Tutte le cose se nascono da una passione, possono essere realizzate al meglio. Se si coniuga la passione con il lavoro non può che essere un successo.
Lo dimostra Altin Prenga , che insieme alla famiglia ha fondato nel piccolo villaggio di Fishtë , nel distretto di Lezha, Mrizi i Zanave, un agriturismo frequentato da ambasciatori, personaggi del mondo dello spettacolo, turisti, un elevato numero di estimatori.
Questo splendido luogo è diventano il primo punto di riferimento per Slow Food Albania. Immersi in una bellezza naturale, eguagliata solo dalla bontà del cibo a km0, si ha la possibilità di assaggiare le ricette della tradizione.
Intervista ad Altin Prenga
Mrizi i Zanave e Slow Food, un binomio coi fiocchi, quale è stata la soddisfazione più grande?
Slow Food per Mrizi i Zanave è stato fondamentale, ci ha indicato la giusta strada da seguire sin da subito. Non esiste concetto più calzante. Trovare un modo di fare un’impresa di successo, ma farlo con la coscienza a posto grazie alla certezza che stai facendo la cosa giusta per la terra, per il futuro, per l’ambiente penso sia il sogno di chiunque!
Come ha accolto l’Albania questa realtà in grado di coniugare tradizione e modernità? E l’esperienza di Tirana con Mullinxhiu?
La mia Albania mi ha sorpreso, dentro di noi si sa che c’è molto orgoglio e la nostra idea di cucina Albanese reinventata con prodotti della nostra terra e stata più che abbracciata. Serviva solo che qualcuno lo facesse.
Mullixhiu a Tirana con Chef Bledar ha dimostrato che ci sono tanti modi di fare cucina reinventata albanese. Poi stano nascendo anche altre realtà a livello nazionale. E proprio una corrente fantastica che sta crescendo ogni giorno. I veri vincitori in tutta questa bella storia sono i contadini e la fierezza di tutti noi albanesi.
https://www.facebook.com/Mullixhiu/photos/a.1131661256865856.1073741827.1131659513532697/1666692916696018/?type=3
Mrizi i Zanave ha indubbiamente portato tanti benefici all’intera zona, e ha sviluppato una filosofia importante: pensi che altre realtà albanesi possano seguire questo esempio?
Dopo di noi sono nati una ventina di agriturismi a livello nazionale, ma penso che ci sia qualcosa di più grande che ci rende orgogliosi. Sono cambiati proprio i menù anche nei ristoranti delle città, con l’introduzione di tanti elementi locali, a partire dalla carta dei vini. Riguardo alla nostra area collaboriamo con oltre 300 famiglie e ci sono più di 40 collaboratori.
Ovviamente non mancano anche molti problemi e tanta povertà che purtroppo non siamo noi a poter risolvere. Tuttavia penso che già il fatto che tantissimi visitatori da tutto il mondo ci vengano a trovare valorizzi anche coloro che vivevano isolati ed emarginati. Penso che ci sia un ottimismo in crescita, e la terra e l’agricoltura vengano viste con un occhio diverso, meno drammatico rispetto a prima.
Hai ricevuto importanti riconoscimenti anche dai media stranieri, quale ti ha dato maggiori soddisfazioni?
Posso dire tutti, invece voglio sottolineare il ruolo importante che hanno avuto per riportare la fiducia di noi albanesi nei nostri prodotti, nella nostra cucina, nella nostra terra.
Un piatto del tuo ristorante di cui ti senti particolarmente orgoglioso?
Ce ne sono tanti ma scelgo “I dromsat” le briciole, un primo degli Arbëreshë in Italia. Sopravvissuto per 5 secoli con una tecnica di preparazione davvero semplice, ma che definirei fantastica. Noi la cuciniamo con il formaggio mishavina di Kelmendi Presidio Slow Food e i fiori di timo.
Parteciperesti a un reality show di cucina come giudice?
Non saprei, ce ne sarebbe bisogno per difendere dei concetti importanti per i giovani, come l’importanza della materia prima che viene prima della tecnica e l’arte nel piatto. Ma sarebbe impossibile da gestire perché ti ruba molto tempo prezioso, quindi direi di no.
Puoi darci qualche aneddoto del matrimonio del principe Leka?
Aneddoti no, ma posso dire e stata un esperienza fantastica, un grande aiuto per dimostrare concretamente come la cucina “Cenerentola” albanese diventò una principessa per il matrimonio del Principe.
Progetti a breve termine?
Finire l’opera del progetto di rivitalizzazione dell’ex prigione politica vicino a noi, dove nascerà il caseificio, si produrranno marmellate di frutta spontanea, macello e produzione di salumi, cantina vinicola e sala incontri degli agricoltori. E un sogno che sta piano piano per diventare realtà.