Due donne, di nazionalità diverse, di percorsi di vita diversi, accomunate dalla passione per la musica e da un ponte che, – in un modo o nell’altro, – collega entrambe loro: l’Italia!
Doppia intervista tra una pianista italiana che lavora in Portogallo ed una violinista jugoslava che lavora in Italia.
Pianista: Daniela Ignazzitto
Violinista: Jasenka Tomic.
Da piccola, ho sempre pensato che, i musicisti dovrebbero essere delle persone ‘fuori dal comune’.
Riuscire a suonare uno strumento musicale, visto dagli occhi e, sentito dalle orecchie di chi è estraneo a questo, sembra un privilegio riservato a soli pochi prescelti. Relativamente parlando dei vari gradi di possedimento di capacità musicali o professionali.
Man mano che cresci, ti rendi conto che è un po’ d’altronde, come l’effetto che ti si crea per qualsiasi professione, per qualsiasi attività, al di fuori della tua portata, della tua predisposizione, di quello che a te, personalmente, affascina e che pratichi nel tuo quotidiano.
Ma per la pratica della musica, si moltiplicano le differenze tra la gente. Per la pratica degli strumenti musicali, ancora di più.
La musica classica, -in particolare, – o la senti dentro di te, o ti fa trasportare lontano, o ti emoziona a tal punto da distrarti da qualsiasi preoccupazione, – pur non essendo particolarmente esperto di note o componimenti musicali, – o è meglio che cambi genere musicale, ma almeno, senza attribuire alla ‘classica’, la responsabilità di essere una musica che ‘non fa per te’.
Colpa di nessuno: Sui gusti non si discute, -dunque, – neanche su ciò che nel suo interno comprende la fusione del linguaggio e dei gusti di tutte le Muse.
E le Muse erano tante, di conseguenza ci hanno concesso la loro arte, proprio in base ai nostri gusti!Sono state proprio loro, ad adeguarsi ai nostri gusti, alle nostre preferenze. Per questo motivo, una volta, una Musa sorrise quando sentì l’uomo sussurrare, subito dopo aver sentito un suono emanato da lei stessa:
“Questa, è musica per le mie orecchie..!”
E chi più delle Muse, possiede un orecchio musicale!
Ad ogni modo, mentre le Muse sono privilegiate a possedere un posto così speciale nella gerarchia divina, quando la vita ti mette a conoscenza di musicisti, ti rendi conto che sono sì, gente particolare e comune, contemporaneamente … ma soprattutto, sono dotati di una sensibilità e delicatezza innate.
[legend title=”Daniela Ignazzitto” style=”4″]Nata a Palermo, Italia, il 10 marzo 1974. Comincia a studiare pianoforte all’età di dieci anni. Il suo contatto con la musica inizia in tenera età, in quanto suo padre suona la chitarra ed è appassionato di musica lirica. Comincia a studiare pianoforte privatamente, finché non accede al Conservatorio di Musica “ Vincenzo Bellini” di Palermo, dove conclude il corso di pianoforte nel 1997 con il massimo dei voti e lode. Segue anche il corso di Composizione. Per qualche anno, studia anche il violoncello.
Dopo il diploma del Conservatorio, inizia il perfezionamento con la pianista e didatta Lya De Barberiis, a Foligno, Osimo, Roma e Venezia, frequentando diversi corsi.
Nel 1999 riceve l’invito di insegnamento dal Conservatorio di Musica di Ponta Delgada, nelle Azzorre, dove insegna per due anni. Successivamente, concorre al Conservatorio Nazionale di Lisbona, dove è attualmente insegnante di Pianoforte.[/legend]
[legend title=”Jasenka Tomič” style=”4″]E’ nata il 24 agosto 1961 a Skopje, Repubblica di Macedonia, nella ex – Jugoslavia.
Si diploma nella stessa città con Boijdar Bratoev, proseguendo poi a Mosca con Boris Belinky, dove si laurea. Giovanissima, vince numerosi concorsi in Jugoslavia e si esibisce come solista accompagnata dalla Filarmonica di Zagabria.
