albanese.
Innanzitutto ci racconti qualcosa di Lei, chi è Avni Dervishi?
Sono albanese, nato in Kosovo. La mia storia è strettamente legata con quella del Kosovo. Nel 1981 la polizia serba ha carcerato mio padre e mia sorella quindicenne. Era difficile in quei tempi essere kosovaro. I miei parenti sono stati simbolo dell’indipendenza del Kosovo: i miei nonni furono carcerati nelle prigioni jugoslave proprio per questo motivo, uno dei miei zii, Ahmet Haxhiu, morì dopo 12 anni di detenzione in carcere.
Da piccolo ho avuto lo stimolo e la tradizione familiare di impegnarmi per la causa kosovara. Nel 1992 sono riuscito a scappare dal Kosovo e ho chiesto asilo politico in Svezia, dove vivo attualmente. Nel 2001 ho conseguito un master in Politiche Europee e fino al 2003 ho lavorato per l’UNMIK in Kosovo.
Il mio impegno per la democrazia, il rispetto dei diritti umani e la causa albanese, hanno influenzato la mia attività nella politica svedese. A partire dal 2004 lavoro come consigliere politico nel Parlamento svedese, assistendo il gruppo parlamentare del Partito Popolare-Liberale e dal 2006 sono deputato di questo partito nel Parlamento della regione Västmanland.
In quale modo era impegnato nelle elezioni appena svolte in Svezia?
Ero candidato per deputato al Parlamento Svedese rappresentando il Partito Popolare-Liberale. Poiché sono politologo e Consigliere politico nel Parlamento Svedese, sono stato anche molto impegnato nella preparazione e l’implementazione della campagna elettorale.
Nelle ultime elezioni è stata molto evidente l’avanzata della destra xenofoba in un paese noto per la sua tradizione nella solidarietà e il rispetto dei diritti umani. Come è possibile che questo partito ha superato il limite della soglia elettorale?
Da un totale di 7.1 milioni di votanti, 320.000 hanno votato per loro, superando cosi la soglia del 4%, necessaria per entrare nel Parlamento centrale. La Svezia ancora rispetta i diritti degli stranieri. La legge contro la discriminazione degli stranieri è molto chiara e tra le migliori a livello mondiale. Una parte degli stranieri si sono integrati molto bene nella società svedese, invece altri sono coinvolti nella criminalità. Ciò è legato al fatto che gli stranieri sono maggiormente colpiti dalla disoccupazione e i problemi sociali. La Svezia ha 9.3 milioni di abitanti, dei quali 1,4 milioni sono di origine straniera, oppure hanno uno o entrambi i genitori nati all’estero.
Com’è attualmente la situazione in Svezia per quanto riguarda le politiche dell’immigrazione? È facile l’integrazione degli stranieri in Svezia? Dopo quanti anni possono acquisire la cittadinanza e partecipare nella vita politica sia a livello locale che nazionale?
Le politiche dell’immigrazione in Svezia sono tra le migliori del mondo occidentale. La Svezia per esempio ha accettato più rifugiati dall’Iraq, che gli USA, il Canada o qualsiasi altro paese europeo. Per quanto riguarda l’integrazione si può dire che può risultare facile se c’è la volontà. Certo che chi impara la lingua svedese ha maggiore facilità nell’inserirsi nella società svedese. Tutti coloro che possiedono documenti regolari, hanno avuto un permesso di soggiorno svedese per 5 anni, non hanno commesso reati e non figurano nella lista nera dei crediti non restituiti, possono fare la richiesta per acquisire la cittadinanza. Invece coloro che sono sposati e convivono con un cittadino svedese possono fare la richiesta dopo 3 anni. La candidatura per deputato nel Parlamento centrale si può presentare 8 anni dopo l’acquisto della cittadinanza. Per votare nel parlamento centrale devi avere la cittadinanza, invece per le elezioni locali è sufficiente avere un permesso di soggiorno da 3 anni. Per lo più la Commissione centrale elettorale e il parlamento svedese forniscono informazioni on-line in varie lingue, inclusa quella albanese.
Quali sono le comunità più numerose in Svezia e quanto hanno influenzato le elezioni con i loro voti?
Ci sono state più di 26 liste elettorali per il Parlamento centrale e centinaia per le elezioni locali. Le comunità più numerose sono i bosniaci, i curdi, gli iraniani, gli arabi e i finlandesi, invece gli albanesi sono circa 50.000 – 60.000. Il loro voto è stato più rilevante nelle regioni dove sono più concentrati e candidati di origine albanese si sono presentati per vari partiti. Per quanto riguarda invece l’integrazione nella politica svedese dei cittadini di origine straniera, basta nominare l’attuale Ministro per l’Immigrazione e le pari opportunità, Nyamko Sabuni, nata a Burundi nel 1969 e immigrata in Svezia successivamente.
Forse anche la Svezia si sta avvicinando a paesi come l’Olanda e l’Italia dove le forze politiche xenofobe hanno ottenuto buoni risultati? Si può dire che il sogno dei paesi scandinavi perfetti è giunto alla fine?
No, non credo. Come già sottolineato, il partito razzista ha ottenuto solo 320.000 voti, non di più, e una parte dei loro elettori sono di sinistra perché poco soddisfatti con la politica del Partito socialdemocratico svedese. Oltretutto, è importante evidenziare che quasi tutti coloro che hanno votato per loro non hanno un elevato livello di istruzione. Il partito estremista di destra, attualmente ha soli 20 su 349 deputati del Parlamento svedese. Non credo che il sogno scandinavo sia giunto verso la fine, ma è cambiata la realtà svedese, anche se è storico il fatto che un governo di una coalizione composta di 4 partiti del centro destra è stato rieletto dagli elettori.
Intervista pubblicata in lingua albanese su AlbaniaNews il 17 ottobre 2010 con il titolo originale “Dervishi: Suedia, vendi model për politikat e migrimit” Tradotto per AlbaniaNews da Judmira Pulaj