The War Illustrated (La Guerra Illustrata) era una rivista di guerra britannica pubblicata a Londra da William Berry (proprietario del Daily Telegraph). Ha iniziato la pubblicazione il 22 agosto 1914, diciotto giorni dopo che il Regno Unito ha dichiarato guerra alla Germania.
Nel corso della Seconda Guerra Mondiale sono stati pubblicati 255 numeri prima che la rivista cessasse definitivamente la produzione l’11 aprile 1947.
Il 2 Dicembre del 1940 la Rivista dedica un numero speciale all’Albania dal titolo “How Italians were thrust out of South Albania”. Oggi pubblichiamo la seconda parte tradotto da Gino Luka . La prima parte è stata pubblicata il 1 Ottobre 2017 dal titolo “Albania: Terra dei figli dell’Aquila” .
I villaggi sono generalmente isolati e spesso l’unico uomo capace di leggere o scrivere è il sacerdote. I villaggi sono collegati da sentieri che raramente meritano il nome di strade. Non ci sono ferrovie in Albania, e l’unica strada automobilistica è quella che va da Durazzo a Elbasan e che gli italiani hanno esteso fino a Koritza e forse l’autostrada militare turca che prosegue da Santi Quaranta ad Argirocastro e poi attraverso la frontiera fino a Janina in Grecia.
Sulla costa e nelle valli dove le colline si allargano per formare piccoli bacini si trovano una serie di piccole città. La capitale è Tirana, ben allineata in un braccio della pianura litoranea e così relativamente immune dall’attacco dal mare.
Al centro di un distretto musulmano, e con i suoi edifici piuttosto cadenti richiama alla mente scene suggestive dell’Europa dell’est. La sua popolazione è stata stimata a trenta mila, ma a volte si afferma che altre due città siano più popolose: Scutari nel nord est (quasi in Jugoslavia) e Koritza, considerata la città più bella del paese e occupata dai Greci il 22 novembre 1940.
I principali porti sono Valona (10.000) e Durazzo (9.000), entrambi sono stati gravemente martellati da aerei del R.A.F. sin dall’inizio della guerra. Due altri luoghi i cui nomi sono spesso citati attualmente sono Elbasan (14.000) e Argyrokastro, o Gjinokaster come gli Albanesi lo chiamano (11.000).
Uno dei paesi più arretrati in Europa, si ritiene che l’Albania possieda notevoli ricchezze minerarie. Ci sono saline a Valona, e anche bitume e asfalto vengono estratti nelle vicinanze. Sono stati trovati carbone e ferro e c’è un piccolo campo petrolifero nella valle di Devolli; la concessione è di proprietà di una società italiana, l’Azienda Italiana Petroli Albania (A.I.P.A.). Questo, e va sottolineato, è l’unico campo petrolifero di Mussolini.
Di Mussolini – poiché dal 1939 l’Albania è parte integrante del dominio del Re-Imperatore italiano. Per molte centinaia di anni l’Albania apparteneva alla Turchia, ma il 28 novembre 1912 la sua indipendenza fu proclamata a Valona.
Per qualche mese, nel 1914 ha avuto un sovrano, il principe William di Wied , ma allo scoppio della Grande Guerra il principe tornò in Germania e poco dopo la maggior parte dell’Albania fu invasa dagli austriaci.
La sua indipendenza fu proclamata nuovamente nel 1917 e nel 1920 fu riconosciuta dalle Grandi potenze. Nel 1925 fu istituita una Repubblica con Ahmed Beg Zogu come presidente, un capo musulmano e ereditario del clan di Mati, e tre anni dopo il presidente fu proclamato Re Zog.
Zog ha compiuto sforzi vigorosi ma non è riuscito a modernizzare del tutto il suo paese nell’arco di pochi anni, ma almeno ha mantenuto un certo livello di ordine pubblico e ha fatto molto per frenare la violenza dell’usanza della vendetta che aveva portato dolore e miseria a tanti.
Ha anche introdotto delle misure per attuare la riforma agraria, volta a migliorare la condizione dei poveri contadini e a suddividere le proprietà dei più grandi proprietari terrieri. Anche per l’istruzione è stato fatto qualcosa e gli albanesi, ai quali era stato vietato dai turchi di usare la propria lingua, ebbero la possibilità di andare in scuole albanesi, molte delle quali per ragazze e per ragazzi. Scuole superiori e scuole tecniche furono istituite nelle principali città.
Poi un altro fattore che ha comportato il progresso è stato l’istituzione di una forza veramente affidabile di gendarmi, con ufficiali inglesi sotto il comando del Generale Percy .
Ma questi passi lungo la strada del progresso hanno suscitato molta opposizione tra gli elementi più conservatori del paese. Vi furono diversi tentativi di ribellione e di assassinio, e complotti e arresti erano all’ordine del giorno.
Inoltre le riforme costano soldi, e purtroppo l’unico paese disposto a concedere prestito all’Albania in difficoltà era l’Italia, così pericolosamente vicina. Mussolini gettò i suoi occhi bramosi sulla ricchezza mineraria del piccolo paese, ma era ancor più interessato alle sue opportunità come base per le sue future operazioni militari nei Balcani. Quindi il Venerdì Santo, del 1939, lui mandò le sue truppe in Albania: Zog fu allontanato con poche difficoltà, e il paese fu formalmente incorporato nell’Impero italiano.