In Italia, prende parte come primo violino o spalla dei secondi, nell’Orchestra Internazionale d’Italia, Carme di Milano, Teatro Comunale di Firenze, Orchestra Regionale Toscana e a Sassari, suonando con alcuni fra i più grandi direttori del nostro tempo quali Zubin Mehta, Seiji Ozawa, Myun Whun Chung, Riccardo Muti.
Dal 1998 collabora stabilmente con la Fondazione Arturo Toscanini di Parma. Membro fondatore del Quartetto Leonardo, si esibisce spesso anche nella formazione del duo con pianoforte e duo di violini.[/legend]
Quando hai deciso di voler diventare una musicista?
[toggle header=”Daniela”]Ho deciso più o meno all’età di 17 anni.[/toggle]
[toggle header=”Jasenka”]Quando avevo 3 anni, mi avevano regalato un pianoforte giocattolo, il quale lo prendevo già da allora, ‘molto sul serio ’.
Iniziai a studiare musica, senza pensare di diventare una violinista. All’età di 10 anni cominciai a suonare il mandolino. A suonare il violino proseguii poi, a partire dall’età di 11- 12 anni.[/toggle]
Nella tua famiglia, ci sono altri membri appassionati di musica?
[toggle header=”Daniela”]Sì, mio padre suona la chitarra a orecchio. Non avendo avuto lui stesso, i mezzi per poter studiare, i miei genitori, hanno fatto sempre di tutto, perché io continuassi a seguire questa passione. La sorella maggiore suona il pianoforte, nonostante non lo eserciti come un vero mestiere. Anche la mamma, mentre svolge le faccende di casa e la professione della sarta, cucendo i suoi bellissimi vestiti, canta di continuo. E’ proprio lei che confeziona i miei bellissimi ed elegantissimi abiti da concerto. Anche se le dicono che è stonata, la mamma continua a cantare. Questa è una cosa che le appartiene e, in famiglia, alla sua voce attribuiscono il detto “accordata in modo proprio”.
Ma io, percepivo questa bella voce, -per me invece intonata, – da quando mi trovavo dentro la sua pancia.[/toggle]
[toggle header=”Jasenka”]No, musicisti nella mia famiglia non ci sono. Mio padre era un pilota di aerei e la mamma, se non musicista, era un’artista. Lei si occupava di teatro, di pittura ed amava la scrittura e la traduzione.
Oggi, sono contenta del fatto che mio figlio, studia musica e suona il violoncello, questo per sua scelta, non per imposizione da parte mia.[/toggle]
La musica, per te rappresenta una sfida, oppure è un’esperienza realizzabile esclusivamente svolgendo questa professione?
[toggle header=”Daniela”]Direi entrambe le cose sono corrette:è una sfida, in quanto mi mette di fronte opere d’arte, in cui devo dare il massimo di me stessa, sia sotto l’aspetto tecnico/fisico, che sotto quello psicologico e spirituale.
Senza dubbio, è un’esperienza unica che nessun’altra professione offre, perché è un lavoro di introspezione che esige un continuo scavare nella partitura e parallelamente nella nostra anima artistica.[/toggle]
[toggle header=”Jasenka”]No, per me, la musica non è mai stata una sfida. E’ una passione, un modo per esprimere emozioni, emozioni che a parole, non riuscirei a descrivere. Ma penso che, se in tutte le professioni, ci si investe passione, le emozioni si ottengono alla fine, in proporzione a ciò che si fa. E’ molto importante inculcare la passione e la dedizione per il lavoro ai bambini, già da piccoli. Nel nostro caso, occorre metterci tanta serietà ed impegno, in quanto noi musicisti, che siamo esecutori dei pezzi musicali e non compositori, per riuscire ad eseguire al meglio un pezzo, dovremmo approfondire sulla vita dell’autore, la storia di quel pezzo, la sua carica emozionale che deriva dal momento in cui è stato progettata come opera. E’ la storia dell’arte.[/toggle]
La tua carriera di artista, – in maniera decisa, – quando e come è iniziata?
[toggle header=”Daniela”]Quando ho deciso che nulla come la musica potesse permettermi di esprimere ciò che sentivo dentro.[/toggle]
[toggle header=”Jasenka”]Già da quando mi trovavo in Macedonia, -anche se ho lasciato la mia terra a soli 19 anni, subito dopo essermi diplomata, – avevo una carriera artistica avviata.[/toggle]
Parti dunque per l’estero. Come si presenta la vita all’estero per un artista italiano o straniero in generale?
