Il ballerino e coreografo albanese, italiano di adozione, Ilir Shaqiri, vincitore di Big Brother Vip Albania.
Si è conclusa ieri sera dopo quattro mesi di show televisivo quest’ultima edizione di Big Brother Vip Albania 2022, in cui ha partecipato anche Ilir Shaqiri, ballerino e coreografo, figlio d’arte, albanese di Tirana, ma italiano di adozione.
Infatti Ilir vive e lavora in Italia da tanti anni, dove ha costruito e consolidato la sua carriera nell’ambito della danza, ma in questa edizione del Grande Fratello Vip in Albania, ci teneva particolarmente con la sua presenza, per motivi molteplici di conferme personali, di esperienza e sfide e non solo:
Per ragioni anche meramente affettive, di avvicinamento al pubblico in primis albanese, quello della sua terra natia, da cui lui vive ormai lontano da una vita, ma che la distanza geografica non gli ha mai impedito di essere sempre legato con amore e riconoscenza per le proprie radici che proprio dall’Albania ha ereditato.
Ovviamente molto amato ed apprezzato dal pubblico e dai suoi fan in questo format per il suo carattere determinato, l’equilibrio e la maturità, l’educazione, il carisma e le doti umane rispecchiate nelle relazioni interpersonali, il suo percorso è stato premiato con la vittoria ieri sera.
Il premio ricevuto è di €100.000.
Da una sua intervista rilasciata poco tempo prima, estrapolo questo passaggio.
Ilir Shaqiri
Il sistema totalitario comunista albanese è stato forse il più crudele dei paesi dell’est europeo. Condannando ogni forma d’arte ed espressione umana oltre a quelli che erano i parametri ben prestabiliti dalla dittatura.
Tutto ciò si ripercuoteva in modo crudele anche sulla danza, dai ballerini stessi alle punte che indossavano… l’artista era null’altro che un’arma nelle mani del sistema per trasmettere emozioni, idee, messaggi ed opere che il governo dettava nell’arte e in generale.
Infatti erano infinite le opere e i balletti basati sull’ideologia comunista dove si danzava con rastrelli e pale nelle mani, con fucili e bandiere soffrendo mentre si indossavano costumi pesantissimi e non idonei alla danza.
Non esistevano nemmeno i salvadita per le punte o cose simili… nonostante ciò queste opere erano caratterizzate da uno spirito inimmaginabile di sacrificio e lavoro artistico, con musiche e coreografie che nascevano dai cuori ribelli degli artisti albanesi affamati di cultura. Personalmente sono cresciuto con questo spirito, disciplina e rigore e grazie anche a ciò sono fiero del mio percorso e di quello che ho raggiunto oggi come professionista.