Il progetto Gelinaz! , nato nel 2005 dalla mente geniale di Andrea Petrini, chef scout e critico gastronomico, e diventato poi evento mondiale nel 2015, partiva dall’idea di mixare i cibi e le capacità di 37 chef scelti in vari angoli del mondo per scambiarsi, letteralmente, postazione di lavoro e brigata. Viaggiando verso l’emisfero opposto da cui partiva, ogni chef prendeva il posto dell’altro.
Nato con il motto “Gelinaz! performs food, it doesn’t just cook you dinner”, che suona più o meno come ‘Gelinaz! non solo cucina la vostra cena, ma la mette in scena’, l’idea di fondo era quella di destrutturare il lavoro di ogni singolo chef, per scomporlo dal Paese di partenza e ricomporlo nel Paese di destinazione, remixando ricette, ristoranti e squadra di lavoro.
Quest’anno, nuovo colpo di coda.
Il tour si vota al motto della DOMOSOFIA. Il che vuol dire che gli chef non viaggeranno da un capo all’altro del mondo, ma ognuno resterà nel proprio ristorante, a casa sua, quindi.
Un mega evento che, nella giornata del 3 dicembre comincerà in Nuova Zelanda (sarà mattino secondo il nostro fuso orario) e finirà il giorno dopo, nella West Coast americana.
Ma come è stata organizzata la nuova formula, visto che gli chef restano a casa? Semplice. I 148 che parteciperanno all’evento sono stati invitati a formulare ognuno 8 ricette inedite. Queste verranno poi sorteggiate e spedite agli altri chef, senza rivelare chi è l’autore originario.
Si avrà, quindi, una mega ‘messa in scena culinaria’ in contemporanea in tutti i continenti. E i co-protagonisti saranno anche i clienti che sceglieranno di prenotare il loro tavolo al ristorante vicino casa.
Anzi, in realtà le prenotazioni sono già aperte dal 5 novembre e il sito stesso del Gelinaz! invita spassionatamente ad affrettarsi, perché i posti sono limitati (il numero dei tavoli massimi da poter servire è una delle indicazioni allegate alle ricette anonime).
La scelta degli chef: Bledar Kola rappresenterà l’Albania
Quando sono stati scelti gli chef, l’idea è stata che si trattasse di professionisti del settore che si prendessero la responsabilità di restare coerenti alla loro idea di cucina nonostante l’incognita delle ricette a sorpresa. Coerenza che dovrà riflettersi, ad esempio, anche sul prezzo finale della cena, che non dovrà discostarsi da quello applicato al menù normale, anche se l’esperimento culinario dovesse risultare ‘costoso’ per il reperimento delle materie prime.
Per l’Albania, la scelta è ricaduta su di lui. Non poteva essere diversamente.
Bledar Kola, classe 1984, è un esponente di spicco della moderna cucina albanese.
Gestisce dal 2016 il ristorante Mullixhiu , che si trova a Tirana vicino al Lago Artificiale.
A partire dall’arredamento, spartano quanto basta per porre l’attenzione sul legno, massicciamente utilizzato al pari delle stube nordiche. Lo strano e famosissimo ristorante svedese Favikën, dove ha pure brevemente lavorato, lo ha ispirato in tal senso.
Ed è nel nord Europa che questo giovane Chef si è formato. A 15 anni era già a Londra, dove si è iscritto ad una scuola di cucina; poi, 3 anni (2010-2013) presso il prestigiosissimo Noma di Copenaghen, che gli ha cambiato la visione della cucina. Poi ancora a Londra per lavorare in tanti prestigiosi ristoranti.
Nel 2016, quando ha aperto il Mullixhiu, aveva le idee ben chiare sull’impronta che il suo ristorante avrebbe dovuto lasciare. La cucina albanese viene garantita nei suoi prodotti base mentre la rielaborazione gastronomica garantisce, invece, un respiro più internazionale alle varie pietanze.
A titolo informativo, come potete vedere se andate sul sito del Mullixhiu, un menù normale non costa più di 30 euro. In realtà, esiste l’elenco analitico, voce per voce, dei singoli prezzi in base a ciò che scegliete di mangiare. S
Se rientrate tra i fortunati che riusciranno a prenotare per il 3 dicembre, sappiate che andrete a spendere esattamente la stessa cifra. È il Gelinaz! che impone questo vincolo.
Quindi, cosa aspettate? Non vi piacerebbe partecipare, in qualità di clienti, a questa super-manifestazione gastronomica che riunisce il mondo a tavola?