[toggle header=”Daniela”]La scelta è stata, un invito ricevuto in un momento in cui avevo appena concluso il corso di studi in conservatorio e non avevo innanzi a me un panorama molto felice. I colleghi che si erano diplomati prima di me, avevano incontrato serie difficoltà nel trovare un lavoro legato alla musica e io non volevo abdicare dall’idea di lavorare con musica tutti i giorni della mia vita. E così l’ho colta al volo, anche se all’inizio è stata durissima, perché non conoscevo la lingua, né la cultura e, perché le Azzorre sono molto isolate.[/toggle]
Parti dunque per la Russia e poi verso l’Italia. Come si presenta la vita all’estero per un artista jugoslavo o straniero in generale?
[toggle header=”Jasenka”]Parto giovanissima verso la Russia, dove mi laureo dopo 5 anni, presso il Conservatorio Tchaikovsky.
E’ stata un’esperienza magnifica per me. Vivevamo 600 studenti stranieri nella stessa residence. Dopo mi trasferisco in Italia, a Firenze, dove mi si presenta un’opportunità lavorativa, ma in Italia ho scontrato i soliti problemi burocratici in quanto, per poter concorrere per un posto fisso nel nostro ambito, in un’orchestra, bisogna avere la cittadinanza italiana. Quindi, ci sono voluti degli anni di sacrifici. Dopo avere ottenuto la cittadinanza italiana, ho poi avuto la possibilità di concorrere ed ottenere il posto in orchestra.[/toggle]
Il pianoforte, come lo descriveresti diversamente?
[toggle header=”Daniela”]Un’orchestra a portata di dita.[/toggle]
Il violino, come lo descriveresti diversamente?
[toggle header=”Jasenka”]Il violino, non lo potrei considerare come un ‘oggetto’. Il violino per me, ha un’anima. Diventa un tuo convivente, è una cosa che instaura un rapporto con il tuo ‘io’ interiore. A volte, corrisponde al tuo stato d’animo irrequieto, a volte, a quello sereno, in quanto ti rispecchia, rispecchia il tuo umore. E’ un rapporto questo che, va a pari passo anche con lo studio del violino:più lo studi, più ti affezioni, migliora la conoscenza reciproca. E’ per questo che penso che questo strumento possieda un’anima.[/toggle]
Tu sei siciliana. Tra la bellezza della tua terra e quella della musica, quale elemento potrebbe costituire un denominatore comune?
[toggle header=”Daniela”]Paesaggi contrastanti, culture, colori, profumi, sapori. Senza dubbio, la mia Sicilia e la musica hanno entrambe un’ infinito mondo da conoscere e amare.[/toggle]
Tu vieni dalla ex – Jugoslavia. Tra la bellezza della tua terra e quella della musica, quale elemento potrebbe costituire un denominatore comune?
[toggle header=”Jasenka”]E’ la varietà:tra il mio paese, dove c’è un misto di varie etnie, culture, credenze, lingue, sapori, folklori e la musica, con i suoi vari generi, autori, interpretazioni, sensazioni.[/toggle]
Nelle tue esperienze lavorative, ti è capitato di conoscere figure particolarmente importanti del mondo della musica?
[toggle header=”Daniela”]Continuando il perfezionamento in vari corsi tra Italia e Portogallo, con la mia insegnante Lya De Barberiis, con altri insigni pianisti sia portoghesi che stranieri, mi sono laureata anche in Portogallo, a Lisbona, nel 2004, presso la Scuola Superiore di Musica. Ho continuato la carriera di pianista, sia come solista, che in diverse formazioni cameristiche tra l’Italia e il Portogallo, suonando per le più importanti associazioni ed enti culturali. Dal 2001 registro vari concerti per un emittente radiofonica portoghese dal vivo. Dunque, sono in contatto continuamente con figure di spessore di questo mondo artistico.[/toggle]
[toggle header=”Jasenka”]Certamente sì. Questo, sia per quanto riguarda solisti, che direttori d’orchestra, come Riccardo Muti, Zubin Mehta, Seiji Ozawa, Myun Whun Chung, Placido Domingo, Rostropovic, violoncellista russo, Misha Maiski ecc..[/toggle]
Ti piacerebbe tornare in patria?
[toggle header=”Daniela”]Penso che da un lato, sarebbe bellissimo, perché mi consentirebbe di arricchire con la mia esperienza di ormai 14 anni di vita fuori dall’Italia, la mia terra. Sì, mi piacerebbe, se potessi continuare a fare ciò per cui ho lasciato le mie radici.[/toggle]
[toggle header=”Jasenka”]Sai, con il passare degli anni, la nostalgia per la tua terra, – per chi ne vive lontano da tempo, – aumenta sempre più. Certo, mi manca un fatto: quello di suonare dal vivo e di essere ascoltata in diretta, dai miei familiari, parenti e vecchi amici del mio paese[/toggle]
Attualmente dove stai lavorando? Progetti futuri, concerti in vista?
[toggle header=”Daniela”]Si, molti progetti, sopratutto nell’ambito della musica da camera che mi piace ogni giorno di più.
Suonerò in trio, con il mio Trio “A Piacere” qui a Lisbona, al Centro Culturale di Belem a Dicembre, con un programma che comprende il trio op. 114 di Brahms e due opere di due compositori portoghesi che hanno composto dedicando al mio trio queste due opere che verranno eseguite in prima esecuzione mondiale.
A Settembre invece avrò il mio primo concerto con un altro trio, violino, violoncello e pianoforte, il Trio Casella. Suoneremo sempre qui a Lisbona, trii di Haydn, Schumann e Smetana.
Suonerò a 4 mani con un mio ex collega, anche lui allievo di Lya de Barberiis in due concerti, uno qui a Lisbona per l’istituto italiano e uno a Roma, entrambi i concerti saranno dedicati a Lya De Barberiis che è venuta a mancare a Febbraio di quest’anno a 93 anni.[/toggle]
[toggle header=”Jasenka”]Attualmente lavoro con l’orchestra della Fondazione Arturo Toscanini a Parma, l’Orchestra dell’Emilia Romagna.
Il mio attuale lavoro è collegato a quello dell’orchestra. Sono contenta del fatto che ho ripreso a suonare anche il mandolino, dopo 40 anni..
Come progetti futuri, mi piacerebbe proporre qualche iniziativa musicale nel mio paese natale e qui, qualche concerto di musica da camera in varie formazioni cameristiche[/toggle]
Il tuo rapporto con la cucina?
[toggle header=”Daniela”]Mi piace molto preparare per i miei amici piatti tipici della cucina italiana, ma anche azzorriana e portoghese, soprattutto dolci.
Quando tocca a me ad essere invitata, preparo un tiramisù oppure un dolce azzorriano con maracujà (il frutto della passione), oppure ancora, una torta di cioccolato,chiamata ‘brigadeiro’, tipica invece della gastronomia portoghese.[/toggle]
So che c’è una specialità tipica della cucina dei Balcani e che, anche noi in Albania, preferiamo molto, “il Byrek”, che tu, – tra l’altro, – prepari molto bene, non è così?
[toggle header=”Jasenka”]Certo, “il byrek” mi piace molto e lo preparo spesso. Un’altro dei miei piatti preferiti è “Il musakà”, anche il “baklava”.
Poi, avendo viaggiato molto, mi piacciono un po’ delle particolarità culinarie diverse, tipiche per esempio della cucina libanese, il “pilaf” dell’Uzbekistan ecc.[/toggle]
Altre passioni, oltre la musica?
[toggle header=”Daniela”]Mi piace studiare la psiche umana, la parte legata alla salute, alla cura in generale. Massaggio, terapia, psicoterapia e musicoterapia, perchè no, quello lo faccio sempre con i miei alunni e con il pubblico a cui dedico le mie interpretazioni. Mi piace il giardinaggio – un giorno vorrei studiare le piante medicinali – e la gastronomia,senza dubbio.
Cucinare mi rilassa, è una specie di yoga mentale.
E poi, amo le arti in generale, il teatro e la danza.
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[toggle header=”Jasenka”]Da giovane ho praticato vari sport come:Pallamano, nuoto, – ero una campionessa, -atletica, salto in alto ed anche calcio femminile.
Tra i miei interessi è presente l’archeologia, l’astronomia e le scienze in generale.[/toggle]